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venerdì 29 Marzo 2024,

Flessibilità oraria, permessi per visite specialistiche e premi di risultato: è il nuovo contratto integrativo alla Meccanostampi

Raggiunto tra azienda, rsu e Fiom Cgil, con il supporto di Confindustria Belluno Dolomiti.

Nuove forme di conciliazione vita-lavoro, ampliamento dell’accesso al part-time, smart working oltre l’emergenza Covid, flessibilità nell’orario di entrata e uscita, permessi retribuiti per visite specialistiche ma anche premi di risultato – fino a 1900 euro lordi l’anno – e maggiore contribuzione previdenziale. Sono i principali contenuti del contratto integrativo raggiunto alla Meccanostampi Srl di Limana – fabbrica leader nella costruzione di stampi di precisione e dello stampaggio di materie plastiche – tra azienda, rsu e Fiom Cgil, con il supporto operativo, legale e sindacale di Confindustria Belluno Dolomiti; si tratta di uno dei contratti più avanzati del settore.

«Siamo orgogliosi del risultato raggiunto: il benessere in fabbrica è una priorità condivisa di imprenditori e collaboratori, l’unico modo per trattenere professionalità e talenti sul territorio, crescere insieme», afferma Laura Trevisson, responsabile dell’organizzazione aziendale di Meccanostrampi Srl. «Con questo accordo lanciamo un messaggio che vuole andare oltre la pandemia. Siamo tornati ai livelli produttivi pre Covid e viviamo una fase di crescita occupazionale: nonostante vi siano ancora tante incertezze, abbiamo davanti molte opportunità e nuovi mercati».

Un clima di fiducia che in Meccanostampi si traduce puntando sulle nuove generazioni e sui loro talenti. «Dai giovani e dalle loro competenze si riparte come abbiamo sempre fatto nella nostra storia aziendale», sottolinea Trevisson. «Oggi più che mai siamo a fianco delle scuole, agevolando stage, apprendistati e periodi di alternanza scuola-lavoro. Il dialogo con gli Istituti, i docenti e le famiglie è continuo». Ritornando al contratto integrativo, gli elementi di innovazione sono molteplici: da una parte ci si impegna a disciplinare lo smart working oltre il periodo emergenziale, dall’altro si introducono forme molto concrete di flessibilità dell’orario. A tutti i lavoratori, per esempio, viene riservata una finestra di mezz’ora da gestire nel corso della giornata lavorativa sia in entrata che in uscita. I dipendenti che lavorano su turni, a loro volta, potranno definire in accordo con il responsabile di reparto, cambi d’orario che permettano di gestire gli impegni extra lavorativi.

«Abbiamo voluto insistere molto sullo sviluppo continuo di buone e proficue relazioni con il sindacato», spiega Trevisson, «sia in senso generale che negli specifici ambiti della formazione continua e della salute e sicurezza sul luogo di lavoro». Un ampio capitolo è dedicato alla tutela della salute, campo che ha visto Meccanostampi da sempre impegnata in campagne di prevenzione e sensibilizzazione specifiche. Ma stavolta si fa un ulteriore passo in avanti introducendo permessi retribuiti a carico dell’azienda che consentono ai collaboratori di poter eseguire degli screening o delle visite mediche specialistiche.

Salute e solidarietà sono invece alla base dell’istituzione di un altro strumento ad hoc, il Fondo permessi solidali, che consente la creazione di un bacino di ore di permessi donati dai lavoratori a quei colleghi coinvolti nell’assistenza di familiari bisognosi di cure. Ma il nuovo integrativo alla Meccanostampi introduce importanti novità anche sul fronte economico. Innanzitutto sarà aumentata la contribuzione a carico dell’azienda alla previdenza integrativa; in seconda battuta, è stato confermato il premio di risultato per il prossimo triennio a tutto il personale: si tratta di un importo fino a 1900 euro lordi annui convertibili in Welfare. Ma il vero aspetto innovativo – più che il dato monetario – riguarda i criteri di assegnazione e distribuzione del premio stesso che sono stati ancorati ai principi di equità e meritocrazia.

In Meccanostampi si guarda così al futuro: «La pandemia ci ha provato, ma siamo consapevoli che solo promuovendo l’innovazione – anche sociale – si possa continuare a crescere in modo sostenibile, soprattutto per il territorio nel quale viviamo e vogliamo continuare a rimanere», conclude Trevisson.

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