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venerdì 19 Aprile 2024,

Super green pass, ecco le nuove regole (in poche parole)

Dal 6 dicembre con il green pass base si potrà andare al lavoro, in palestra e poco altro. Obbligo di green pass anche sull’autobus.

(Aggiornato l’1.12.2021)

In poche parole, il nuovo provvedimento del governo (Decreto Legge 26 novembre 2021, n. 172) introduce due tipi di green pass a partire dal 6 dicembre: il green pass “base” che certifica l’esito di un tampone negativo e vale 72 ore (molecolare) o 48 ore (antigenico); il green pass “rafforzato” o “super” che certifica l’avvenuta vaccinazione o la guarigione dal covid e vale 9 mesi.

Dalla seconda settimana di dicembre e fino al 15 gennaio chi è vaccinato o guarito potrà fare quasi tutto (con l’obbligo di distanziamento e mascherina); chi invece non è vaccinato e non ha avuto il covid potrà recarsi al lavoro e poco più, sempre con l’obbligo di dimostrare l’esito negativo del tampone.

Con il green pass base, quello ottenuto col tampone, non si potrà entrare al ristorante al chiuso, non si potrà andare al cinema, né a teatro, né a un concerto, né al museo, né a una cerimonia pubblica e questo neppure in “zona bianca”, mentre chi ha il super green pass potrà andarci (aperte anche le discoteche) anche se la propria zona dovesse cadere in “giallo” e persino in “arancione”. Tuttavia, basterà il green pass base per recarsi al lavoro (ma non in mensa: lì servirà il super green pass), per utilizzare gli impianti sciistici e per andare in palestra e in piscina. Però il green pass base verrà richiesto anche per una partita all’aperto, se si vuole utilizzare lo spogliatoio o fare una doccia.

L’autobus locale e i treni regionali non saranno più aperti a chiunque: per potervi salire servirà almeno il green pass base, come sugli aerei e sui treni interregionali. Così per entrare negli alberghi: sarà richiesto almeno il green pass base.

La mascherina va sempre portata con sé, per poterla indossare in caso di necessità.

Il decreto legge stabilisce l’obbligo del vaccino, dal 15 dicembre, per i lavoratori della sanità e delle Rsa, come per il personale della scuola (pubblica e privata, di tutti i gradi) e per il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico: chi non si metterà in regola verrà sospeso dal lavoro senza stipendio, ma conserverà il posto. Le categorie a cui è imposto l’obbligo sono tenute a fare anche il richiamo (terza dose) entro la scadenza del loro super green pass, mentre per i lavoratori della sanità l’obbligo della terza dose, se sono passati cinque mesi dalla seconda dose, scatta già dal 15 dicembre.

Il super green pass sarà valido per 9 mesi e non più per 12, calcolati dalla data dell’ultima dose ricevuta, che sia la seconda o la terza.

Chi non si presenta in regola rischia una multa da 600 a 1.500 euro.

Mercoledì 24 novembre il decreto legge è stato approvato all’unanimità dal governo, dunque con il «sì» anche della Lega nonostante Salvini nelle settimane scorse avesse espresso contrarietà a ulteriori restrizioni. Ma i numeri in Italia e in Europa parlano chiaro e mostrano con evidenza che il contagio e i ricoveri e i decessi sono maggiori dove le vaccinazioni sono poco diffuse. E il governo vuole che le feste in arrivo trascorrano il più possibile senza restrizioni e senza danni per l’economia. Chi non vuole vaccinarsi ha un comportamento pericoloso per sé e per tutti – questo è il ragionamento del governo – e deve accettare di rimanere ai margini di tutta una serie di attività che i vaccinati hanno il pieno diritto di svolgere in maggiore sicurezza.
Luigi Guglielmi

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