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venerdì 26 Aprile 2024,

Occhialeria, segnali di ripresa e di crescita

L’analisi del periodo gennaio-settembre 2021 per area geografica (vedi tabella) evidenzia una crescita su tutti i maggiori mercati di destinazione dell’occhialeria italiana sia rispetto al 2020, ma anche in confronto al 2019, fatta eccezione dell’Asia.

Ieri, giovedì 16 dicembre, si è tenuta l’assemblea annuale di Anfao (Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici) in cui sono stati presentati i dati del settore occhialeria del periodo gennaio-settembre 2021. Segni di ripresa e di crescita, anche rispetto alla prima parte dell’anno, fanno ben sperare per un ritorno del settore ai livelli del 2019 e presagire risultati ancora più incoraggianti per il 2022. Inoltre, nonostante la ripresa della pandemia a livello internazionale, le aspettative sul futuro si mantengono positive, guardando al 2022 con fiducia e rilancio.

Tra gli aspetti di maggior rilievo, da sottolineare che a guidare la ripresa sono soprattutto le montature da vista per le esportazioni e le lenti oftalmiche per il mercato interno e che i principali mercati di esportazione dell’occhialeria italiana sono tutti in ripresa (alcuni sono già tornati ai valori pre-covid).

ESPORTAZIONI – I dati generali mostrano una crescita del 42,7% delle esportazioni che si attestano a quasi 3 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2020. L’incremento, invece, è dello 0,4% comparato al 2019.
In particolare, l’aumento in positivo è stato del +48,5% per le montature, +40,8% per gli occhiali da sole e +20,3% per le lenti. Al contempo, in relazione al 2019 si registra un aumento del 6,6% per le montature, mentre i dati relativi agli occhiali da sole riscontrano ancora una leggera flessione pari all’1,9%.

L’analisi del periodo gennaio-settembre 2021 per area geografica evidenzia una crescita su tutti i maggiori mercati di destinazione dell’occhialeria italiana sia rispetto al 2020, ma anche in confronto al 2019, fatta eccezione dell’Asia. In America le esportazioni sono incrementate del +57,9%, un lieve aumento anche dal 2019 (+5,6%). Sul mercato europeo si registra un rialzo del 39,9% comparato al 2020 e del 4,9% dal 2019. Segno positivo anche in Africa con un incremento del +75,3%, e una situazione invariata rispetto al 2019. Nota in verde anche per l’Oceania dove si registra un aumento del 40,1% sul 2020 e del 13,3% rispetto al 2019.

Ulteriore elemento di ottimismo deriva dall’analisi per singoli Paesi di esportazione, da dove si evince che nei principali mercati dell’occhialeria italiana il gap rispetto al 2019 è già stato, in parte o totalmente, colmato, ad eccezione che in Spagna. Gli Stati Uniti rappresentano da sempre il primo mercato di riferimento per il settore per un valore di circa 850 milioni nel periodo gennaio-settembre 2021. Francia e Germania assorbono circa il 19% delle esportazioni del settore, ovvero rispettivamente 340 e 212 milioni all’anno.

MERCATO INTERNO – Nei primi nove mesi del 2021 per l’occhialeria italiana ci sono stati dei segnali incoraggianti anche sul mercato interno. Netta la ripresa rispetto al 2020, dove nel primo semestre del 2021 le vendite presso il canale ottico sono cresciute in valore del 23,2 %.
La dinamica ricalca il quadro generale del mercato dell’ottica italiano degli ultimi anni: una crescita trainata dalle lenti oftalmiche (e al loro interno dal segmento a maggior valore aggiunto, le lenti progressive) e in parte dalle montature. L’occhiale da sole recupera bene sul 2020, ma resta molto in sofferenza e lontano dai valori del 2019.
In questo quadro occorrerà monitorare anche il canale on-line che nell’occhiale da sole, anche grazie alla digitalizzazione spinta, alla maggior dimestichezza con gli strumenti digitali e alla disponibilità pressoché immediata risulta essere in crescita.

PREVISIONI – Le previsioni di chiusura per il 2021 delle esportazioni rispetto al 2020 indicano una crescita complessiva del 37% che comporterebbe anche un aumento in valore sul 2019 (+1,5%).
Sulla stessa linea le previsioni sulla produzione.
Sul mercato domestico si prevede un incremento complessivo del 30% rispetto al 2020, mentre non è scontato il ritorno ai valori pre-covid.
Il dato sull’occupazione si conferma stabile per il 2021 e il 2022.

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