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giovedì 28 Marzo 2024,

Galleria Comelico, Scopel: «La politica sia unita, subito una soluzione»

Il coordinatore provinciale di Forza Italia preme «per salvare un intero territorio dal baratro».

«Il tempo degli indugi, delle mezze soluzioni, del “tirare a campare” è finito. Chi non lo ha ancora capito vive evidentemente in un’altra dimensione e non ha nessuna percezione del polso dei nostri territori, un polso che – in alcuni casi come quello del Comelico – mostra battiti sempre più lenti e faticosi».

Così il coordinatore provinciale di Forza Italia Dario Scopel in merito al dibattito, «che a tratti pare solo una sequela di speranze e timide promesse», sull’avvio dei lavori alla galleria Comelico, annunciati da Anas a partire dal prossimo mese di aprile. «È possibile annunciare un intervento così importante per un territorio tanto vasto a pochissimi mesi dall’avvio? Non si poteva, quanto meno, programmare il cantiere con i tempi necessari a istituzioni locali, imprese e famiglie per poter studiare soluzioni alternative e programmare in maniera adeguata quello che si annuncia come un vero e proprio stravolgimento di tragitti, orari e tempi di vita? Dobbiamo davvero immaginare serpentine di migliaia di automobilisti che, anche d’inverno, per rientrare alla propria abitazione dovranno avventurarsi sui passi dolomitici, con chissà quali rischi?». Tutto questo, afferma ancora Scopel, «senza tenere conto che dopo due anni di sostanziale lockdown, coincisi tra l’altro con un’intera stagione turistica invernale persa, il Comelico e tutti i comuni della parte alta del Bellunese vivono anche una situazione economica difficilissima».

«Il piano di chiusure notturne e aperture a senso unico di giorno che dovrebbe protrarsi per almeno due anni (salvo i “consueti” ritardi) non regge assolutamente», prosegue Scopel. «Qui il rischio concreto è di assistere ad una lenta e inesorabile agonia della comunità comeliana è molto concreto».

Occorre quindi valutare e trovare in tempi rapidissimi delle soluzioni alternative. La realizzazione della seconda canna pare la più “indolore” per le conseguenze sulla comunità bellunese (poiché l’unica in grado di scongiurare la sostanziale “chiusura” del Comelico), ma anche la più lungimirante per le soluzioni che potrebbe garantire al traffico in prospettiva futura. Inoltre, incalza il coordinatore di Forza Italia, anche sul piano economico il progetto è tutt’altro che azzardato; come confermato dalla simulazione di alcuni imprenditori della zona, il costo preventivabile di circa 200 milioni di euro sarebbe “coperto” già soltanto dai danni che si riuscirebbero così ad evitare all’economia locale nei due anni di lavori annunciati da Anas.

Certo, ora servono decisioni rapide e anche coraggiose. Se necessario si inchiodi senza sconti Anas dinanzi alle proprie responsabilità, si attui un pressing asfissiante nei confronti del Ministero. Lo si faccia subito, con il supporto della Regione, che con la vicepresidente De Berti ha ora preso di petto la situazione. Bene infine che si stia strutturando un movimento civico, c’è bisogno di tutti in questa fase. Non è più il tempo di nicchiare o di navigare a vista. Sul Comelico, conclude Dario Scopel, «la Politica bellunese ha un’occasione unica per far vedere la propria capacità di coesione – chi ha orecchie per intendere intenda – unendo le proprie forze con il supporto prezioso dei due ministri bellunesi che siedono oggi al governo. Non sprechiamola, altrimenti la storia ci decreterà tutti colpevoli!».

1 commento

  • D’accordissimo con l’articolo di cui sopra, MA
    Visti i tempi lunghi per la seconda canna sono convinto che con tempi “relativamente” più brevi e con una spesa notevolmente inferiore si
    può metter mano alla strada vecchia (de la val) che oltre a risolvere il problema immediato potrà servire da alternativa per eventuali prossime emergenze e per una auspicabile nuova prossima ciclabile. Resto a disposizione per aiutare in qualsiasi modo per le Vs. prossime iniziative per risolvere questo problema ed invio grandi saluti ed Auguri. Grazie.

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