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venerdì 19 Aprile 2024,

Berton: «Per le imprese di montagna è allarme rosso»

Per la presidente di Confindustria Belluno (nella foto) servono azioni urgenti perché non c’è solo il caro-bolletta di luce e gas, c’è anche tutto il tema dei ristori per le attività ancora compromesse dall’incertezza legata alla pandemia come il turismo.

«Il Consiglio dei Ministri, convocato per giovedì, dovrà dare una risposta seria e immediata al caro-bolletta. Gli aumenti sono vertiginosi e fuori da ogni logica di mercato: il manifatturiero rischia lo stop e in montagna – dove i costi dell’energia incidono maggiormente per evidenti motivi – il pericolo è ancora più drammatico. È una bomba che va disinnescata subito e mi auguro che i ministri bellunesi sappiano sottolineare la particolare condizione delle imprese – e ovviamente delle famiglie – che vivono e operano nelle terre alte».
È un vero e proprio appello quello che Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, lancia all’Esecutivo Draghi in vista della seduta del Consiglio dei ministri convocata per giovedì. «È una riunione cruciale; da questa dipenderà il 2022 di molte imprese e di una fetta consistente del Made in Italy, di cui il Bellunese è uno degli ambasciatori più credibili».

La nuova presa di posizione di Berton arriva nelle ore in cui il Centro Studi di Confindustria ha diramato un’indagine choc sui rincari delle commodity, in particolare gas ed energia elettrica.
L’aumento dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali è ampio e diffuso: petrolio +13% a dicembre 2021 su fine 2019, rame +57%, cotone +58%. Di recente, si è aggiunta l’abnorme impennata del gas naturale in Europa (+723%).
Il balzo del gas si è quindi trasferito sul prezzo dell’energia elettrica in Italia, facendo lievitare i costi energetici delle imprese industriali: 37 miliardi previsti nel 2022, da 8 nel 2019. «Un livello insostenibile, che minaccia chiusure di molte aziende», ha sentenziato lo stesso report del Centro Studi di Confindustria.

«È una spada di Damocle che pende sulle teste di tutti gli imprenditori europei, anche per questo la questione va risolta a livello comunitario: nel frattempo, però, serve un’azione decisa del Governo. A rischio non c’è solo la ripresa ma la sopravvivenza di interi settori, soprattutto quelli più energivori», sottolinea Berton.

Le richieste degli industriali saranno illustrate nelle prossime ore al Ministero dello Sviluppo Economico in un Tavolo ad hoc: «Chiediamo di intervenire sulle componenti fiscali e parafiscali della bolletta elettrica e del gas, ma anche di aumentare la produzione nazionale di gas e riequilibrare gli approvvigionamenti esteri, riformando il mercato elettrico. Di certo, accanto alle azioni urgenti vanno fin da ora affrontate quelle proiettate nel lungo periodo. Non sfugge a nessuno che il problema è ormai strutturale, una vera e propria pandemia dei prezzi», riprende Berton.

Ma non c’è solo il caro-bolletta: «C’è da affrontare tutto il tema dei ristori per quelle attività ancora compromesse dall’incertezza legata alla quarta ondata di Covid: nel Bellunese c’è un comparto, quello turistico, che sta navigando a vista e ha bisogno di strumenti veloci, da attivare subito».

«Se di ristori parliamo, non si dovranno fare gli errori del passato, ideando meccanismi semplificati e facilmente attivabili con tempi di liquidazione brevissimi», sottolinea Berton. «Ci stiamo giocando non solo la famosa ripresa post-Covid, ma la sopravvivenza di interi settori. Dal Governo dovrà arrivare più di una pacca sulla spalla».

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