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mercoledì 24 Aprile 2024,

Deceduto a 92 anni mons. Ausilio Da Rif

Dopo quasi 70 anni di sacerdozio si è spento questa mattina alla la Casa «Padre Kolbe» di Pedavena.

Si è spento oggi, lunedì 24 gennaio, verso le ore 8.40, alla Casa «Padre Kolbe» di Pedavena, mons. Ausilio Da Rif. Aveva 92 anni dei quali quasi 70 passati come prete a servizio della Chiesa di Belluno-Feltre. Nel ricordarlo il sito diocesano, avvalendosi anche dei contributi di don Pietro Bez, don Renato De Vido e don Luigi Del Favero (vedasi i virgolettati sotto riportati) sottolinea che la sua ricca personalità ha profondamente segnato la vita della comunità diocesana.

Figlio di Antonio e Maria Busin, era nato il 3 ottobre 1929 a Fedèr, in comune di Canale d’Agordo (oggi parrocchia di Caviola). Cresciuto tra la chiesa e la canonica, mai nascose «l’affetto per il parroco monsignor Bramezza, che lo teneva spesso in canonica per evitargli di percorrere a piedi i sentieri da Feder a Canale; poi però lo faceva alzare di notte per fare in chiesa ore di adorazione». In quel contesto sbocciò la sua vocazione, che lo portò nei seminari di Feltre e di Belluno, dove percorse il cammino di formazione fino all’ordinazione presbiterale, avvenuta nella pieve di San Giovanni Battista il 5 aprile 1952.

Per pochi mesi fu vicario cooperatore a Cadola. Poi fino al 1955 fu segretario del vescovo Muccin, che sempre lo ammirò e apprezzò, «perché compensava e completava le asperità del suo temperamento». Di seguito passò nel Seminario Gregoriano di Belluno, come vicerettore (1955-1961) e poi come rettore (1961-1968); dal 1955 al 1973 fu anche insegnante di teologia morale e di liturgia. Durante le vacanze estive con i seminaristi è ricordato come «un accanito camminatore, che imponeva anche ai seminaristi passeggiate epiche». Don Renato De Vido aggiunge: «A lui debbo la prima salita sul Pelmo». Dal 15 dicembre 1958 al 18 gennaio 1959, don Ausilio accompagnò a Roma mons. Albino Luciani, facendogli da assistente durante l’ordinazione episcopale nella Basilica Vaticana.

Il nome di mons. Da Rif resterà legato soprattutto ai 67 anni di servizio in Cattedrale, della quale fu mansionario dal 1955 al 1962 e poi canonico dal 1962 fino ad oggi; dal 1975 al 2014 fu decano del Capitolo. Egli ha veramente amato la Cattedrale come la sua casa, ma anche ai confratelli «ha fatto stimare e amare la Cattedrale». Ancora, «accogliendo convintamente e con vero entusiasmo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, egli seppe armonizzarla agli elementi della tradizione, di cui si sentiva custode»: basti «pensare a come, da decano, ha sostenuto il decoro necessario al luogo, le ricorrenze, i turni di servizio…».

Dal 1973 al 1986 fu vicario generale della diocesi di Belluno, primo collaboratore dei vescovi Muccin e Ducoli, che servì con onestà e lealtà: «era sempre affidabile quando riceveva un compito o un’ambasceria o una mansione». Tuttavia le stesse attenzioni erano confermate con i confratelli. Nel 1978 venne nominato dal Papa prelato d’onore. Dopo il 1986, a seguito della riforma del Concordato, si adoperò con la sua tipica tenacia e acribia per la nascita e per i primi passi dell’Istituto diocesano per il Sostentamento del Clero. Per 47 anni, dal 1970 al 2017, ha prestato servizio come cappellano dei Vigili del fuoco nella caserma di Belluno.

Dotato di una prodigiosa memoria, si immerse per anni nell’immane opera di riordino dell’Archivio diocesano nella sede di Belluno. Don Pietro, che gli successe come vicario generale, ricorda: «Se gli chiedevo un documento, nel giro di pochi minuti lo trovava, come se nella sua testa fosse già evidente il faldone in cui doveva cercare». Frutto della passione archivistica, sono alcune pubblicazioni storiche, tra le quali va ricordato il minuzioso elenco dei Sacerdoti della Valle del Biois, antica pieve di Canale d’Agordo, pubblicato in occasione della prima Messa di don Bruno Soppelsa, in cui censì tutti i preti della Valle del Biois dal 1300 al 1994; più recente il volume sulle tombe dei vescovi di Belluno (2014).

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