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martedì 16 Aprile 2024,

Cambia ancora il Superbonus, Confartigianato teme la paralisi del mercato

Il direttore Michele Basso (nella foto): «La ripresa del comparto casa rischia di bloccarsi».

Il Decreto Sostegni ter cambia di nuovo le regole del Superbonus e dei bonus edilizi. Confartigianato esprime preoccupazione per il settore. «Con questi continui cambiamenti rischiamo di rendere inutili tutti i tentativi di rianimare il lavoro dell’edilizia, che sconta una crisi di lungo corso», afferma Fabio Zatta, presidente di mestiere dell’edilizia di Confartigianato Belluno. «Tanto più in una regione, il Veneto, dove i bonus stanno dando ottimi risultati in termini di adesione e quindi di cantieri di riqualificazione delle case».

Il testo del decreto prevede che il credito di imposta corrispondente a Superbonus, bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus e bonus facciate sia ceduto una sola volta. Questo significa che il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri soggetti (banche e intermediari finanziari), ma questi non potranno cederlo a loro volta. E poi significa che i fornitori che praticano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito di imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, banche o intermediari finanziari, ma questi ultimi non potranno cederlo a loro volta.

«La ratio del decreto è quella di contrastare le frodi, ma non è questo il sistema», sottolinea il direttore di Confartigianato Belluno, Michele Basso. «Le nostre imprese sono serie e operano in correttezza. Non possono venire penalizzate da pochi che si comportano fuori dalle leggi. È giusto contrastare le frodi, ma non si possono colpire cittadini e imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato».

Il Veneto (al 31 dicembre 2021, dati Enea e Mite) è la regione che in Italia ha più utilizzato il Superbonus 110% pesando il numero di interventi rispetto al totale delle famiglie: si tratta di 6,3 interventi ogni 1.000 famiglie, contro una media nazionale di 3,65. Complessivamente sono stati attivati 12.646 interventi con il Superbonus 110%, pari 13,2% del totale nazionale per un totale di 1 miliardo 676 milioni di euro di investimenti (11% del totale nazionale). Molto interessanti appaiono gli indici di utilizzo (fonte osservatorio Smart Land), ovvero gli indicatori che dinamicamente misurano l’intensità dell’uso del provvedimento rispetto ai dati medi nazionali. Il Veneto ha un indice di utilizzo più basso di quello medio nazionale nel caso dei condomini, pari a 4,44 interventi ogni 1.000 condomini (considerando condomini tutti gli edifici con 5 e più alloggi) rispetto alla media nazionale di 5,3. Ma presenta indici superiori sia nell’uso negli edifici unifamiliari (10,32 interventi ogni 1.000 edifici unifamiliari contro la media nazionale di 7,63) sia negli interventi nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti (2,41 interventi ogni 1.000 abitazioni totali contro la media nazionale di 1,01).

«Dati in linea anche nel Bellunese, a testimonianza di un mercato in ripresa, nonostante i rincari delle materie prime e la ormai cronica difficoltà a reperire manodopera», conclude Zatta. «Dati che però potrebbero subire una battuta d’arresto importante. Sarebbe grave, perché rischieremmo di perdere una fetta di lavoro fondamentale per la ripresa non solo del settore, ma dell’intera economia di tante piccole e medie imprese».

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