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giovedì 25 Aprile 2024,

Confindustria Belluno, rinnovato il Consiglio della sezione industrie chimiche

Confermato alla presidenza Alessandro Losso (nella foto), manager di Amonn, che punterà sulla creazione di un osservatorio dedicato alle materie prime.

Il settore chimico in provincia di Belluno – causa aumento dei prezzi di energia e materie prime – è sotto attacco ma, forte delle sue aziende e dei suoi oltre 1.100 addetti, resta cruciale e strategico per lo sviluppo del territorio e il supporto trasversale a tutte le filiere. È questa la fotografia di un comparto in rapida evoluzione che dopo la pandemia sanitaria si trova a fronteggiare quella che da più parti è stata definita la “pandemia dei prezzi”. Proprio per questo il rinnovato Consiglio della sezione industrie chimiche – che ha confermato alla presidenza Alessandro Losso, manager di Amonn – punterà sulla creazione di un osservatorio dedicato alle materie prime capace di coinvolgere tutte le sezioni merceologiche di Confindustria Belluno Dolomiti.

«È la sfida di questo momento: monitorare e contenere i rincari. È uno tsunami che rischia di mettere a repentaglio la ripresa», afferma Losso. «Nel nostro comparto gli aumenti riguardano i prodotti chimici di base, i solventi e i coloranti, così come i polimeri per le materie plastiche. È da un anno che il trend è in continua crescita; a questo ora si aggiunge, in maniera drammatica, il caro-bolletta. È un’escalation che dobbiamo arrestare. Governo italiano ed Europa devono prendere una posizione forte a tutela del mondo dell’impresa. La chimica nel nostro Paese – e il Bellunese non fa eccezione – resta trainante».

Il problema, come peraltro evidenziato in altri settori, non riguarda solo i prezzi, ma anche il reperimento della stessa materia prima sul mercato e la catena di approvvigionamento. «La pandemia ha cambiato le regole, per tutto il 2022 – vista la situazione ancora incerta – ci saranno ulteriori stravolgimenti», dice Losso. «Per farci trovare pronti a ogni evenienza, continueremo a organizzare momenti di informazione e tavoli di confronto con esperti e colleghi da tutto il mondo».

Nonostante le tante incognite del nuovo anno, il comparto chimico bellunese continua a crescere e a internazionalizzarsi. «Le nostre aziende hanno resistito all’urto della grande crisi grazie alla loro eccellenza e al loro know-how, ma per mantenere questa posizione abbiamo bisogno di nuove competenze», rimarca Losso. «Questo significa continuare a dialogare con le scuole e le famiglie, coinvolgere i giovani e farli entrare nelle nostre aziende: attorno al settore chimico ci sono ancora troppi pregiudizi da sfatare. Parliamo di aziende innovative e internazionalizzate, che hanno sempre più attenzione nei confronti dei temi della sostenibilità ambientale, che hanno avviato da tempo processi di economia circolare e che sono all’avanguardia sul fronte delle certificazioni e delle politiche green».

Ma non c’è solo l’etica ambientale. Del nuovo Consiglio fa parte infatti anche Flavio Mares, delegato al sociale di Confindustria Belluno Dolomiti. «Con lui vogliamo andare avanti anche con le politiche di innovazione e responsabilità sociale. Le nostre fabbriche devono diventare sempre più luoghi di inclusione e a misura di famiglia. Se vogliamo trattenere profili specializzati sul territorio e crescere insieme, questa è una strada tracciata».

Ad accompagnare Losso per i prossimi quattro anni ci saranno il vicepresidente Gabriele Bortolotto (Diab Spa) e i consiglieri Flavio Mares (Imap Spa), Federico Cataudella (Ecorav Spa) e Stefano De Corti (Ideal Standard Industriale Srl), che rappresenterà la sezione nel consiglio generale dell’Associazione. Rappresentante della Piccola Industria è invece Fanny Peterle, di Serimont Srl.

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