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giovedì 25 Aprile 2024,

Sopralluogo all’istituto Negrelli dopo l’episodio di vandalismo

Il presidente della Provincia incontra il preside Padrin: «La didattica è ripartita, ora allo studio un progetto di riqualificazione della scuola».

Il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin è stato in visita questa mattina all’istituto Negrelli di Feltre dove nel fine settimana si era verificato un episodio di vandalismo che ha costretto a lasciare a casa in Dad gli studenti nei primi giorni della settimana per poter procedere alla sistemazione dei locali. Il dirigente scolastico Alessandro Bee ha illustrato l’ammontare dei danni provocati dai vandali (circa 12mila euro) e ha colto l’occasione per far compiere a Padrin un tour della scuola.

«I danni più lievi sono già stati riparati, quelli più consistenti tamponati, così da far ripartire senza intoppi la didattica e la normale attività scolastica», ha poi spiegato il presidente Padrin. «La scuola non può fermarsi di fronte a un episodio che come ho già avuto modo di dire danneggia tutti, non solo studenti e docenti. Torno a condannare senza se e senza ma quanto accaduto, confidando nel lavoro dei carabinieri che stanno operando per individuare i responsabili. Ma registro con soddisfazione l’atmosfera serena che ho respirato all’interno dell’istituto. Di questo ringrazio il preside e i suoi collaboratori, perché se la Provincia ce la mette tutta per avere strutture scolastiche accoglienti, è merito del personale scolastico farle funzionare in maniera efficiente e costruttiva. Proprio per questo stiamo studiando una riqualificazione ampia del Negrelli, che potrebbe essere una delle scuole che beneficiano dei fondi Pnrr».

La Provincia sta ragionando sulla possibile riqualificazione energetica, partendo dalla sostituzione dei serramenti. Nel disegno complessivo rientra anche il progetto di videosorveglianza. «L’impegno a trovare le risorse c’è, come anche la volontà di realizzare un sistema efficiente», conclude il presidente Padrin. «Le scuole, luoghi della conoscenza e della formazione, non dovrebbero aver bisogno di telecamere o sistemi anti-effrazione. Ma i fatti degli ultimi periodi ci costringono a prendere provvedimenti».

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