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sabato 27 Aprile 2024,

Limana, l’azienda agricola «Il Fiore delle Dolomiti» caso di studio per il biologico

Presentati a Mestre i risultati dello studio «Atlante dei modelli di business delle imprese del biologico» realizzato dall’università Ca’ Foscari a livello regionale.

Giovedì 7 aprile a Mestre, nell’ambito di una convenzione tra la Regione del Veneto e l’Università Ca’ Foscari Venezia, è stato presentato lo studio «Atlante dei modelli di business delle imprese del biologico» frutto di 2 anni di ricerche mirate a cogliere la varietà delle strategie delle imprese del comparto agroalimentare biologico, importante settore dell’economia regionale.

Tra le realtà venete analizzate e prese a modello come caso studio anche quella dell’azienda agricola «Il Fiore delle Dolomiti» di Limana, produttrice de Luovo dalle Dolomiti.
Il titolare Giacomo Antonini, nel corso del suo intervento, ha esposto la ricetta aziendale che gli consente di consegnare ai consumatori finali un prodotto alimentare di valore: «Noi consideriamo l’animale un essere senziente, non una macchina produttiva, e tutto ciò che viene fatto nella nostra fattoria moderna è pensato per le galline, a partire dalla scelta delle strutture che permettono aerazione e illuminazione naturale, alla dinamizzazione naturale dell’acqua, alla scelta di far ascoltare la musica classica per aumentarne la loro
tranquillità».

«La scelta di avviare la nostra azienda agricola bio in Valbelluna – ha continuato Antonini – è stata dettata proprio dalla volontà di cercare il benessere ai massimi livelli qualitativi per i nostri animali che razzolano liberi sui prati di montagna e producono un uovo dalle caratteristiche uniche. Nel nostro sito web e nella nostra pagina Facebook raccontiamo i nostri valori etici e la nostra quotidianità a chi percepisce l’unicità delle nostre uova e a chi desidera approfondire il significato di allevamento biologico certificato».

Il dialogo con le imprese analizzate resterà attivo, anche nell’ambito di un Master dell’Università Ca’ Foscari, così come la sfida di migliorare la consapevolezza nei consumatori dei valori del biologico agroalimentare.

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