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giovedì 25 Aprile 2024,

Certottica si propone come Gruppo e traccia nuovi scenari di attività

A conclusione del Mido bilancio e prospettive dell’Istituto italiano di certificazione dei prodotti ottici di Longarone che consolida la propria leadership.

Appena calato il sipario sull’edizione 2022 di Mido, la più importante fiera internazionale dell’occhiale, tenutasi in presenza a Milano dal 30 aprile al 2 di maggio, è tempo di bilanci anche per Certottica che si è avvalsa dell’importante vetrina meneghina non soltanto per confermarsi leader nei servizi di test di certificazione internazionale dei prodotti, ma anche per proporsi con una logica di Gruppo, in quanto parte di un articolato sistema di aziende che comprende la controllata Dolomiticert e la sister company CertDolomiti, nata nel febbraio del 2021 per rispondere in modo esaustivo alle esigenze delle aziende in relazione ai nuovi standard richiesti dal Regno Unito.

«Abbiamo scelto di presentarci al Mido proponendoci come Gruppo e non più solo come singole realtà a sé stanti, leader per le loro competenze», spiega Luca Businaro, presidente del Gruppo Certottica. «Abbiamo voluto lanciare un segnale di cambiamento che restituisse al tempo stesso anche una forte impronta di continuità, nell’ottica di dare il giusto risalto a tutte e tre le realtà che compongono il nostro universo e alla loro attività, il cui amplissimo raggio d’azione ci consente di garantire alle filiere del Made in Italy una gamma di servizi specialistici in campi quali la certificazione, l’education per nuovi professionisti, la ricerca applicata e la normazione. Un aspetto fondamentale, specialmente in un periodo come quello che stiamo vivendo e che ci vede impegnati in prima linea nel contribuire alla ripartenza di un settore così essenziale».

Se il mercato internazionale dell’occhiale ha saputo resistere alla tempesta perfetta del “biennio nero” rialzando la testa, meno stabile è la ripartenza del mercato interno italiano, comunque in ripresa se paragonato al 2020 (+17%) e con solo una leggera flessione (-0,5%) rispetto al 2019.
«In un comparto strategico per il “bello e ben fatto in Italia” come quello dell’occhialeria, in costante evoluzione, il nostro ruolo vuole rappresentare un punto di riferimento nel processo di innovazione delle aziende», puntualizza Corrado Facco, amministratore delegato del Gruppo Certottica. «Per questa edizione di Mido, infatti, ci siamo concentrati nel presentare sia un nuovo bouquet di test e servizi di certificazione, sia un rinnovato palinsesto dedicato alla formazione. Il nostro scopo in tal senso è quello di accompagnare il comparto dell’eyewear nazionale nei procedimenti in atto, con piani di intervento a più livelli che gli consentano di predisporsi a cavalcare le spinte del cambiamento, a sviluppare resilienza e capacità di adattamento a scenari mutevoli e di grande trasformazione, a costruire strategie efficaci ed efficienti in un contesto di grande turbolenza che, appunto, impone alle aziende italiane sforzi molto importanti. In merito proprio al tema cruciale del capitale umano, è stato calcolato che nei prossimi 4 anni il solo “sistema moda” necessiterà di circa 48 mila profili professionali in più rispetto a quelli esistenti, con saperi e competenze nuove. Una risposta a questa domanda arriva sicuramente dagli ITS (Istituti Tecnici Superiori) mutuati dal sistema tedesco e pensati per avviare direttamente gli studenti al mondo del lavoro mediante una didattica alternata tra lezioni frontali e tirocini pratici in azienda. Consapevoli degli alti tassi occupazionali che questi percorsi raggiungono – ha continuato Facco – al Mido abbiamo presentato la nona edizione del corso biennale per Eyewear Product Manager, l’unico ITS in Italia specifico per la filiera dell’occhialeria, finanziato dalla Regione Veneto in capo alla Fondazione ITS Cosmo Fashion Academy, al termine del quale si ottiene la qualifica di eyewear product manager, richiestissima e immediatamente spendibile».

In Fiera si è parlato anche, ovviamente, di sostenibilità, tema centrale nelle politiche di intervento di molti governi e aspetto ormai imprescindibile per la filiera produttiva. «La transizione ecologica è un traguardo fondamentale per il cui raggiungimento è necessario mettere in campo il maggior numero di risorse possibili», aggiunge Facco. «Il nostro Gruppo è molto attivo su questo fronte con diversi progetti di formazione e ricerca volti a delineare un nuovo modello di business incentrato su strategie green e sulla riduzione dell’impatto ambientale anche attraverso l’utilizzo di materiali alternativi eco-friendly. In particolare a Mido abbiamo illustrato la seconda edizione del corso in “Ecodesign, marketing e innovazione per la competitività nell’occhiale e nello sport”, specifico per i professionisti del ramo occhialeria e dello sport system e per il quale si sono appena aperte le iscrizioni, oltre, appunto, a una serie di progetti di ricerca dedicati e sviluppati in collaborazione con Università e Centri di eccellenza».

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