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venerdì 29 Marzo 2024,

Valcarne: buono il 2021, premi ai dipendenti

Distribuiti 25 mila euro ai 20 lavoratori dei tre punti vendita. Il fatturato è di quasi tre milioni di euro «grazie a marketing, gestione oculata e qualità. Unico neo: non si trovano macellai».

Valcarne chiude il 2021 con un bilancio positivo e decide di premiare i dipendenti. I venti lavoratori della cooperativa di Feltre, storicamente associata a Confagricoltura, si spartiranno infatti un compenso complessivo di 25 mila euro che il consiglio di amministrazione ha deciso di assegnare loro per l’impegno profuso durante un’annata particolarmente difficile, segnata dalla pandemia e dai lockdown.

Valcarne conta una trentina di soci distribuiti in tutto il territorio bellunese. Archivia il 2021 con un fatturato di 2,850 milioni e oltre 100.000 chili di carne conferita, in prevalenza di bovino (90.000 chili), di suino (14.000) e parte anche di ovicaprini e polli. Viene premiato anche il lavoro dei soci allevatori, con un conguaglio che porterà complessivamente a 6 euro al chilogrammo il prezzo medio riconosciuto per la carne di bovino e a 3,90 per quella di suino. Un “extra” che riconosce l’aumento dei costi intervenuto nel secondo semestre del 2021, relativo non solo ai rincari dei cereali e della soia, ma anche a quelli del gasolio e dell’energia elettrica.

«I risultati sono il frutto di un marketing azzeccato, di una qualità della carne notevolmente cresciuta, di una gestione oculata e del servizio delle nostre maestranze, confezionato ad hoc cliente per cliente», spiega il presidente Germano Bellumat, che conduce un allevamento a Villabruna di Feltre insieme al fratello Gilberto e al nipote Leonardo, «Valcarne è una cooperativa storica, presente sul territorio da più di quarant’anni, ed è diventata sempre di più un punto di riferimento per la carne locale. La gente ci ha scelto anche durante il lockdown, consumando a casa i nostri prodotti, che grazie alle nostre direttive sono di altissima qualità. Anche questo è modo di tenere le stalle aperte, che nel Bellunese sono e restano il principale presidio del territorio e dell’ambiente. Con Lattebusche e La Fiorita siamo il biglietto da visita della ruralità bellunese, perché da noi si trovano tutti i migliori prodotti locali per imbandire la tavola: dalla carne ai formaggi, dal latte alle verdure».

Sono tre i punti vendita di Valcarne. Oltre a Feltre, la cooperativa è presente a Busche, dove con il Bar Bianco di Lattebusche e la birreria Pedavena costituisce un punto d’attrazione per il turismo, e a Santa Giustina, dove sono iniziati i lavori di ristrutturazione. «In giugno il locale riaprirà completamente rinnovato», anticipa il presidente, «con macchinari nuovi e tecnologicamente all’avanguardia. L’intervento è stato possibile anche a un contributo del Gal bellunese e punta ad offrire al Comune di Santa Giustina un punto vendita in linea con le aspettative della nostra clientela, sempre più attenta a un servizio di alta qualità. In futuro abbiamo in programma anche il rinnovo del negozio storico di Feltre, un intervento che richiederà qualche sacrificio ai residenti come avvenuto a Santa Giustina. Durante la chiusura del negozio, infatti, sono stati indirizzati a fare acquisti nel punto vendita di Busche».

Unica spina nel fianco della cooperativa, la difficoltà di reperire personale: «Sono sei mesi che cerchiamo tre macellai per i nostri punti vendita, ma nonostante gli annunci non riusciamo a trovarli», allarga le braccia Bellumat.

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