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venerdì 3 Maggio 2024,

Il 5 e 6 luglio a Mogliano il Consiglio Generale della Cisl Belluno Treviso

Umanamente sostenibile: cambiare. Tavola rotonda con il prof. Zamagni, il vescovo di Treviso e il segretario Cisl Romani. Il 6 l’intervento del teologo Mancuso.

Il primo Consiglio generale della Cisl Belluno Treviso dopo il Congresso di febbraio rilancia i temi affrontati a Santa Lucia di Piave, a partire da quello del cambiamento “umanamente sostenibile”. L’assise del gruppo dirigente della Cisl territoriale si svolgerà il 5-6 luglio a Villa Braida, a Mogliano Veneto, e ospiterà due momenti di approfondimento particolarmente significativi.

Martedì 5 alle 15 si svolgerà la tavola rotonda dal titolo «Lavoro che cambia, lavoro da cambiare», che vedrà il confronto fra Stefano Zamagni, docente di Economia politica all’Università di Bologna, monsignor Michele Tomasi, vescovo di Treviso, e Giulio Romani, segretario confederale della Cisl.

Mercoledì 6 alle 9.30 l’intervento di Vito Mancuso, teologo, docente, editorialista de La Stampa, che sarà introdotto dal segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini.

«Gli effetti della pandemia e l’irrompere del conflitto in Ucraina ci stanno riconsegnando un mondo del lavoro molto diverso da quello di due anni fa», sottolinea il segretario generale Paglini, «nuovi scenari sociali, economici, tecnologici. Il lavoro, i lavoratori e il mercato del lavoro sono in piena trasformazione. Da un lato il lavoro sta cambiando velocemente, richiedendo nuove abilità e competenze che non sempre le imprese riescono a trovare. Dall’altro c’è un mercato del lavoro schizofrenico, che lamenta la scarsità di certe figure, ma allo stesso tempo offre contratti e salari non dignitosi, che oggi i giovani non sono più disposti ad accettare, perché alla ricerca di un benessere lavorativo sul quale incidono diversi elementi da tempo sollecitati dal sindacato attraverso la contrattazione collettiva: la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro, una remunerazione articolata in base a competenze e obiettivi, nuove forme di remunerazione differenziata che valorizzino le professionalità. C’è un mondo del lavoro da cambiare», prosegue Paglini, «un mondo in cui ci sono ancora abissali differenze tra imprese e anche tra lavoratori della stessa categoria, un mondo in cui sicurezza, benessere e giusto salario sono parole ancora troppo spesso non considerate. È necessario governare questa stagione di grande transizione tecnologica e lavorativa per evitare che le distorsioni presenti oggi diventino le nuove povertà dei lavoratori di domani».

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