Nei reparti di Radiologia anche oggi si continuano a fare, come avviene da decenni, i Raggi X. Ma nel tempo altre e sofisticate metodiche si sono affiancate ai “raggi”, per una diagnosi sempre più precisa: in particolare la Tac e la Risonanza magnetica. La RM è molto richiesta dai pazienti, si tratta però di un esame che nel 30% dei casi viene eseguito inutilmente. Quando va fatta? Quando va evitata? Ne parliamo con il medico radiologo Enrico Alberioli, della Radiologia di Feltre.
La RM è un esame molto impegnativo e mai deve essere considerato esame “di primo livello”. È impegnativo per il paziente, perché non tutti sopportano la situazione claustrofobica dentro la macchina; è un esame lungo, che durante l’esecuzione occupa le apparecchiature e il personale per almeno mezz’ora; la RM richiede molto tempo anche nella fase di lettura e di analisi delle immagini; ha costi elevati per il servizio sanitario. Dunque, la Risonanza magnetica andrebbe fatta solo se davvero necessario, senza abusarne.
Mal di schiena, problemi al ginocchio, dolori alla spalla, mal di testa: se compaiono senza altri sintomi “spia”, queste situazioni molte volte sono causate da patologie che non richiedono un esame radiologico e tanto meno la Risonanza magnetica. Per questo è sempre importante la valutazione del medico specialista, che sa valutare il complesso dei sintomi e potrà eventualmente richiedere la RM.
Intervista, riprese e montaggio di Luigi Guglielmi.
Sul prossimo numero dell’Amico del Popolo sarà pubblicata la versione cartacea dell’intervista. Per abbonarti clicca qui.
«Parliamo di salute» è un progetto realizzato dall’Amico del Popolo in collaborazione con l’Ulss 1 Dolomiti.
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/