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domenica 5 Maggio 2024,

Il dolore del Csv per la morte di Roberto “Brio” Bristot

Un amico prima ancora che professionista – fa presente il Centro servizi per il volontariato di Belluno Treviso - protagonista di una collaborazione nata vent’anni fa con l’allora Csv Belluno e che proseguiva tuttora con il nuovo ente.

Il Centro servizi per il volontariato (Csv) di Belluno Treviso, tramite la sua presidente Elisa Corrà e il suo staff, ha reso noto il suo dolore per la morte di Roberto “Brio” Bristot che si è spento all’ospedale di Treviso dove era ricoverato da alcuni giorni. Un amico prima ancora che professionista – fa presente una nota del Csv – protagonista di una collaborazione nata vent’anni fa con l’allora Csv Belluno e che proseguiva tuttora con il nuovo ente.

Una personalità carismatica quella di Roberto espressa tutta nel soprannome di “Brio”, datogli da colleghi e amici (anche se lui preferiva “Roby”). Difficile scindere le indubbie capacità tecniche, espresse soprattutto nel suo lavoro di regista, ma anche nella creatività grafica dei suoi lavori, dalla sua sensibilità, visto che esse andavano di pari passi nell’impegno giornaliero. Dotato di grande attenzione anche verso il mondo del volontariato, ha coniugato la sua passione e la sua competenza nel mondo del cinema con la vocazione al tema del sociale.

Il rapporto di Roberto Bristot con il Csv si è concretizzato, in particolare, nel 2008 in seguito a un video-laboratorio rivolto ai giovani all’interno delle proposte denominate «Csv in Lab», corsi formativi a tema sociale. Da qui è nato il «Laboratorio Inquadrati», in seno al Csv, con cui Roberto, al fianco in particolare del collega Emanuele Bunetto, si proponeva, allora come oggi, di raccontare il sociale in modo dinamico, promuovendolo attraverso grafica, fotografia, video. Nel 2014 nasce il progetto di comunicazione «CsvLog», serie di video dedicati ai volti della solidarietà e alle associazioni di volontariato, visibili oggi sul canale YouTube del «Laboratorio Inquadrati». Tra i lavori video più recenti si ricordano «Come Alberi» sul racconto dell’apporto solidale dopo la tempesta Vaia, «Signorno» sull’obiezione di coscienza e «Cuorimano» dedicato al volontariato bellunese.
Di Roberto si ricordano anche il suo grande impegno a favore di progetti in Africa e la realizzazione di film su leggende e tradizioni locali.

«Per imparare, ideare, creare, produrre immagini per il sociale, educare all’uso consapevole dei media e al valore delle immagini, liberando il loro potere visivo, il potere dell’immaginazione, senza i confini»: questo il motto di «Laboratorio Inquadrati» e il credo di Roberto.

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