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venerdì 19 Aprile 2024,

La caserma dei Carabinieri stasera si colora d’arancione per le donne

In occasione del 25 novembre. nche in quest’ultimo anno sono state decine le donne che sono state accolte in Italia nelle stanze dell’Arma e le cui storie sono state seguite con particolare attenzione.

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Arma dei Carabinieri aderisce alla campagna nazionale di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno. Anche quest’anno tante caserme si illuminano di arancione, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World” come segnale tangibile dell’assoluta attenzione e priorità dell’Arma a invogliare le donne vittime di violenze a denunciare. Nonostante la crisi energetica, i Carabinieri non hanno voluto rinunciare a questo forte segnale simbolico e lo hanno fatto – questo è bene sottolinearlo – senza aumentare i consumi energetici con nuove illuminazioni, ma semplicemente usando quelle già attive.

E questa sera (giovedì 24 novembre), alle 18, alla presenza della presidente provinciale di Soroptimist International Club, Nadia Della Vecchia (Soroptimist ha realizzato “Una stanza tutta per sé”, il locale dedicato all’ascolto delle vittime di violenza presso i Carabinieri di Belluno, un progetto che ha consentito di allestire, ad oggi, 155 stanze su tutto il territorio nazionale, luoghi che permettono ogni giorno di accogliere in un ambiente confortevole e meno “istituzionale” le vittime di abusi) il comandante provinciale dell’Arma accenderà i fari sulla sede di viale Europa.

Anche in quest’ultimo anno sono state decine le donne che sono state accolte in Italia nelle stanze dell’Arma e le cui storie sono state seguite con particolare attenzione. «Un fenomeno costante, che purtroppo ha una diffusione nazionale e interessa anche il nostro territorio», ha detto il Colonnello Pigozzo, «e l’attenzione è sempre molto alta, così come l’impegno a cogliere ogni segno di disagio è per noi una priorità».

I Carabinieri del Nucleo investigativo provinciale, ove è stata istituita una squadra dedicata alla violenza di genere, formata da militari specializzati che sono parte della “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, nel 2022 hanno denunciato in stato di libertà 12 persone ed hanno svolto indagini, coordinate dalla magistratura bellunese, su reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, violenze sessuali e diffusione illecita di immagini o video (cosiddetto revenge porn). Hanno eseguito 3 misure cautelari personali, 2 divieti di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese ed 1 allontanamento dalla casa famiglia. Sono state svolte 46 audizioni protette per diverse tipologie di condotte, tutte oggetto di approfondimenti da parte dell’Arma. Un impegno intenso, quindi, per contrastare un fenomeno che merita una sinergica azione di contrasto, partendo dalla diffusione di una cultura del rispetto delle donne, che parte dai banchi di scuola, dove l’Arma svolge attività di sensibilizzazione, e continua nella diuturna azione di prevenzione sul territorio attraverso le Stazioni Carabinieri.

«Grazie al coordinamento e alla grande attenzione della Procura della Repubblica di Belluno, siamo riusciti ad aiutare tante donne in difficoltà, supportati da una rete di Istituzioni e volontariato che cerca, con ogni mezzo, di affiancare e sostenere queste vittime», ha detto il comandante provinciale, aggiungendo «pochi giorni fa lo stesso Prefetto di Belluno, particolarmente sensibile al tema, ha coordinato un tavolo di lavoro per affrontare questo problema così delicato».Si tratta di un fenomeno che spesso non varca le mura domestiche, ove vittima e carnefice sono vincolati dal segreto di quello che accade, talora anche alla presenza di minori. «Proprio per questo chiediamo alle donne di dire no! Di non accettare nessuna forma di violenza fisica, verbale, economica o psicologica. Di non pensare di essere sole», ha ribadito il comandante. «Ci sono uomini e donne dell’Arma che a qualunque ora del giorno e della notte sono pronti ad ascoltare, accogliere, accompagnare in un percorso di sostegno, per uscire da queste situazioni difficili. Perché uscirne si può, insieme».

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