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venerdì 19 Aprile 2024,

Concorso internazionale di composizione musicale Dante Moro, decretati i vincitori

Per la sezione di musica da camera assegnato solo il terzo premio al siracusano Federico Agnello (nella foto). Per la sezione per pianoforte e orchestra d’archi secondo premio per il trentino Eddy Serafini.

Nel ricordo dello scultore falcadino Dante Moro (1933-2009) il concorso internazionale di composizione a lui intitolato continua il suo percorso, raggiungendo la sesta edizione. L’intento che anima gli organizzatori e la direttrice artistica Silvia Tessari è quello di valorizzare la scultura di Moro permettendo al contempo a nuove arti di essere sostenute e promosse. È così che il bando, aperto a compositori di tutto il mondo, chiede di ideare un brano ispirato proprio ad un’opera di Dante Moro. Quest’anno, il concorso si è ampliato articolandosi in due categorie: composizioni per musica da camera e composizioni per pianoforte e orchestra d’archi.

La giuria internazionale, presieduta dal maestro Paolo Troncon e formata dai maestri Claudio Scannavini, Nicola Straffelini, Mario Pagotto, Dušan Bavdek, Delio Cassetta e da Silvia Tessari, ha decretato il 24 novembre i vincitori dell’edizione 2022.

Per la sezione di musica da camera, non sono stati assegnati il primo e secondo premio (prassi consolidata nei concorsi musicali, in cui ogni candidato è valutato non in relazione agli iscritti alla competizione, ma rispetto ad uno standard di eccellenza). Tuttavia, è stato ritenuto meritevole del terzo premio il brano «Emigranti» del siracusano Federico Agnello che ha saputo rendere in modo vivo e con un linguaggio innovativo le emozioni che Dante Moro ha saputo esprimere nel legno: l’affetto dei piccoli verso i partenti, gli sguardi rivolti lontano, i pesanti corpi e gli zaini che raccontano della fatica del distacco.
Una menzione d’onore è stata assegnata alla «Partenza del padre» di Rodolfo Saraco.

La sezione per pianoforte e orchestra d’archi, invece, ha visto come vincitore del secondo premio (primo non assegnato), grazie a una grande qualità di scrittura e all’interessante utilizzo dei materiali tematici, il trentino Eddy Serafini, con il suo «Suonatore», che descrive così: «Come lo scultore prende a modello una forma preesistente o un’immagine nella sua mente, così questa “Piccola Ouverture” nasce da un’eco che risuona nella memoria per diventare e trasformarsi in qualcosa di nuovo, filtrata dagli occhi di un “Suonatore”».
Al terzo posto, «Pastore (La brezza)» del milanese Alessandro Manara, che con un’indubbia capacità espressiva narra la pacata solitudine del protagonista della scultura, carezzato da un vento leggero.

Il concerto di gala con la premiazione dei vincitori, ad ingresso libero, si terrà il 29 dicembre prossimo a Falcade, presso la chiesa parrocchiale, con Silvia Tessari al pianoforte, l’orchestra Dolomiti Symphonia (Mattia Tonon primo violino), sotto la direzione di Delio Cassetta. Verranno eseguiti per la prima volta «Emigranti» di Agnello e «Suonatore» di Serafini, oltre al primo concerto op. 15 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven.

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