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martedì 23 Aprile 2024,

Trichiana, quale futuro per l’agricoltura bellunese?       

L’incontro-dibattito è stato organizzato con l’obiettivo che i progetti futuri per Casteldardo guardino oltre i vigneti intensivi.

Si è tenuto a Trichiana un partecipato incontro dibattito sul tema «Difendi la tua salute e la tua terra: quale futuro per l’agricoltura bellunese? Un progetto per Casteldardo (Borgo Valbelluna ) che guardi oltre i vigneti intensivi». Organizzato dal Comitato cittadini per una sana agricoltura e dalle associazioni Le Fregole e La Voce dei Borghi, l’incontro è stato moderato dal giornalista Ilario Tancon.

L’agronomo e agricoltore Carlo Murer ha spiegato come dal punto di vista ecologico la monocoltura di vigneti crea uno squilibrio tale da rendere vani gli sforzi per la conduzione in biologico delle terre, perché la monocoltura non è naturale e necessita di azioni esterne per mantenerla produttiva. «Io sono qui per difendere il diritto dei miei bambini a crescere in un ambiente sano. Diritto che vedo oggi messo in pericolo dall’avanzata dei vigneti per il soddisfacimento di interessi economici di pochi. La monocoltura, la viticoltura intensiva e convenzionale, non possono che portare ad un generale impoverimento della qualità della vita della popolazione, un deterioramento delle condizioni di salute e uno svantaggio per le aziende agricole locali che praticano una sana agricoltura in armonia con l’ambiente».

Il dottore Ernesto Rorai, medico endocrinologo dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, ha illustrato i motivi per cui gli interferenti endocrini agiscono a dosi bassissime e ha riassunto le malattie e i danni alla salute più comuni determinati da queste sostanze molto comuni nell’ambiente. Purtroppo la medicina è costretta ad inseguire nella ricerca, in quanto i danni causati alla salute da nuovi prodotti e pesticidi si manifestano anni dopo il loro utilizzo.

Emanuele Prest ha illustrato il fenomeno che comporta il riscaldamento dell’atmosfera terrestre (effetto serra) e l’opportunità di arrivare, anche per la provincia di Belluno, alla “carbon neutrality” che si realizza quando le emissioni di gas serra sono compensate da una pari quantità di emissioni ridotte. Siena è riuscita a raggiungere questo risultato e la relativa certificazione, che utilizza per pubblicizzare la sua accoglienza turistica.

Infine Danilo Gusatto ha presentato con una serie di foto l’inquadramento storico e ambientale di Casteldardo, sito di alto pregio e attraversato dal torrente Ardo che a monte include i conosciuti Brent de l’Art.

Pacato e propositivo il dibattito, che ha visto fra i vari interventi i saluti del sindaco che ha relazionato circa l’incontro avuto con la nuova proprietà, la società agricola Antiche Terre dei Conti srl controllata dalla famiglia Perin, il cui “core business” è la produzione di generatori di elettricità. In sala anche Simone Perin, che ha illustrato come intende intervenire sui 51 ettari di terreno acquistati a Casteldardo. L’azienda agricola vuole mantenere a seminativo ampie superfici, con coltivazioni di varietà antiche di grano e di altre graminacee, mentre su 20 ettari intende piantumare circa 20 ettari di varietà resistenti di vitigno in conduzione biodinamica e varietà antiche e autoctone di altre piante da frutto.

Sentiti e pieni di esperienza vissuta gli interventi dell’associazione Stop Pesticidi e del comitato Mamme di Revine.

Conclusioni tratte dal consigliere comunale di Borgo Valbelluna, Dario Dal Magro, che ha condiviso la proposta di costituire a livello comunale una commissione che comprenda rappresentanti del Comitato cittadini per una sana agricoltura. Un tavolo di dialogo con la famiglia Perin affinché i buoni propositi dichiarati vengano realizzati. Con una richiesta in chiusura: «Visto che in zona ci sono già 60 ettari di vigneto non biologico, perché non evitate di impiantare ulteriori viti?».

1 commento

  • Attenzione alle unità di misura ! Se fossero 51 ettari di terreno come scritto nell’articolo sarebbe una superficie equivalente a 72 campi di calcio… Credo siano in realtà 5, 1 ettari. Un ettaro sono 10.000 metri quadrati come insegnavano alle scuole primarie !
    Scusate la pedanteria, cordialità
    Alberto Vallati

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