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martedì 16 Aprile 2024,

Comune di Belluno, dalla minoranza la richiesta di maggiore coinvolgimento

Maria Teresa Cassol, consigliere del Partito Democratico, vicepresidente della terza commissione e presidente della commissione pari opportunità chiede anche al sindaco Oscar De Pellegrin che si vada oltre l’ascolto, che si presentino progetti concreti per la città e che su quelli si apra un confronto.

Maria Teresa Cassol, consigliere del Partito Democratico, vicepresidente della terza commissione e presidente della commissione pari opportunità del Comune di Belluno, con una presa di posizione resa pubblica chiede al sindaco Oscar De Pellegrin un maggiore coinvolgimento delle opposizioni, che si vada oltre il semplice l’ascolto e che si presentino invece progetti concreti per la città e che su quelli si apra un confronto.
Ecco qui di seguito la riflessione della Cassol.

«Leggo sulla stampa locale che il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin ribadisce che la sua porta è sempre aperta e che chiunque può andare a parlare con lui, anche senza prenotazione. È un fatto, una bella iniziativa, ma non basta.
Le questioni sulle quali non c’è stato coinvolgimento del Consiglio sono molte. Per esempio tuttora non abbiamo la minima idea di come funzionerà il capofrazione, abbiamo solo visto passare in Consiglio, e votare dalla sola maggioranza, una modifica dello statuto che toglie rappresentanza ai quartieri e stabilisce che sarà il Comune a definire le frazioni. Una cornice che non dice niente, e fatta dalla sola maggioranza, quando normalmente le modifiche allo statuto vengono condivise da maggioranza e minoranza. Ma come verranno eletti, con quali costi, con quali compiti, come potranno incidere sulle scelte di bilancio e quindi sugli interventi nelle frazioni stesse? Il sindaco si aspetta forse che andiamo uno per uno da lui a chiedergli che idee ha, mentre in Consiglio non è stata data alcuna risposta in merito?

Come dicevo ci sarebbero molte altre questioni su cui riflettere, mi limito a tre mie esperienze di consigliere comunale solo di queste ultime due settimane.
Faccio parte della commissione pari opportunità del Comune e abbiamo dovuto riunirci due volte per eleggere presidente e vicepresidente, perché alla mia iniziale richiesta che il presidente fosse eletto tra i membri della minoranza, come previsto dallo statuto, l’assessore delegato dal sindaco ha insistito perché si superasse tale indicazione. Ho dovuto imputarmi in modo spiacevole, per me e per gli altri membri della commissione e ci siamo aggiornati alla settimana dopo, in attesa dell’interpretazione del segretario comunale, il quale ha confermato che il presidente deve essere un consigliere di minoranza.

Ho partecipato alla commissione terza per discutere della trasformazione del Consorzio “Dmo Dolomiti” in fondazione partecipata, oggetto del prossimo consiglio comunale. Peccato che la trasformazione sia già stata effettuata dall’assemblea dei soci, presenti 43 su 47, non dal comune di Belluno, dato che il Consiglio comunale delibererà in merito nella prossima riunione del 29 dicembre.

Ho partecipato alla giornata «Il volontariato bellunese sfida il futuro» della settimana scorsa. Tanti interventi e dibattiti interessanti in cui sono state relazionate le finalità e le attività svolte e sono emerse riflessioni su risorse, problemi, prospettive, sinergie. Ma la conclusione dell’assessore è stata molto deludente: non è andato oltre i ringraziamenti e l’impegno a ripetere l’iniziativa. Non si è cioè andati oltre l’“ascolteria” che ha funzionato in campagna elettorale, ma che ora non basta più. Abbiamo come consiglieri di minoranza chiesto la convocazione della terza commissione per avere un report del convegno, eravamo in tre consiglieri presenti essendo un giorno lavorativo, ma soprattutto per sapere come l’amministrazione sta portando avanti la collaborazione con le associazioni, per esempio per i PUC (Progetti Utili alla Collettività) previsti dal reddito di cittadinanza, e quali progetti abbia per il futuro.

Da questi tre esempi prendo lo spunto per ribadire che vorremmo che il Consiglio comunale e le commissioni fossero coinvolti in modo più tempestivo e puntuale rispetto alle decisioni da prendere, che i progetti siano esplicitati e che nella loro costruzione si cerchi fattivamente la collaborazione dei consiglieri, che ci sia maggior competenza amministrativa. Da ultimo esprimo un auspicio che è anche un suggerimento amichevole al sindaco: che vada oltre l’ascolto, che la sua visione della città si traduca in progetti concreti che vanno esplicitati e infine che il suo ruolo di guida dell’amministrazione risalti in modo più evidente, soprattutto in Consiglio».

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