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giovedì 25 Aprile 2024,

Cazzullo presenta «Mussolini il capobanda»

Il nuovo libro del giornalista del Corriere della Sera a Una Montagna di Libri

Una Montagna di Libri a Cortina d’Ampezzo sabato 4 febbraio presenta Aldo Cazzullo e il suo libro «Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo». L’appuntamento è al Palazzo delle Poste, Sala Cultura, ore 18.

«Cent’anni fa, la nostra patria cadeva nelle mani di una banda di delinquenti, guidata da un uomo spietato e cattivo. Un uomo capace di tutto; persino di far chiudere e morire in manicomio il proprio figlio, e la donna che l’aveva messo al mondo». Comincia così il racconto di Aldo Cazzullo: «Mussolini il capobanda» (Mondadori). E Cazzullo dirà perché dobbiamo vergognarci del fascismo a «Una Montagna di Libri», la festa internazionale della letteratura di Cortina d’Ampezzo.

Una figura, Benito Mussolinu, di cui la maggioranza degli italiani si è fatta un’idea sbagliata: uno statista che fino al ’38 le aveva azzeccate quasi tutte; peccato l’alleanza con Hitler, le leggi razziali, la guerra. Ma Cazzullo, giornalista del Corriere della Sera, ricorda che prima del ’38 Mussolini aveva provocato la morte dei principali oppositori: Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, don Minzoni, Carlo e Nello Rosselli. Aveva conquistato il potere con la violenza, fin dal 1922 si era preso la rivincita sulle città che gli avevano resistito, con avversari gettati dalle finestre di San Lorenzo a Roma, o legati ai camion e trascinati nelle vie di Torino. Aveva imposto una cappa di piombo: Tribunale speciale, polizia segreta, confino, tassa sul celibato, esclusione delle donne da molti posti di lavoro. Aveva commesso crimini in Libia, in Etiopia, in Spagna. La guerra non fu un impazzimento del Duce, ma lo sbocco logico del fascismo, che sostiene la sopraffazione di uno Stato sull’altro e di una razza sull’altra. Idee che purtroppo non sono morte con Mussolini. Anche se Cazzullo demolisce un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. E l’antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti gli italiani.

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