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sabato 20 Aprile 2024,

Presentato il progetto di incorporazione di Bim Infrastrutture in Bim Gsp

Il possibile iter dell’operazione è stato illustrato ieri, venerdì 3 febbraio, ai Comuni che sono i soci delle due società e che lo dovranno approvare. La nuova sede prevista a Levego. Nella foto Attilio Sommavilla (a sinistra) e Bruno Zanolla.

Nuove prospettive di sviluppo per Bim Gsp e Bim Belluno Infrastrutture, società che gestiscono in provincia di Belluno rispettivamente il servizio idrico integrato e le reti di distribuzione del gas naturale. Ieri, venerdì 3 febbraio, è stato illustrato infatti ai Comuni soci il progetto di fusione tra i due soggetti. L’operazione, presentata nei dettagli da Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp, e da Bruno Zanolla, amministratore unico di Bim Infrastrutture, prevede l’incorporazione di Bim Infrastrutture in Bim Gsp. L’iter formale, che sarà semplificato trattandosi appunto di assorbimento di una società all’interno dell’altra, potrebbe partire già a breve e concludersi entro l’anno. Il tutto, naturalmente, sarà subordinato al consenso unanime dei soci, che saranno chiamati ad esprimersi nei prossimi mesi, e al passaggio delle reti di distribuzione del gas al nuovo gestore, previsto per giugno 2023.

Il soggetto che nascerà dalla fusione proposta, operativo indicativamente da inizio 2024, continuerà a gestire il servizio idrico integrato nel territorio provinciale e le reti a Gpl nei cinque Comuni dove al momento sono attive (Comelico Superiore, Ponte nelle Alpi, Santo Stefano di Cadore, Sappada, Val di Zoldo), ma si occuperà anche di energia green: avrà in carico, infatti, la gestione delle centraline idroelettriche presenti in diversi Comuni bellunesi e la rete di teleriscaldamento a biomassa attiva a Santo Stefano di Cadore, oggi amministrate da Bim Infrastrutture, ma svilupperà anche nuovi impianti di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, avvierà iniziative per l’efficientamento energetico e la digitalizzazione dei processi e, non ultimo, curerà lo sviluppo delle comunità energetiche.

Notevoli i benefici che sono ipotizzati: sviluppo del settore energia, in particolare rinnovabile, per una maggior autonomia nella produzione di energia elettrica e stabilità dei prezzi di acquisto, consolidamento della governance pubblica nel settore dell’acqua, riduzione dei costi gestionali complessivi, economie di scala e semplificazione delle procedure interne. La nuova società, inoltre, disporrà di un patrimonio netto di oltre 100 milioni di euro: sarà, quindi, solida dal punto di vista economico e potrà contare su un buon posizionamento anche nel mercato finanziario.

«Si tratta di un’operazione strategica e vantaggiosa per i Comuni, per i cittadini e per la nostra montagna bellunese – spiegano Attilio Sommavilla e Bruno Zanolla –. Grazie alla fusione, che auspichiamo incontri il parere favorevole dei soci, potremo non solo conseguire risparmi concreti nella gestione dei servizi, quindi minori costi per tutti, ma anche valorizzare al meglio il patrimonio azionario di ogni Comune nel nuovo soggetto che, lo ricordiamo, avrà un buon posizionamento nei mercati finanziari e rilevante ruolo nello sviluppo economico, sociale ed ambientale della nostra provincia di Belluno».

Al vaglio dei sindaci ieri anche la scelta dell’area su cui costruire la nuova sede che ospiterà tutto il gruppo Bim (nuovo gestore dell’idrico e dell’energia, Consorzio Bim e SIT): approvata dalla maggioranza dei presenti la proposta di realizzare il nuovo stabile a Levego, nel terreno di proprietà di Bim Infrastrutture all’interno della lottizzazione del Consorzio Quadrante. «Si tratta di un’area già urbanizzata e quindi dotata di tutti i sottoservizi e delle autorizzazioni del caso – spiegano Sommavilla e Zanolla – individuata dopo aver esplorato più proposte alternative. Questa location è risultata essere la più adatta a soddisfare le crescenti esigenze della società e della clientela: ci permetterà di disporre, nell’arco di poco tempo, di una struttura moderna, inserita all’interno di un contesto ambientale molto verde e particolarmente qualificato, all’avanguardia dal punto di vista energetico, con spazi adeguati per gli uffici, parcheggi idonei per il pubblico, facilmente raggiungibile da tutto il territorio servito. Elimineremo, non da ultimo, i costi di affitto – circa 200 mila euro all’anno – conseguendo quindi risparmi utili per tutti. Individuata la location, prossimo step sarà l’elaborazione di uno studio di fattibilità concreto da sottoporre, per approvazione, nei prossimi mesi ai soci».

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