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giovedì 25 Aprile 2024,

Rifiuti abbandonati, gli ecovolontari scrivono una lettera-appello alla Provincia e ai Comuni

Un fenomeno preoccupante, che crea danno all'ambiente, alla salute pubblica e al turismo

Solo nella giornata ecologica di domenica 5 marzo, a Lentiai, grazie a 62 partecipanti sono stati raccolti 55 sacchi di rifiuti. E gli ecovolontari hanno tutta l’intenzione di continuare la loro opera, garantendo impegno sia in ulteriori azioni di bonifica del territorio che sensibilizzando la popolazione. Ma ora servono risposte e azioni concrete da parte delle istituzioni. È scritto chiaro e tondo nella lettera-appello inviata al presidente della Provincia di Belluno e ai sindaci dei Comuni del Feltrino e della Valbelluna. Lettera che è stata presentata alla stampa oggi, 8 marzo, nel capoluogo. Seduti al tavolo, tutti insieme, i promotori dell’iniziativa, che sono anche i rappresentanti delle associazioni che, ormai da parecchi anni, scendono in campo per tenere pulito il territorio. «Siamo un gruppo di ecovolontari che operano nel territorio provinciale con nomi diversi ma con il comune triplice intento di pulire-informare-sensibilizzare con interventi necessari per mettere un freno al malcostume dell’abbandono dei rifiuti lungo la viabilità comunale e provinciale, perché ci sta a cuore il destino dei nostri territori e, più in generale, dell’ambiente naturale», esordisce il documento, che porta la firma di Gruppo Natura Lentiai, Gruppo Ecovolontari dell’Unione Montana Feltrina, Salvataggio Anfibi Molinello, Fiab Belluno, Fiab Feltre, No-Plastic Girls, Donne come Noi, Tilt (Tutti insieme lavorando per il territorio), Casel de Celarda, Gruppo Coltivare Condividendo.

I numeri. Dell’attività degli ecovolontari c’è un grande bisogno. Lo dimostrano chiaramente gli esiti delle giornate ecologiche organizzate ormai da parecchi anni. «I volontari dell’Unione Montana Feltrina dal 2016 sono una presenza importante sul territorio», ha spiegato Pierina Levorato. «I primi due anni sono stati difficili, non c’era grande sensibilità e ogni uscita coinvolgeva un numero limitato di persone. Ma non abbiamo mollato, continuando a impegnarci nella bonifica di tanti luoghi che negli anni erano stati usati come piccole discariche, nella raccolta lungo le strade dei rifiuti abbandonati». In quel periodo l’accoglienza della popolazione non è stata sempre positiva, spesso i volontari venivano visti con sospetto ed erano derisi, ma la loro tenacia ha fatto sì che si sviluppassero, un po’ alla volta, rispetto e gratitudine. Così il gruppo si è allargato e sono aumentati sia gli ecovolontari che i comuni e le zone oggetto di intervento: da 18 uscite per 271 ore dedicate nel 2018 si è passati a 21 uscite per 532 ore nel 2020.

«Il 2021 è stato l’anno della svolta, con l’ingresso di volontari di Santa Giustina, già da anni impegnati in questo tipo di intervento, l’attivazione di una pagina Facebook e maggiore visibilità sul territorio», ha detto ancora Levorato. «Basti solo pensare che nel 2022 le uscite hanno raggiunto quota 62, per un totale di 2.160 ore; 64 i volontari iscritti, di cui ben l’80% attivo in modo continuativo. I prossimi appuntamenti sono domani (9 marzo) a Seren del Grappa, sabato a Santa Giustina, mentre domenica 19 si terranno la “Puliamo Feltre” e una giornata ecologica ad Alano di Piave. Il 26 toccherà a Quero Vas, per un’iniziativa organizzata dal Comune».

Le tipologie di rifiuti. Ma che tipo di rifiuti trovano gli ecovolontari? «Di tutto e di più», ha evidenziato Orfeo Dal Piva del Gruppo Natura Lentiai. «Domenica scorsa abbiamo riempito due mezzi, operando in 10 zone di intervento. il biglietto da visita, la vetrina, della nostra provincia, per chi raggiunge la Valbelluna provenendo da Sud, percorrendo la Sp 1 – Madonna del Piave, sono oramai da decenni i sacchi di immondizie abbandonati e lasciati, insieme a svariate tipologie di oggetti, lungo i bordi stradali e nelle piazzole di sosta. Prendendo atto dell’impegno e dei risultati ottenuti dai bellunesi e dalle amministrazioni nella raccolta differenziata, dobbiamo comunque segnalare che i comportamenti incivili e inaccettabili di pochi vanificano impegno, lavoro e sacrifici di molti». Perché di pochi incivili, molto probabilmente, si tratta. «Sono sempre le stesse persone», ha commentato Dal Piva, «altrimenti non si spiegherebbe il fatto che venga trovata la stessa tipologia di rifiuti in posti “fissi”. Sulla circonvallazione di Lentiai troviamo puntualmente lattine di birra della stessa marca, solo per fare un esempio. Rifiuti gettati direttamente dai finestrini dell’auto. Bardies è la ‘’valle dei pannolini’’: abbiamo raccolto una quindicina di sacchi. Pensiamo si tratti di persone che non possiedono la chiavetta per conferire in modo corretto questa tipologia di rifiuti». In zona Molinello è stato rinvenuto domenica scorsa perfino un condizionatore e 25 bottiglie non piene di acqua, ma di urina. Altre aree critiche sono quelle di Villapiana e Cesana Beach.

I rifiuti raccolti domenica 5 marzo a Lentiai.
Il condizionatore trovato in zona Molinello.

Cosa dicono di noi i rifiuti raccolti? «Le persone con delle dipendenze hanno quasi sempre un marcato disinteresse per il bene comune (che tra l’altro è specchio della mancanza di rispetto per se stessi), solo così possiamo spiegare gran parte dei rifiuti che ad ogni uscita raccogliamo», hanno precisato ancora gli ecovolontari: «i mozziconi e prodotti legati al fumo, le lattine/bottiglie/cartoni di bevande alcoliche, gratta e vinci» C’è poi la cattiva abitudine del “littering” (gettare rifiuti), fenomeno in crescita, «legato a uno stile di vita improntato all’usa e getta sempre più diffuso: ciò che non piace/non serve viene buttato, allontanato da sé (per strada – anche i sacchetti con le deiezioni canine – fuori dal finestrino). Non venendo percepito il senso di responsabilità per il bene comune, c’è un progressiva perdita del senso civico, disinteresse per l’ambiente e autorizzazione interna a queste pratiche e questi elementi vengono trasmessi alle nuove generazioni. Basti pensare alla grande quantità di mozziconi rinvenuti nei parcheggi delle scuole, gettati a terra dai genitori che vanno a prendere i figli».

Rifiuti raccolti a Fonzaso nel 2020.

Un problema anche di salute pubblica. «Il problema non è solo estetico», ha fatto presenta Ermes Zanella, ecovolontari Unione Montana Feltrina, «ma anche di salute pubblica: quando Anas, Veneto Strade e Provincia procedono con gli sfalci i rifiuti presenti vengono frammentati dai mezzi, rendendo da una parte impossibile la raccolta e dall’altra la disseminazione di microplastiche nell’ambiente con danni irreparabili (ricordiamo che le ultime ricerche hanno individuato microplastiche anche nel sangue umano)».

E di attrattività turistica. «Domenica ci siamo occupati della pulizia del tratto ciclabile, raccogliendo ben 10 sacchi di immondizie», ha evidenziato Pierluigi Trevisan, presidente Fiab Belluno, insieme ad Alfredo De Bastiani, alla guida di Fiab Feltre. «Noi siamo ambientalisti, lo dice lo stesso acronomico della nostra associazione: Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. C’è un aspetto che molti dimenticano: un territorio pulito è attrattivo per i turisti, per quelli che si spostano in auto e per quelli che usano la bicicletta o si muovono a piedi. L’anello della Valbelluna è inserito nella rete delle “Ciclovie di qualità”. La maleducazione di chi non rispetta l’ambiente rischia di penalizzare gli ottimi risultati in campo turistico che invece possiamo avere».

La conferenza di oggi, 8 marzo, a Belluno.

Il documento inviato alle amministrazioni. Secondo gli ecovolontari bisogna insistere su alcuni aspetti. Nel documento inviato alle amministrazioni vengono ripresi i suggerimenti che erano già stati esposti ai Comuni nel 2018. «Informazione/educazione», ha detto Elisabetta Paganin, del gruppo Salvataggio Anfibi Molinello, leggendo la lettera-appello. «Indispensabile una campagna educativa a largo raggio e continuativa sulle tv locali, sulla stampa, nelle scuole. Pubblicità progresso, adesione a campagne nazionali di sensibilizzazione tipo #cambiagesto sul tema dei mozziconi; è necessario che venga previsto un investimento per questa emergenza ambientale rispetto alla quale non è più possibile chiudere gli occhi». In secondo luogo servono controlli e sanzioni, sia con personale appartenente ai diversi corpi di polizia locale, sia aumentando la videosorveglianza nei luoghi più colpiti dall’abbandono dei rifiuti. «L’aspetto sanzionatorio è fondamentale se si vuole ottenere qualche risultato concreto», si legge nel documento. In terzo luogo, pulizia delle aree prima degli sfalci, per evitare la disseminazione di microplastiche.
«Noi andiamo avanti e non molliamo», hanno concluso, «sperando che l’interesse da parte delle amministrazioni possa crescere. Venerdì scorso a Lentiai, alla presentazione alla cittadinanza del documento, purtroppo erano presenti solo i Comuni di Santa Giustina e Feltre».

Martina Reolon

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