L’Aipd di Belluno nel 2022 ha compiuto 35 anni di attività. Dalla fondazione a livello locale dell’Associazione italiana persone con sindrome di Down tanto è stato fatto, ma ci sono ancora degli ambiti che presentano più di una criticità. «Aipd Belluno ha collaborato al questionario del Censis che ha consentito di raccogliere alcuni dati, a livello nazionale (interessati 1.192 familiari di persone con sindrome di Down), che trovano conferma anche nella realtà bellunese», evidenzia il presidente dell’associazione Vainer Lucchetta. «La maggior preoccupazione, per un percorso di integrazione sociale, riguarda in particolare la fascia di età che supera i 44 anni. La provincia di Belluno è sicuramente un ambiente inclusivo, ma si può sempre fare meglio, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Per i giovani è più semplice, grazie alla scuola. Gli inserimenti in azienda sono invece più complicati: non è facile trovare una collocazione idonea in base alle competenze e persone con disabilità intellettiva devono essere seguite e non sempre nei luoghi di lavoro ciò è possibile. In ogni caso abbiamo rinnovato un accordo con il “Servizio integrazione lavorativa” (Sil), in modo che i nostri ragazzi siano seguiti da vicino».
«Da sempre puntiamo alla cittadinanza attiva e a coinvolgere le persone Down nella società, garantendo loro i diritti fondamentali come cittadini: autonomia e lavoro», continua Lucchetta, assieme a Maria Paolina De Nale, operatrice Aipd, nel presentare le attività organizzate nel Bellunese in occasione della Giornata mondiale della sindrome di Down. Nei prossimi giorni, a partire da venerdì 17, sono previste quattro tappe in vista del 21 marzo: da Belluno a Feltre, con dibattivi, film, musica e un flash mob.
Martina Reolon
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