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giovedì 25 Aprile 2024,

Ulss Dolomiti, approfondimento sui rischi connessi all’esposizione all’amianto

Iniziativa formativa dello Spisal che ha ascoltato anche le testimonianze di sei ex lavoratori (nella foto il direttore dello Spisal Gianfranco Albertin e Walter Peterle, uno degli ex lavoratori che ha raccontato la sua esperienza).

Promosso dallo Spisal dell’Ulss Dolomiti, lo scorso 22 marzo si è tenuto un incontro formativo dedicato ai rischi connessi all’esposizione all’amianto, rivolto a tutto il personale Spisal e ai dirigenti medici e tecnici del Dipartimento di prevenzione.
Per l’occasione sono stati invitati sei ex lavoratori di tre diverse ditte che dalla fine degli anni Sessanta all’inizio degli anni Novanta sono stati esposti all’amianto (per esempio nel lavoro di installazione e manutenzione di turbine a vapore in centrali termoelettriche o come caldaisti in una centrale termica per la produzione di vapore) e che hanno raccontato la loro storia lavorativa e come si operava in quegli anni.

«Lo Spisal sta seguendo circa 30 ex esposti all’amianto – ha spiegato Gianfranco Albertin, direttore dello Spisal dell’Ulss Dolomiti – seguendo un protocollo regionale che prevede degli accertamenti quali visita pneumologica, spirometria e accertamenti radiologici».

Oltre ad essere un momento formativo, l’iniziativa ha voluto essere anche un’occasione per fare in modo che in futuro rimanga la memoria circa i rischi per la salute cui sono stati esposti coloro che hanno lavorato a contatto con l’amianto.

1 commento

  • Se pensiamo che parecchi anni fa ci sono stati casi di mogli di operai che hanno contratto malattie polmonari, spesso con esito infausto, solo per aver provveduto alla consueta pulizia degli indumenti dei loro mariti, capiamo quanto terribili possano essere le fibre dell’amianto, inalate inconsapevolmente perché non si conosceva la loro pericolosità oppure non si era sufficientemente protetti. Malattia subdola che può manifestarsi anche dopo decenni. Un plauso ai Comuni che hanno dato la possibilità ai propri cittadini di smaltirne anche piccole quantità (penso a canne fumarie in eternit, ecc.) in maniera corretta e sicura.

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