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martedì 30 Aprile 2024,

Belluno, ripartito il servizio “pedibus” per la scuola di Mussoi

L’assessora Roberta Olivotto: «Un’opportunità di educazione civica e inclusione».”

Il “pedibus” della scuola primaria Rino Sorio di Mussoi si è rimesso in moto. Questa mattina alle 12.55, al termine delle lezioni, undici bambini sono tornati a casa a piedi, sotto la sorveglianza e la guida dei volontari del Comune. L’iniziativa, partita nel 2016, sospesa da tempo per la carenza di volontari prima e per la pandemia poi, oggi è ripartita grazie alla volontà degli insegnamenti e all’organizzazione del Comune e dell’Ulss Dolomiti che ha inserito l’attività nel progetto «Guadagnare salute».

«Ripartiamo da qui, da questa bella collaborazione con l’azienda sanitaria, per riportare negli istituti della città una pratica positiva, importante per educare i bambini al movimento, al codice stradale e, anche, al rispetto delle regole», commenta l’assessora alle politiche scolastiche, Roberta Olivotto. «La volontà è quella di lavorare per coinvolgere anche altre scuole».

Il percorso si estende per circa un chilometro, parte dalla scuola e arriva al Kanguro, quindi torna indietro per fermarsi all’altezza del bar Cucciolo. Nove tappe in tutto, che nei prossimi giorni saranno segnalate con le tabelle apposite, per riportare a casa undici bambini; al gruppo, nelle prossime settimane, potrebbero aggiungersi altri piccoli aderenti. Il progetto infatti è in itinere, l’intenzione è quello di farlo crescere, stimolare le adesioni da parte delle famiglie e arrivare ad attivare, così, nuovi percorsi.

Questa mattina ad ogni bambino è stato consegnato il kit del “camminatore”, vale a dire giubbotto catarifrangente per essere sempre ben visibili anche in condizioni di nebbia o pioggia, mantellina impermeabile e cappellino per ripararsi da sole, acqua e neve. Per ora l’attività si svolge solo all’uscita dalle lezioni, nel ritorno a casa da scuola, ma in futuro la si vorrebbe allargare anche al percorso d’entrata.

«Il valore dell’iniziativa va ben al di là del beneficio legato al traffico, al togliere auto dalla strada», conclude Olivotto, «è un valore educativo. Si tratta di promuovere il movimento in tutte le fasce d’età, favorire l’inclusione tra generazioni, insegnare le regole per la sicurezza stradale, favorire amicizie e la conoscenza del proprio quartiere».

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