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venerdì 26 Aprile 2024,

Quattro su quattro e scoglio quorum superato: Canale, Cencenighe, Pieve e Sospirolo hanno eletto il sindaco

I nuovi primi cittadini sono SIndi Manushi (nella fot), Massimo Murer, Mario De Bon, Mauro Soppelsa. Padrin: «Non posso nascondere un pizzico di preoccupazione in vista della tornata amministrativa del prossimo anno»

È ufficiale: Sospirolo, Pieve di Cadore, Canale d’Agordo e Cencenighe Agordino hanno quattro nuovi sindaci. I seggi si sono chiusi alle 15 di oggi, lunedì 15 maggio, e i risultati sono già disponibili. La sfida era quella del quorum ((il 40% almeno dei votanti per validare una tornata elettorale senza sfidanti), dal momento che tutti e quattro i Comuni si erano presentati al voto con una sola lista. Uno scoglio che è stato superato. La buona notizia era arrivata già ieri sera per Sospirolo, Canale e Cencenighe. Per Pieve nella tarda mattinata di oggi. Sindi Manushi, con il 48,31% di affluenza, da oggi è sindaca di Pieve: 31 anni il prossimo luglio, è avvocata civilista con studio a Belluno.

Massimo Murer diventa primo cittadino di Canale d’Adorgo grazie ad un’affluenza complessiva del 62,42%, superiore al risultato delle elezioni precedenti. Per Murer l’incarico da sindaco è una novità, non l’impegno in Comune: era già stato vicesindaco nella giunta di Flavio Colcergnan.

Mario De Bon si prepara per il terzo mandato a Sospirolo, con un’affluenza del 56,81%, quasi una decina di punti superiore al risultato delle elezioni precedenti. Succede a se stesso anche Mauro Soppelsa a Cencenighe, già vicesindaco di Rizieri Ongaro dal 2002 al 2007 e poi primo cittadino dal 2007 al 2012 e dal 2018 al 2023.

«Auguro buon lavoro ai nuovi sindaci di Pieve di Cadore e di Canale d’Agordo, Sindi Manushi e Massimo Murer. E buon proseguimento ai rieletti Mauro Soppelsa di Cencenighe e Mario De Bon di Sospirolo». Lo scrive in una nota il presidente della Provincia Roberto Padrin. «L’aver superato lo scoglio del quorum non era certo scontato, visto che patiamo ancora il clima dell’antipolitica e di un astensionismo piuttosto feroce. Ma ancora meno scontato era trovare persone che si mettono a disposizione delle comunità locali, con impegno, passione e dedizione. Motivo per cui va fatto un plauso sincero ai quattro candidati che si sono messi in gioco, e alle squadre che li hanno sostenuti. Auguro loro cinque anni ricchi di lavoro e di soddisfazione, con l’auspicio che le comunità locali abbiano la pazienza di comprendere tutte le difficoltà dell’amministrare e sappiano collaborare con critiche costruttive, laddove necessario».

«Non posso nascondere un pizzico di preoccupazione in vista della tornata amministrativa del prossimo anno» conclude Padrin. «Andranno al voto 33 Comuni e se già quest’anno con quattro c’è stata difficoltà a trovare persone che si mettessero in gioco, non sarà facile avere liste e candidati in tutti i territori. Del resto, i problemi con cui si trova a dover lottare ogni giorno un amministratore sono tanti e tali da costituire già un primo grande ostacolo a chi vuole provare a impegnarsi nella gestione della cosa pubblica. Senza contare le situazioni di emergenza che abbiamo sperimentato negli ultimi anni, da Vaia alla pandemia, dai rincari delle bollette all’accoglienza dei migranti. I sindaci sono l’ultimo anello della catena amministrativa e il più debole, ma sono anche loro malgrado i primi parafulmini per le questioni locali».

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