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sabato 20 Aprile 2024,

Sostegno agli anziani, oltre 300 servizi nel primo trimestre di attività di “Uno sguardo Comune”

Sono stati ben 150 i trasporti effettuati nei primi tre mesi di lavoro; 65 le richieste di compagnia, mentre sul terzo gradino del podio – con 56 servizi eseguiti – si piazzano le domande di disbrigo delle pratiche burocratiche

Cinquanta utenti fissi per oltre 300 servizi effettuati da febbraio a fine aprile: è il bilancio del primo trimestre di attività del progetto “Uno sguardo Comune – Rete di collaboratori familiari di prossimità”, realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariverona, coordinato dal Circolo Cultura e Stampa Bellunese come ente capofila, con il Comune di Val di Zoldo nel ruolo di partner operativo e l’Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo e l’Azienda speciale consortile “Servizi alla Persona Longarone Zoldo” come partner di rete.

In queste settimane, importante è stato il lavoro di divulgazione del progetto fatto casa per casa da parte delle due operatrici: ben 164 gli incontri individuali durante i quali sono stati illustrati agli over 65 del territorio di Val di Zoldo i servizi offerti, dal trasporto per l’acquisto di beni alimentari e di farmaci alla consulenza digitale. Cosa chiedono gli utenti? «Principalmente svolgiamo trasporti per motivi sanitari, come una visita in ospedale o dal dottore, o per acquisti di beni di prima necessità. – spiega Lorena Spolaore, operatrice di “Uno sguardo Comune” assieme a Giovanna Fain Binda – Molto spesso, poi, ci viene chiesto di raggiungerli a casa per far loro compagnia e poter scambiare due chiacchiere. C’è stato anche chi ci ha chiesto di essere accompagnato in un’altra vallata per fare shopping, ma abbiamo detto di no a questa richiesta per favorire quelle più urgenti».

Sono stati ben 150 i trasporti effettuati nei primi tre mesi di lavoro; 65 le richieste di compagnia, mentre sul terzo gradino del podio – con 56 servizi eseguiti – si piazzano le domande di disbrigo delle pratiche burocratiche. Non mancano poi gli acquisti di farmaci (23) o di alimentari (4), così come le consulenze di tipo digitale (5). «Non riscontriamo una fascia d’età particolarmente più “bisognosa” rispetto alle altre, – continua Spolaore – mentre è evidente la differenza di genere: gli uomini che ci hanno contattato sono solo due o tre, mentre la quasi totalità degli utenti che seguiamo è donna».

«Questo è un servizio molto importante per il nostro territorio, dove soprattutto gli anziani che vivono nelle frazioni corrono il rischio di restare isolati. – commenta il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin – Il riscontro è ottimo: ho incontrato personalmente tanti anziani che mi hanno ringraziato per questo progetto, ma anche i più giovani lo apprezzano perché possono affrontare con maggior tranquillità il fatto di vivere o lavorare fuori dalla Val di Zoldo, sapendo di poter contare su un servizio che segue i loro genitori e i loro nonni. Noi crediamo fortemente in questo progetto, tanto che intendiamo inserirlo tra quelli da finanziare tramite le risorse destinate alle aree interne».

Il progetto “Uno sguardo Comune” ha preso vita grazie a un finanziamento di Fondazione Cariverona tramite il bando Innovazione Sociale che ha sostenuto l’idea che vede il Circolo Cultura e Stampa Bellunese nel ruolo di capofila: «Il progetto nasce da uno studio statistico sull’indice di invecchiamento nei vari comuni della provincia di Belluno. – spiega Anna De March, coordinatrice del progetto – Il Comune di Val di Zoldo è uno dei cinque comuni bellunesi con l’indice più alto e questo, insieme alla vastità del territorio e al numero delle frazioni collegate con difficoltà tra loro, ci ha convinto a coinvolgerlo in questa attività; l’obbiettivo è infatti quello di prevenire e contrastare l’isolamento delle persone più anziane».

Iniziato nell’autunno 2022, il progetto avrà una durata di due anni, «ma visto l’enorme successo che sta riscuotendo, c’è la speranza che possa avere un futuro anche oltre la durata del bando e che magari possa essere replicato anche in altre aree del Bellunese che condividono queste stesse problematiche di invecchiamento, spopolamento e difficoltà infrastrutturali e di collegamento», conclude De March.

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