Belluno °C

giovedì 9 Maggio 2024,

San Vito, Antonella Giacomini presenta il suo libro «Volevo vedere la tundra»

Appuntamento sabato 30 dicembre nella sala polifunzionale alle ore 18 per l’apertura ufficiale della stagione sciistica dello Sci Club Dolomiti Cadore.

Madrina d’eccezione quella che lo Sci Club Dolomiti Cadore ha scelto quest’anno per presentare la ricca attività della stagione 2023/24. Più volte definita la “donna delle nevi”, per la sua trentennale frequentazione di luoghi tra i più freddi della terra, la viaggiatrice ed esploratrice Antonella Giacomini sarà a San Vito di Cadore, al cospetto dell’Antelao, sabato 30 dicembre alle 18 (nella sala polifunzionale) ospite dello Sci Club che proprio dell’immagine dell’Antelao ha fatto il suo logo, simbolo di raccordo tra la Valle del Boite e il Centro Cadore e sintesi dell’obiettivo, che, da oltre un ventennio, il Club si pone: essere punto di riferimento dei ragazzi cadorini che praticano lo sci a livello agonistico e anche dei molti turisti che passano in alto Cadore le proprie vacanze invernali.

Gli appassionati non solo di sci, ma di montagna e viaggi sabato 30 potranno prima rimanere con il fiato sospeso alla visione dello storico film «Rose Selvagge», che narra le vicende della prima spedizione femminile allo Hielo Patagonico Sur, e poi essere portati in viaggio dalle immagini e le parole che, raccolte nei quattordici racconti di «Volevo vedere la tundra», narrano gli ormai trent’anni di spedizioni alpinistiche-esplorative e avventure che caratterizzano il curriculum di Antonella Giacomini che è moglie del noto alpinista Manrico Dell’Agnola, che per l’occasione sarà in sala.

«Si pensa – spiega Antonella – che chi scrive un libro lo faccia per gli altri, perché qualcuno lo legga; indubbiamente c’è anche questo motivo, comunque io credo che uno “scrittore”, almeno agli inizi, scriva in primis per se stesso. Ho scritto migliaia di pagine nella mia vita, una valigia piena zeppa di diari di viaggio, ma da tempo sentivo il bisogno di provare a rimettere ordine nelle avventure meravigliose che ho vissuto e soprattutto – con il favore del tempo – fare chiarezza dentro di me trovando il coraggio di confessare le paure provate, le sofferenze subite e capire quanto tutto ciò abbia inciso in quello che oggi sono, e sono stata, e quanto ne sia valsa la pena».

«Volevo vedere la tundra» (ed. IDEAMONTAGNA 288 pag, 23 euro) non è quindi una biografia, ma il frutto di una scrittura quasi catartica, dell’atto di trasferire sulla carta emozioni ed esperienze al fine anche di dar loro permanenza attraverso la condivisione con gli altri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d