Giorgio de Chirico entra in polemica con la Biennale di Venezia che, nel 1948, aveva dedicato una sala alla pittura Metafisica con la presentazione di artisti e opere che non gli erano gradite. Nello stesso tempo, de Chirico denuncia la Biennale per aver esposto nella medesima sala un suo dipinto che lui dichiara falso: «Il Trovatore».
A seguito di questa polemica, che si trascinerà in una lunga causa legale, l’artista decide di organizzare ogni due anni, in contrapposizione alla Biennale stessa, una mostra personale, da lui curata ed esplicitamente mirata a proclamare la sua pittura come emblema della ‘vera arte’ contro il ‘modernismo’ della Biennale di Venezia; è questo il tema principale della mostra visitabile fino a Pasquetta (1 aprile 2024) al Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo: «Giorgio de Chirico. Biennale a fuoco, 1950-1954».
Durante la conferenza in programma mercoledì 6 marzo alle 17 allo stesso Museo Mario Rimoldi i curatori della mostra Stefano Cecchetto e Giorgio Zamberlan racconteranno le vicende legate alla realizzazione di quel travagliato progetto che vide protagonisti de Chirico e il suo mercante, Giorgio Zamberlan.
Ingresso libero fino a esaurimento posti a sedere.
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