Quando il 24 novembre 2023 vennero presentate ufficialmente le 7 sale operatorie dell’ospedale di Feltre Giuseppe Dal Ben, commissario dell’Ulss Dolomiti, non esitò a definirle come «uno dei blocchi chirurgici più belli che ho finora visto». Fra l’altro esse potevano contare sul robot “Da Vinci”, attivo dall’ottobre dello stesso anno.
A distanza di 6 mesi, durante la conferenza stampa di giovedì 18 aprile in sala Guillermi, Dal Ben ha voluto fare un bilancio dell’attività resa possibile grazie a questa strumentazione tecnologica, che ha comportato un investimento di 5,5 milioni di euro, di cui 1,6 messi a disposizione dal Fondo Comuni Confinanti.
In questo arco di tempo sono stati ben 150 gli interventi eseguiti, di cui 100 da gennaio ad aprile 2024. Hanno interessato per il 42,5% l’Urologia, per il 30,1% la Chirurgia e per il 27,4% la Ginecologia. Ma c’è un altro aspetto che Dal Ben ha sottolineato: mentre i pazienti dell’Ulss Dolomiti rappresentano il 76%, quelli provenienti da altre Ulss del Veneto sono il 17,1% e da fuori Veneto il 6,8%.
Notevoli sono poi i vantaggi per le persone assistite. L’utilizzo del robot consente infatti un aumento della precisione dei movimenti grazie all’uso dei bracci robotici che non risentono dei tremori fisiologici, un approccio mini invasivo, un recupero più rapido nel post operatorio, un minor dolore e una degenza più breve.
Nel reparto di Urologia, diretto dal primario Roberto Bertoldin, sono stati 36 gli interventi per la rimozione del tumore alla prostata che hanno permesso una significativa riduzione della incontinenza e della disfunzione erettile. Due gli interventi di nefrectomia, relativi alla asportazione parziale o totale del rene.
Nella sua veste di primario di Chirurgia, Federico Coppa ha fatto presente che l’utilizzo del robot ha comportato alcuni vantaggi. Oltre ad interventi di precisione, esso ha permesso la riduzione dei tempi di degenza post operatoria e tempi di intervento in linea con tecnica laparoscopica.
Finora sono state eseguite 17 colecistectomie, 8 emicolectomie, 3 gastroresezioni verticali e 3 riparazioni ernia inguinale.
A relazionare sull’attività del reparto di Ginecologia è stata la primaria Ilaria Pezzani. Da gennaio ad aprile sono stati 15 gli interventi di isterectomia e 15 quelli di salpingo–ovariectomia, eseguiti col robot che ha consentito tempi di recupero più rapidi, minor necessità di terapia antidolorifica, senza dimenticare i vantaggi legati a un approccio ad uteri più voluminosi altrimenti con indicazione di chirurgia open, alla correzione di difetti del pavimento pelvico e in presenza di tumori in pazienti obese.
Si tratta di interventi che comportano notevoli aspetti organizzativi e specifiche competenze. Lo ha fatto presente Walter De Carli, coordinatore del blocco operatorio. «Grazie a corsi di formazione è stato possibile poter contare su una équipe di supporto alle operazioni dei chirurghi. I tempi di allestimento della sala si sono ridotti a 100 minuti, mentre la media nazionale è di 131 minuti, così come ridotto è il tempo di preparazione del robot, anch’esso inferiore alla media nazionale».
Aspetti significativi che si sono tradotti in 6/8 interventi alla settimana e in una attività robotica attiva da lunedì a venerdì.
In sala Guillermi erano presenti anche Marcello Repele, direttore di Urologia a Belluno, e Salvatore Candioli, chirurgo a Belluno, a conferma della stretta collaborazione che si è instaurata tra le due strutture ospedaliere.
Al termine dell’incontro il commissario Dal Ben ha reso noto che è stato avviato l’iter amministrativo per l’acquisto di attrezzature robotiche per l’ospedale di Belluno e in particolare per il reparto di Ortopedia.
Gabriele Turrin
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