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domenica 5 Maggio 2024,

Cisl: «25 aprile festa di tutte le donne e di tutti gli uomini liberi di questo Paese»

4 maggio 1945, Castelfranco Veneto: i partigiani consegnano le armi agli Alleati. Al centro della foto, una giovanissima Tina Anselmi, partigiana nella brigata Cesare Battisti

Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, ha affidato alla stampa una riflessione sul significato del 25 aprile, Festa della Liberazione che si celebra domani in tutta l’Italia.

«Celebrare il 25 aprile non può e non deve essere solo un atto meccanico e simbolico, ma una necessità fondamentale per affermare con forza che i diritti democratici universali non sono piovuti dall’alto, ma sono stati il frutto della Resistenza che combatté contro il disegno liberticida della dittatura fascista e che quasi ottant’anni fa costrinse a una sanguinosa guerra civile in cui prevalsero la libertà e la democrazia.

«Per i nostri diritti sono morte milioni di persone. Abbiamo rispetto per tutti i morti, ma non per tutte le ragioni, per questo ribadiamo che ciascuno di noi ha il dovere di esercitare, affermare e difendere la democrazia e la libertà ogni giorno, perchè ciò che oggi è scontato non lo era per nulla ottant’anni fa, così come non è mai scontato che i diritti vivano per sempre.

«Tutti i diritti vanno difesi, custoditi e alimentati.

«Per questo come Cisl affermiamo con forza la necessità di continuare ogni giorno a raccontare, spiegare, difendere la storia di questo nostro Paese e le ragioni del sindacato libero, indipendente e democratico, esercitando il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati a costruire le proprie tutele attraverso la contrattazione, ovvero l’autodeterminazione.
Il 25 aprile non può essere demandato a festività per solo una parte della società.

«Il 25 aprile è di tutte le donne e di tutti gli uomini liberi di questo Paese e non può essere ritenuto una ricorrenza “superata”. Anzi, proprio perchè qualcuno pensa sia da superare, abbiamo ancora più bisogno oggi di ribadire con ogni mezzo democratico il no ad ogni censura e ad ogni revisionismo».

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