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giovedì 9 Maggio 2024,

Riqualificazione dei centri ittiogenici di Tomo e Bolzano Bellunese entro il 2025

L’importo complessivo dei lavori vale poco meno di 2 milioni di euro e deriva da fondi provinciali, regionali (e anche con apporto del Fondo Comuni confinanti per quanto riguarda Tomo, nella foto)

Il progetto di ripopolamento dei corsi d’acqua distrutti da Vaia prosegue a piano ritmo. La Provincia di Belluno – in sinergia con la Regione Veneto e il suo “braccio operativo” Veneto Acque – sta lavorando alla produzione di materiale ittico da immettere nei fiumi e nei torrenti. Quest’anno sono state prodotte oltre 1 milione di uova di trota marmorata, la specie autoctona del Bellunese e gli avannotti saranno rilasciati nelle prossime settimane, tra maggio e giugno.

Intanto procedono anche i lavori ai centri ittiogenici della Provincia, specializzati nella selezione e produzione di trota marmorata. Al momento sono in fase di conclusione le procedure di autorizzazione sia per il centro di Tomo (Feltre), dove gran parte dei lavori alle strutture sono già stati completati nel corso del 2023, sia per il centro di Bolzano Bellunese. Per entrambi l’operazione in corso d’opera riguarda il miglioramento delle captazioni, funzionali a portare acqua di elevata qualità all’interno delle vasche di riproduzione. L’importo complessivo dei lavori – riguardante sia le strutture (primo stralcio, in parte concluso) sia le opere di presa – vale poco meno di 2 milioni di euro e deriva da fondi provinciali, regionali (e anche con apporto del Fondo Comuni confinanti per quanto riguarda Tomo).

Il centro ittiogenico di Bolzano Bellunese.

A Tomo, l’opera di presa “pescherà” direttamente dal torrente Aurich, per aumentare il livello di purezza dell’acqua che alimenta l’impianto, e sarà realizzato anche un laghetto a scopo didattico. I lavori sono già avviati. A Bolzano Bellunese invece si è da poco conclusa la conferenza di servizi decisoria e di conseguenza potranno cominciare le operazioni che riguardano il miglioramento dell’opera di presa. Già oggi l’impianto utilizza l’acqua del torrente Ardo, ma è necessario riqualificare interamente l’adduzione idrica, visto che in regime di piena non è raro che entrino ghiaia e piccoli sassi, con compromissione importante della produzione di materiale ittico. Opera di presa nuova, vasche esterne e opere accessorie hanno un cronoprogramma di alcuni mesi e la previsione è di poter cominciare e concludere il cantiere entro il 2025.

Nel frattempo, durante i lavori, le trote sono ospitate al centro ittiogenico di Sottocastello (Pieve di Cadore), grazie a una sinergia con i gestori, vale a dire i bacini di pesca 4 (“Centro Cadore”) e 6 (“Maè-Piave”).

2 commenti

  • Con la storia della trota marmorata che auctona si, ma nel Piave e non nei laghi artificiali, il piano ittico provinciale distrusse la pesca sportiva nei laghi, non lasciando più immettere trota iridea pronta pesca col risultato che ad Auronzo da 1500 pescatori soci del bacino si è ridotti al centinaio. Con i costi dei vivai dimessi. Ora si ricomincia. Per farvi capire, venivano immessi avanotti che, essendo piccoli diventava cibo per gli adulti presenti

  • Eventi distruttivi come vaia ci sono sempre stati , quello che uccide ogni giorno la fauna e la flora del sacro fiume sono le captazioni d’ acqua visto che è tra i fiumi più artificializzati d’ Europa. Eppure a valle, in pianura continuano a sostenere e finanziare opere per deviarne il suo corso.

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