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lunedì 17 Giugno 2024,

Alla scuola “Gino Rocca” ora ci sono le panchine rosse

L'inaugurazione si è tenuta oggi, mercoledì 22 maggio

L’inaugurazione delle panchine rosse, simbolo della violenza sulle donne, si è tenuta nell’aula magna della scuola “Gino Rocca”, a Feltre. Panchine e cartelloni artistici simbolici ed evocativi sono stati prodotti dai ragazzi di varie classi sotto la guida degli insegnanti. Anche le panchine sono state dipinte di rosso durante le ore di educazione artistica. Alla presenza e con la partecipazione della sindaca di Feltre, già dirigente di questo istituto comprensivo, Viviana Fusaro, di Flavia Monego, consigliera provinciale di parità, legata anche a Belluno Donna, è stato introdotto il motivo che sta alla base di questo progetto all’interno della scuola. Dopo la presentazione da parte della professoressa Vanda De Boni che ha attivamente sostenuto il lavoro degli alunni, insieme ad altri colleghi, ha preso la parola il dirigente Mauro de Lazzer, che vede nella scuola, nei docenti e nei ragazzi una buona capacità di partecipare e di essere attivi su tematiche come questa. Si dice contento del risultato e ringrazia gli insegnanti che hanno lavorato al progetto il quale si colloca all’interno delle iniziative volte ad eradicare la violenza di genere.

Sono stati presentati vari elaborati eseguiti dagli alunni per sottolineare che una relazione tra uomo e donna deve essere sana.
I ragazzi hanno portato a termine varie iniziative sull’argomento. Alunni delle classi terze delle medie hanno letto loro elaborati, frasi e composizioni. Sono stati inoltre affissi alle pareti poster artistici e informativi. Il taglio del nastro da parte di due ragazzi per inaugurare le panchine rosse. I professori Sergio Guadagnini e Donatella Triches hanno invece coordinato il gruppo musicale che ha suonato l’inno alla gioia di Beethoven e eine kleine Nachtmusik di Mozart. I ragazzi di terza hanno voluto raccontare l’intervento fatto in precedenza dalla dottoressa Quaglia sull’esistenza delle case-rifugio per donne vittime di violenza, perché questo è stato per loro l’inizio della presa di coscienza. In quell’occasione si è parlato dei tre tipi di violenza generalmente esercitata sulle donne: violenza fisica, psicologica ed economica. I ragazzi con parole loro hanno anche posto l’accento su cosa non è amore, spiegando così, con semplici frasi, che non bisogna fraintendere questo sentimento, alcune azioni che vengono interpretate come gesti d’amore estremo, in realtà non lo sono e vanno prontamente bloccate.

Gli alluni di 2A e 2D hanno preparato un cartellone sulla giornata del 25 novembre, che diventerà una nuova data del ricordo, questa volta a proposito della violenza sulle donne. L’episodio a cui si fa riferimento è l’uccisione delle sorelle Mirabal, brutalmente uccise nella Repubblica Dominicana il 25 novembre 1960. Nei poster dei ragazzi vi è anche un accenno a come chiedere aiuto se si subisce violenza e un numero telefonico da chiamare: 1522 (per denunciare un atto di violenza). Uno dei poster presenta una raccolta di articoli di giornale che servono a rappresentare ciò che varie persone hanno invece fatto in positivo, per ricordare che esistono anche i giusti dell’umanità. Alcuni alunni hanno elencato varie differenze che creano solchi tra i generi e le discriminazioni a cui vengono sottoposte le donne. La classe 3A ha letto una frase che verrà incisa sulla panchina: «L’amore non chiude in gabbia, ma lascia liberi di volare», mentre la 3E ha letto la seconda frase da incidere su un’altra panchina: «L’amore non alza le mani ma ti prende per mano».

1 commento

  • Bellissima iniziativa. Sarebbe da esportare anche nei comuni montani dove le panchine di ogni colore sono state tolte e mai più sostituite; per un turismo in favore di una popolazione sempre più anziana sarebbe l’ideale. E piuttosto che sprecare i pochi soldi della scuola statale in banchi a rotelle…

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