Un afflusso di visitatori oltre ogni aspettativa: al Museo etnografico della Provincia di Belluno, per la Festa delle rose, sono arrivate più di 500 persone dal Bellunese e dal resto del Veneto per ammirare le varietà di fiori che compongono il berceau e che in questo periodo sono al massimo della fioritura. Circa 350 persone hanno colto l’occasione per visitare anche la collezione del Museo, a Seravella di Cesiomaggiore, che raccoglie un vasto patrimonio di oggetti provenienti dal territorio della provincia relativi ai diversi ambiti della cultura tradizionale (artigianato, attività domestiche, religiosità, abbigliamento, emigrazione, attività primarie, a coprire un arco temporale compreso tra il secolo XVIII e il secolo XXI). Gli altri, soprattutto famiglie, hanno approfittato del programma di attività proposte dal museo e dall’associazione Isoipse tra laboratori di piantumazione di piante, dimostrazioni di acquerello e visite all’apiario didattico.





«La presenza di un così vasto pubblico, oltre i livelli pre-Covid, mostra non solo la tradizionalità di un evento ormai consolidato, ma anche le potenzialità turistiche del Museo etnografico e della Festa delle Rose», commenta la consigliera provinciale delegata al turismo. «Sono molte le persone giunte da fuori provincia, quindi l’offerta museale, ma anche quella di eventi connessi a Seravella, è funzionale ad attrarre turisti, e su questo intendiamo lavorare, in sinergia con la Dmo e i consorzi di promozione». Intanto al Museo etnografico proseguiranno le visite al giardino delle rose, fino al 9 giugno. In queste settimane stanno iniziando a fiorire le varietà di rose rampicanti, come l’American Pillar, la Crimson Rambler e la Filipe Kifsgate. I gruppi e le comitive possono prenotare le visite all’indirizzo seravella@isoipse.it
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