La montagna riparte soltanto se i giovani ci credono. Molti adulti se ne sono andati, nei decenni scorsi, hanno lasciato la montagna. L’hanno anche ‘‘lasciata andare’’, lasciata cadere in abbandono. Oggi gli esperimenti di ripartenza sono proprio legati ad alcuni gruppi di giovani montanari bellunesi, uniti da amicizia e passioni, che amano la loro terra, ne vedono il declino ma anche la forza inespressa. E raccolgono la sfida. Accade – e lo raccontiamo – in Comelico («Alberi di Mango») come nell’Alto Cordevole («Tupaie da Laste»).
L’11 dicembre si celebra la Giornata Internazionale della Montagna, che secondo Gianclaudio Bressa, politico, sta «giocando in piccolo» perché le diverse montagne giocano in proprio. Dov’è finito il desiderio di scoprirsi ‘‘comunità delle Alpi’’? C’è chi spera nell’autonomia della ‘‘legge Calderoli’’. «È una gigantesca operazione di propaganda elettorale».
Parla con L’Amico anche lo scrittore Paolo Cognetti (Le otto montagne): le Olimpiadi? «Un’altra occasione perduta».
Leggi l’approfondimento, è pubblicato sul numero 49 dell’Amico del Popolo, che porta la data del 12 dicembre 2024 ed è in distribuzione in questi giorni a tutti gli abbonati, disponibile anche nelle edicole.
Nelle foto Gianclaudio Bressa, Paolo Cognetti, Simone Zampol Verzo con don Fabio Fiori, la Val Civetta con il lago di Coldai, le nevi della Cima d’Auta.
Le imprese del nuovo gruppo di alpinisti «Tupaie da Laste», che ha la base al Sas de Rocia di Laste di Rocca Pietore e alla Stua sa Laste. Ne fanno parte Federico Neri, Alessandro Graziosi, Daniele Scola, Giovanni Zaccaria, Andrea Dorigo, Daniele Geremia, Fabrizzio Della Rossa, Luca De Nardin, Eddi Del Zenero, Simone De Toni, Matteo Dagai, Federico Dell’Antone, Andrea Darman.
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