Tanto più in un periodo di crisi economica come l’attuale, in cui molte famiglie bellunesi rischiano di scivolare sotto la soglia della povertà, è importante lottare contro l’evasione fiscale. E i Comuni possono dare un grosso contributo, “incrociando” le loro banche dati con quella dell’Agenzia delle Entrate che ha appena confermato la propria totale disponibilità a collaborare: i soldi recuperati potranno essere utilizzati dalle amministrazioni locali per promuovere iniziative sociali e di inclusione utili a superare il difficile momento. Soltanto il Comune di Belluno ha finora sottoscritto il protocollo con l’Agenzia delle Entrate, peraltro fin qui mai attivato: ecco allora l’appello ai sindaci ad avere coraggio, l’evasione va smascherata perché rappresenta un danno per la collettività e perché dalla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate possono nascere politiche sociali virtuose e più forti, utilizzando le somme che saranno recuperate.
È forse la proposta più concreta emersa oggi dalla presentazione delle linee guida della Contrattazione sociale con i Comuni per l’anno in corso, avvenuta in videoconferenza con Rudy Roffarè e Michele Ferraro per Cisl e Uil territoriale, e con Maria Rita Gentilin, Rino Dal Ben e Debora Rocco per Spi, Fnp e Uilp. Lotta alla povertà e alla disuguaglianza sociale, politiche concrete in favore di anziani e giovani, nuove infrastrutture sanitarie per combattere la diffusione del Covid-19, ma anche un fondo per aiutare i cittadini che perdono il lavoro e che non riescono più a pagare le rate del mutuo per la prima casa sono alcune delle istanze che le organizzazioni sindacali territoriali Cgil, Cisl e Uil, unitamente alle categorie dei Pensionati Spi Cgil, Cisl Fnp e Uilp Uil porteranno all’attenzione delle amministrazioni comunali bellunesi.
Il 2020 ha impegnato sia le amministrazioni comunali che le parti sociali nel lavoro di prevenzione al contagio in tutti i campi, dalla scuola agli ambienti di lavoro e di vita come le case di riposo e i centri diurni chiusi, per dare risposte a tutti coloro che si sono trovati in difficoltà. Sono stati 12 gli incontri dei sindacati con i Comuni, in rappresentanza del 50% della popolazione della provincia, mentre nel 2019 i confronti erano avvenuti con 30 amministrazioni. Fra i risultati ottenuti, il sostegno al Fondo Welfare Dolomiti e al Centro Antiviolenza Belluno Donna, l’impegno a favorire l’invecchiamento attivo con la partecipazione e il coinvolgimento degli anziani alle attività culturali anche prevedendo il trasporto da casa, l’assistenza domiciliare estesa alle famiglie anziane a sollievo del lavoro di cura delle donne anziane e l’avvio della costituzione di un fondo per aiutare le famiglie colpite dalla crisi a pagare le rate del mutuo prima casa. Sul fronte fiscale, altro tema presidiato dalle organizzazioni sindacali, si registra l’innalzamento della soglia di esenzione Irpef, come richiesto, a 12mila euro e a 15mila. L’amministrazione di Feltre, con esenzione a 15.000, ha anche diminuito l’imposizione fiscale sullo scaglione successivo. Cgil, Cisl e Uil ravvisano una certa resistenza da parte dei Comuni a intervenire sulla tassazione locale: sono ancora molti i Municipi che applicano l’imposizione più gravosa, ovvero l’aliquota massima dello 0,8% su tutti gli scaglioni, senza progressività. «Nel 2020 la pandemia ha causato lutti, sofferenza, malattie, impoverimento drastico del tessuto sociale e calo delle nascite», è stato rimarcato, «l’uso di nuove tecnologie ha sostituito il contatto diretto. Nuove normative d’emergenza per evitare il contagio, unite a nuove forme di sostegno, sono state introdotte per far fronte alla precarietà economica, con un gravoso carico per i Comuni chiamati all’attuazione delle misure. Nel corso dell’anno passato, è stato serrato il confronto fra Comuni e organizzazioni sindacali per affrontare l’emergenza economica, sociale e sanitaria, con il tema dei ristori e delle nuove povertà al primo posto della discussione».
Il 2021 si configura come un anno di grande impegno in termini organizzativi, di sistema ed economici di sostegno a categorie sociali e produttive. Parte proprio dall’emergenza economica e sociale l’impegno delle organizzazioni sindacali per l’anno in corso. «Occorre agire creando sinergie e legami», è stato detto, «il Covid sta mettendo in difficoltà la tenuta sociale delle nostre comunità. Ecco perché nella contrattazione sociale del 2021 dobbiamo puntare su sostegno all’inclusione e alla gestione delle nuove povertà, per non lasciare indietro nessuno. In particolare ci concentreremo sulle politiche per la famiglia e sostegno all’area infanzia, ai giovani e agli anziani (asili, doposcuola, invecchiamento attivo, alleanza per le famiglie), sulla lotta alle disuguaglianze sociali, sul rilancio di cooperative di comunità per assegnare lavori diretti a persone senza lavoro, ma anche sulle politiche abitative, la formazione digitale e finanziaria. Servono inoltre nuove strategie per contrastare l’evasione e investire le somme recuperate nei servizi sociali in favore dei cittadini». Con un appello ulteriore: i Comuni continuino a ragionare sulle “fusioni” e non soltanto con l’obiettivo di ottenere dei finanziamenti aggiuntivi per dieci anni ma puntando a una più efficaciente organizzazione.
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/