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martedì 30 Aprile 2024,

Conclusi i lavori di sistemazione dell’opera di presa sul Rio Frari

Bim Gsp ha investito 220 mila euro per l'intervento in comune di Ponte nelle Alpi. L'esecuzione è stata complessa e ha richiesto anche l'uso dell'elicottero. Si tratta solo di una prima fase in un piano più articolato di miglioramento della rete idrica.

Con un investimento di 220 mila euro e un mese di intenso lavoro Bim Gsp ha rimesso a nuovo l’opera di presa sul Rio Frari, in comune di Ponte nelle Alpi. L’impianto, posto alle pendici nordorientali del Monte Serva, è stato dotato di una nuova griglia di presa, composta da pannelli amovibili affiancati, di facile sostituzione, e da una lamiera “microforata” per l’intercettazione del materiale grossolano. La griglia, inoltre, è stata corredata di un canale di raccolta, di una tubazione per il trasferimento dell’acqua captata, di un vano per la raccolta e la sedimentazione dell’acqua prelevata.

Impegnativa l’esecuzione dei lavori: l’area di intervento, infatti, ubicata a quota 609 m alle pendici del Col Mussac in frazione Cima i Prà, è raggiungibile solo tramite una galleria di servizio lunga quasi 2 km, ma non transitabile con mezzi pesanti. Questo ha reso necessario l’utilizzo dell’elicottero per il trasporto dei materiali, l’allestimento del cantiere e la realizzazione dei getti in cemento armato previsti in progetto. L’opera è stata realizzata dalla ditta Green Rock di San Nicolò Comelico, specializzata in lavori in quota.

«Con questo nuovo sistema di captazione dell’acqua vi sarà una maggiore disponibilità e apporto idrico in rete», spiega Giuseppe Vigna, amministratore unico di Bim Gsp. «L’opera, infatti, andrà ad alimentare con la necessaria stabilità e portata i serbatoi di Col Coltron, già esistente, di Piaia, di prossima ultimazione, e di Fiammoi, già alimentato dall’acquedotto Val Clusa e per il quale è previsto un ulteriore collegamento alla rete pontalpina».

L’intervento, progettato internamente da Bim Gsp, porterà importanti miglioramenti all’erogazione idrica pontalpina e, in parte, del comune di Belluno. Sono di prossima ultimazione anche i lavori di costruzione del nuovo serbatoio di Piaia e di posa dei 3 km di condotta di collegamento tra l’esistente serbatoio di Coltron e il nuovo di Piaia (2 milioni di euro).

A breve, invece, partiranno anche i lavori di posa dei 3 km di rete di adduzione che serviranno a collegare il serbatoio di Col Coltron a quello di Fiammoi (un milione di euro). Entro il 2022, inoltre, è pianificata l’interconnessione dei serbatoi di Piaia e della Vena d’Oro (circa 780 mila euro), a vantaggio dell’intera zona di Levego-Sagrogna. A chiudere, infine, nel 2023, si procederà con il collegamento tra gli acquedotti dello Schiara e del Venal con l’interconnessione tra i serbatoi Mareschiata e Col de Gou (400 mila euro), con benefici per le zone di tutta l’area Nevegal e Quantin

«Complessivamente oltre 4 milioni di euro per collegare acquedotti distinti e migliorarne la funzionalità generale, con importanti benefici per tutta l’utenza servita», aggiunge Vignato. «Opere strategiche, che rafforzano il sistema acquedottistico provinciale proprio attraverso il potenziamento delle principali dorsali, interconnesse tra loro ove possibile e monitorate a distanza con un sistema di telecontrollo a tecnologia evoluta. Interventi, nell’insieme, che fanno parte del fitto piano degli investimenti approvato a fine aprile dai sindaci del Consiglio di Bacino Dolomiti Bellunesi, piano che, per l’intera provincia bellunese, conta un pacchetto-lavori di 165 milioni di euro per i prossimi 15 anni».

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