Giovedì 29 gennaio 2015
Luca Barbini guida gli Industriali bellunesi
L’Assemblea delle Sezioni di Confindustria Belluno Dolomiti, riunitasi ieri sera a Palazzo Doglioni Dalmas, ha eletto Luca Barbini alla Presidenza dell’Associazione e Paolo Candiago e Italo Tonet alla Vicepresidnza, confermando l’esito delle votazioni del Consiglio Direttivo avvenute il due e l’undici dicembre scorsi. Luca Barbini succede così a Gian Domenico Cappellaro alla guida di Confindustria Belluno Dolomiti. Il suo mandato durerà quattro anni, al termine dei quali non potrà ricandidarsi. «Concludo questa mia esperienza alla presidenza dell’associazione – commenta Gian Domenico Cappellaro – con la consapevolezza di aver operato con impegno e dedizione a favore delle imprese, nel pieno della più grave crisi economica del dopoguerra. Voglio ringraziare, ancora una volta, tutti i componenti della mia giunta, con i quali ho sempre lavorato in un clima sereno e costruttivo. Per me è stata un’esperienza eccezionale, che mi ha permesso di conoscere molte persone, di stringere nuove amicizie e di impegnarmi per il bene del mio territorio e delle aziende bellunesi. Al mio successore auguro di avere la mia stessa fortuna e le mie stesse soddisfazioni e per questo gli faccio un grande in bocca al lupo». Luca Barbini, è amministratore delegato della Piave Maitex, azienda che opera nel settore tessile. Cinquantotto anni, sposato con due figli, Barbini è vicepresidente uscente di Confindustria Belluno Dolomiti, con delega al credito e finanza. Ha ricoperto numerose cariche associative, tra quali, dal 2009 al 2013, quella di vicepresidente di Confindustria Veneto, con Andrea Tomat presidente. I suoi due vice saranno dunque Paolo Candiago, titolare della Giorik Spa di Sedico e presidente della sezione Metalmeccanici, e Italo Tonet della Tonet Srl di Feltre e componente del consiglio direttivo di Ance Belluno.
Il terremoto ha rotto l’acquedotto, domani niente acqua
Guasto improvviso, martedì sera, all’acquedotto principale della provincia, quello della Val Clusa (zona La Stanga a Sedico), che alimenta circa 50mila utenze distribuite tra Belluno (zona Cavarzano), Sedico, Limana, Trichiana, Mel, Lentiai fino a Valdobbiadene. La rottura, verificatasi intorno alle 22 in zona Peron a lato della strada provinciale su una tubazione principale del diametro di 60 cm posta a 6 metri di profondità, ha fatto generare un vero e proprio geyser d’acqua alto una ventina di metri. Tempestivo l’intervento in emergenza dei Vigili del Fuoco, che hanno subito allertato le Forze dell’ordine, il personale di Veneto Strade e le squadre operative di Bim Gsp. Breve, ma necessaria, l’interruzione della circolazione veicolare sul tratto di provinciale in prossimità del guasto: il getto d’acqua, infatti, ha riversato in strada buona parte del materiale di copertura della condotta. A generare il guasto, con buona probabilità, il sisma di lunedì scorso, che ha creato squilibri in rete. La riparazione, eseguita tempestivamente trattandosi di condotta che alimenta numerose vasche di accumulo, ha reso necessaria l’interruzione della fornitura idrica per tutta la durata dei lavori. Tamponato il guasto e messa in sicurezza la condotta, alle 4 è stato possibile ripristinare il flusso d’acqua in rete. A buona parte dell’utenza servita l’erogazione è ripresa con regolarità già nel corso della mattinata di ieri, quando i livelli delle vasche di accumulo si sono stabilizzati. Difficoltà a Limana centro – compresa Navasa e Praloran – a Trichiana (zona S. Antonio Tortal, Confos, Pranolz, Casteldardo, Morgan Alto e Campedei) e Mel (Signa, Marcador Confassui, Vanie, Rive di Villa, Pianasso, Tiago). L’autobotte di Gsp è stata inviata a Sant’Antonio di Tortal. «La sistemazione definitiva della tubazione – spiega la società – verrà eseguita venerdì 30 gennaio. L’intervento, programmato già alle prime ore del mattino, comporterà una nuova sospensione della fornitura già dalle prime ore del mattino e per buona parte del giorno, a molte utenze di Limana, Sedico, Trichiana, Mel, Lentiai e Belluno».
Chiusura dei Passi? «Uniamoci per dire no»
Esprime invito all’unitarietà di tutte le forze bellunesi Confartigianato Belluno in merito alla questione della chiusura dei passi dolomitici. «Forse se riusciamo a costruire un unico fronte, con proposte condivise, possiamo tentare di avvicinare le Province autonome di Trento e Bolzano e portare il tema su un tavolo di discussione per trovare una soluzione», dice Dario Cavalet vice presidente di Confartigianato Belluno, che aggiunge anche altro. «La pazienza è la virtù dei forti, benché abbia un limite, e convinti di questo cerchiamo di evitare contrapposizioni dure per scegliere una strada della mediazione. Qui, però dovranno esserci di grande aiuto i nostri parlamentari bellunesi, i quali dovranno lavorare direttamente e non, per trovare una via d’uscita. Ho detto di usare pazienza, ma certamente non accetteremo sopraffazioni. Siamo di fronte a un paradosso, quale può essere la chiusura di strade, attraverso le quali si muovono persone, molte delle quali lavoratrici in quelle zone proprio in periodi di massima attività. La provincia di Belluno – sempre più votata al turismo – non può accettare simili scelte. Motivate da che cosa? Rispondere non è facile, mille potrebbero essere gli obiettivi degli altoatesini e identificare quello giusto resta difficile. Forse si potrebbe chiederglielo? Una cosa è certa: la chiusura dei passi non ha senso! Onestamente, abbiamo bisogno di qualcuno che ci tuteli, vale a dire chi ci governa, in grado di fare la voce grossa. Dobbiamo chiamare a raccolta tutti i nostri politici», ragiona ancora Cavalet, «ma prima ancora – come Bellunesi – dobbiamo, ribadisco, costruire un fronte comune. Ne va del nostro futuro, dobbiamo continuare sulla strada della rivendicazione della specificità bellunese, di una sua attuazione secondo il crono programma fissato dalla legge regionale n.25/2014. È ora di scendere a Venezia, come abbiamo fatto il 30 luglio scorso, per due motivi: uno, dimostrare a tutto il Veneto che Belluno è diversa dalla pianura e che tutelare la montagna significa tutelare il resto del territorio; due, per mostrare i ’muscoli’ della gente bellunese, certamente non arrogante, ma che non ci sta più a continuare a subire i privilegi illimitati che continuano a venir concessi alle vicine province autonome di Trento e Bolzano. Senza ’specificità’ stiamo combattendo con i fucili ad aria compressa quando il nemico si muove con i droni. Zaia e la Regione Veneto devono convincersi dell’assoluta necessità di impegnarsi in questo senso. I Bellunesi diversamente si sentiranno traditi».
A Pieve venerdì mattina il convegno «Lavoro in montagna e sviluppo deconomico del Cadore»
Lavoro in montagna e sviluppo economico del Cadore. Storie di aziende ed esperienze di giovani imprenditori che hanno investito, che tenacemente rimangono in montagna e che danno vita a nuove attività. Sarà questo il tema di un convegno che si svolgerà domani, venerdì 30 gennaio, dalle 9 nella sala convegni Magnifica Comunità del Cadore in piazza Tiziano, a Pieve. Saranno presenti alcuni imprenditori dell’area cadorina ed esponenti sindacali, per un confronto sulle possibilità di sviluppo e di crescita del territorio, a partire dal lavoro. Dopo l’introduzione di Anna orsini vicesegretario della Cisl di Belluno Treviso si confronteranno in una tavola rotonda Luca Mazzucato dell’azienda Errebi di Cibiana, Evita Zandonella dell’azienda Custom6, Daniela Zambelli Cooperativa Lassù, Angelo Piller del B&B Villa Marinotti. Parleranno anche Milena Cesca di Femca Cisl Belluno Treviso, Bruno Deòla di Fin Cisl Belluno Treviso, Enzo Friso già segretario generale della Confederazione Internazionale dei sindacati e Daniela Larese Filon presidente della Provincia di Belluno. Le conclusioni sono affidate a Franco Lorenzon, segretario generale della Cisl Belluno Treviso. Dopo l’incontro sarà inaugurata la nuova sede Cisl di Pieve di Cadore, nei pressi del palazzo della Magnifica Comunità.
L’edilizia attende la vetrina di «Costruire», a Longarone
Con «Costruire», il Salone dell’edilizia e delle costruzioni che giunge quest’anno alla sua decima edizione, riparte il prossimo fine febbraio l’attività fieristica di Longarone Fiere. Una rassegna importante per il territorio regionale e del Nord Est più in generale, e una vetrina del know how acquisito dalle imprese di costruzioni, dagli impiantisti e dai produttori di materiali per l’edilizia che, operando in montagna spesso in condizioni di forte criticità, possono proporsi al mercato con un background di alta professionalità e con livelli di affidabilità tra i più elevati oggi disponibili. Riuso degli spazi abitativi e delle aree urbanizzate, recupero e conservazione del patrimonio edilizio, risparmio energetico ed energie rinnovabili nelle costruzioni: sono questi i principali temi sui quali Costruire 2015 porterà l’attenzione dei professionisti delle costruzioni, dei progettisti e degli addetti alla pianificazione urbanistica e territoriale attesi nel Quartiere Espositivo longaronese. Con un bel gruppo di espositori che possono vantare forti competenze in queste specializzazioni e nella tutela del territorio, «Costruire» si è ritagliata uno spazio ormai consolidato nel panorama fieristico nazionale: in esposizione vanno in primo piano non soltanto i prodotti e materiali per la costruzione, il recupero e la ristrutturazione nell’edilizia residenziale ma anche i materiali e le professionalità che sono espressione della montagna dolomitica. Grande attenzione quindi alla materia prima «legno» e alle imprese che lavorano nel campo dell’ingegneria ambientale, per realizzare una vetrina delle principali novità legate all’utilizzo di questo materiale eco–tecnologico, sostenibile e naturale, destinato a diventare per il territorio una risorsa sempre più strategica per valorizzare in maniera competitiva la filiera corta. Il panel espositivo di «Costruire» 2015 è come sempre molto vasto anche nell’ambito delle attrezzature: dalle attrezzature e macchine da cantiere a quelle per la movimentazione e la logistica, fino alle tecnologie e soluzioni per i lavori di ingegneria civile e ambientale. E poi ancora in esposizione i materiali testati in ambito montano, in condizioni di particolare stress per dare le più elevate garanzie di funzionamento e performance; le soluzioni abitative innovative e di particolare appeal; i sistemi per la produzione di energia e calore, e per il risparmio energetico. «Costruire» si aprirà al Quartiere Espositivo di Longarone Fiere Dolomiti sabato 28 febbraio e rimarrà aperta fino alla seguente domenica 1 marzo; riaprirà poi il pomeriggio del venerdi successivo 6 marzo per chiudere definitivamente la domenica 8. Un articolato programma di seminari, convegni tecnici e incontri divulgativi andrà a irrobustire di contenuti la componente espositiva, e spazierà dai temi dell’energia alle opportunità di detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni, dall’utilizzo del legno nelle costruzioni fino alla vulnerabilità sismica degli edifici e alle novità in fatto di semplificazione amministrativa.
Caccia, la Regione contro il Governo
La Regione Veneto ricorrerà al Tar del Veneto chiedendo l’annullamento della delibera del Consiglio dei Ministri che ha modificato d’ufficio, applicando i poteri sostitutivi, il calendario venatorio regionale anticipando al 20 gennaio la chiusura del prelievo della specie «cesena». Lo ha deciso la Giunta regionale, approvando, su proposta del Vicepresidente e assessore agli Affari Legali Marino Zorzato, di concerto con il collega alla Caccia Daniele Stival, la delibera che autorizza a proporre il ricorso presso il Tribunale Amministrativo. «Il Veneto – dice Stival – ritiene che questa decisione sia viziata da una evidente lesione dell’autonomia regionale in materia e da carenza di motivazioni tecniche». «La motivazione tecnica davvero non sta in piedi – aggiunge Stival – ed era stata ampiamente considerata in sede di definizione del Calendario Venatorio Regionale. A questo si aggiunge la gravità della decisione di esercitare i poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni, piegandosi per l’ennesima volta alle determinazioni di Bruxelles senza nemmeno tentare di salvaguardare le buone ragioni delle Regioni italiane». «Ora – conclude l’assessore veneto alla Caccia – attendiamo con fiducia il pronunciamento della Giustizia Amministrativa, convinti di avere ottime ragioni dalla nostra parte».
Le ferrovie collassano, De Menech: è colpa di Zaia
«Il sistema ferroviario regionale è al collasso ed è la vergogna di Zaia». È l’accusa del segretario regionale del Pd, Roger De Menech dopo l’ennesima cancellazione di un treno da Venezia, che ha fatto perdere la coincidenza a centinaia di pendolari diretti a Vittorio Veneto e Belluno. «Siamo al paradosso che le politiche di trasporto non le fa la Regione, ma vengono imposte da Trenitalia», afferma De Menech. «Zaia si è curato scientificamente l’attuale disastro ferroviario. Ha voluto accanto a sé l’assessore Chisso, anche nel 2014 l’investimento sulle ferrovie nel bilancio regionale è pari allo 0,13 per cento, esattamente lo stesso degli ultimi dieci anni e non ha fatto nulla per migliorare il contratto di servizio con Trenitalia». Il risultato «è un servizio fatto su misura per favorire i bilanci di Trenitalia invece che gli oltre 162 mila pendolari veneti. Non è un caso l’abnorme aumento dei tempi di percorrenza su alcune tratte: Belluno – Venezia nel 1961 era coperta in un’ora e 41 minuti, nel 2015 ci vogliono 2 ore e un quarto con un cambio obbligatorio a Conegliano. «Per trovare tempi di percorrenza come quelli attuali bisogna risalire al 1938».
Industriali a scuola, Progetto Tekne 2014
venerdì 22 gennaio 2015 ha preso avvio il progetto «Ricerca di un modello di micro centrale idroelettrica impiegabile per scopi didattici» nell’ambito di ’Tekne 2014’ iniziativa promossa dalla Regione Veneto. Il progetto di integrazione Scuola – Lavoro quest’anno vede 5 studenti tra i più meritevoli (due della classe 4 indirizzo Energia e tre della classe 4 elettronica) dell’Iti Segato impegnati nella sostenibilità. L’iniziativa, studiata e presentata da Reviviscar Srl, ente di formazione di Confindustria Belluno Dolomiti, in collaborazione con l’Istituto tecnico bellunese si inserisce nell’ambito della consolidata collaborazione tra l’Associazione degli industriali e l’Istituto. Le aziende che si sono rese disponibili a ospitare gli studenti e ad accompagnarli durante tutto il percorso formativo, che si svilupperà da adesso fino a inizio maggio e li vedrà impegnati per 120 ore, sono I.V.Z. Srl, Carlo Gavazzi Controls Spa, Sinteco Spa. Gli allievi saranno guidati dagli insegnanti De Pasqual, Durante e Tollot e seguiti dai tecnici delle aziende in tutte le attività di ricerca, formazione e sperimentazione, finalizzate alla realizzazione di un progetto attinente con il percorso di studio intrapreso. Al termine sarà organizzato un seminario che vedrà la partecipazione degli studenti dell’intero Istituto e dei partner, in quella sede saranno presentati i risultati raggiunti. Con Tekne 2014 la Regione Veneto ha deciso di sostenere la collaborazione tra scuola e mondo del lavoro attraverso una rete di partenariato e di promuovere, nello stesso tempo, la cultura della meritocrazia per valorizzare il capitale intellettuale e generare nuovi talenti. Il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Elena Pison sottolinea l’eccellenza del progetto: «l’integrazione scuola– impresa arricchisce la formazione dei giovani studenti che possono misurarsi su progetti più vicini al mondo del lavoro. Si tratta di un valido strumento per rendere flessibili i percorsi di studio valorizzando anche le competenze degli studenti». Il preside del Segato Salvatore Russotto aggiunge: «L’ITI si mantiene in costante contatto con le imprese delle varie specializzazioni e per il futuro questi rapporti saranno incrementati per garantire una costante sinergia tra scuola e territorio».
Il meteo
Il Centro valanghe di Arabba prevede per oggi giovedì 29 gennaio cielo piuttosto nuvoloso già al mattino, salvo residue schiarite, più probabili sulle Dolomiti. Con il passare delle ore intensificazione della nuvolosità e lieve peggioramento del tempo con deboli nevicate in estensione a tutta la montagna veneta entro la sera, anche nei fondovalle prealpini. Clima di stampo invernale. Al mattino, dunque, precipitazioni generalmente assenti, salvo primi e sporadici fiocchi, poi probabilità in aumento fino ad alta alla sera per deboli o debolissime nevicate. In rialzo le temperature minime e in calo le massime con ridotta escursione termica diurna a tutte le quote. Venti nelle valli deboli di direzione variabile; in quota moderati, a tratti tesi sulle vette dolomitiche più alte. Domani, venerdì 30 gennaio nella prima parte del giorno residua perturbabilità con deboli nevicate fino a bassa quota. In seguito il cielo rimarrà molto nuvoloso, ma i fenomeni tenderanno a essere sempre più intermittenti e sporadici, prima di cessare del tutto in serata. Clima di stampo invernale. La probabilità di precipitazioni sarà alta tra la notte e il mattino per deboli o debolissime nevicate. Al pomeriggio probabili residui fenomeni, ma sempre più sporadici (30/50%). I cumuli di neve previsti tra giovedì e venerdì saranno irrisori con apporti medi di 2–3 cm, localmente fino a 5–8 cm di neve polverosa in alta montagna, ma solo nei settori più esposti ai quadranti meridionali. Temperature in generale lieve calo con valori inferiori alla media del periodo. Venti nelle valli generalmente deboli di direzione variabile; in quota moderati, oltre i 2600/2800 m a tratti tesi, inizialmente da Sud–Ovest, poi da Nord–Ovest. Dopodomani, sabato 31 gennaio, tempo in prevalenza soleggiato con cielo sereno per gran parte della giornata e qualche annuvolamento irregolare. Temperature minime in diminuzione con forti gelate notturne in tutti i settori innevati, massime in ripresa. Venti moderati dai quadranti occidentali in quota, deboli di direzione variabile nelle valli.
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