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Giovedì 17 settembre 2015

Belluno, sequestrate piante e foglie di marijuana

La Squadra Volante della Questura di Belluno alcuni giorni fa ha sequestrato alcune piante di marijuana rinvenute all’interno dell’area boschiva in disuso «ex Ardobeton» sita in zona punta dell’Anta a Belluno. In loco era stata infatti segnalata la presenza di un secchio di plastica riempito di terra contenente due piantine alte circa 70 centimetri che, per colore e forma delle foglie, erano riconducibili alla canapa per la produzione di marijuana. Gli agenti, in ottemperanza al Testo Unico sugli stupefacenti e per evitare che le piantine potessero essere asportate da qualcuno per un successivo uso illecito, hanno proceduto quindi al sequestro delle stesse in attesa delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria. Durante l’intervento è stata anche effettuata una più ampia ricognizione nella zona e, all’interno di un piccolo capanno dell’ex stabilimento della ditta, sono state rinvenute e sequestrate altre foglie essiccate che presentavano anch’esse le caratteristiche tipiche della pianta di canapa utilizzate per la produzione di marijuana, insieme a un involucro di tabacco e delle cartine per il confezionamento di sigarette. Sono in corso indagini per risalire ai «coltivatori».

Stato di attenzione per temporali

Alla luce della situazione meteorologica attesa, con la previsione dell’arrivo di temporali che potrebbero anche essere localmente di notevole intensità, il Centro funzionale decentrato della Protezione civile del Veneto ieri ha emesso un bollettino con il quale si dichiara lo Stato di Attenzione per criticità idrogeologica su tutto il territorio regionale. L’allerta è valida dalle 14 di oggi, giovedì 17 settembre, alle 10 di domani, venerdì 18 settembre. La criticità idrogeologica attesa è da riferirsi allo scenario per temporali forti.

A tavola nel Feltrino

Sarà inaugurata domani, venerdì, alle 18 nella sala monsignor Gaio di Lamon la 26° edizione di «A tavola nel Feltrino – il fagiolo». Nel corso della cerimonia ci saranno gli interventi degli organizzatori della festa (Comune di Lamon, Pro loco di Lamon, Consorzio di tutela del fagiolo di Lamon) e delle autorità convenute. Saranno poi consegnati i premi «Giuseppe Facen» al volontariato lamonese e il premio Gazzettino a un giovane imprenditore. La giornata si concluderà con l’apertura delle mostre, a cominciare da quella ospitata nella ex chiesa di San Daniele, con l’apertura degli stand gastronomici e con la musica. Gli spettacoli sono sempre stati un fiore all’occhiello della festa di Lamon, per la loro varietà e numero. Sabato nel pomeriggio ci sarà l’esibizione della Banda folkloristica di Castel Tesino, e alla sera, alle 21.30 l’atteso concerto del gruppo Barbapedana, con le musiche balcaniche, zingare e Klezmer. In vari punti del paese ci saranno poi dei concerti di band. Domenica gli spettacoli iniziano già al mattino con l’esibizione di artisti di strada, nel pomeriggio teatro di figure animate, esibizione del gruppo folk «Danzerini di Aviano», spettacolo teatrale con «I teatri soffiati» e musica in giro per il paese. Sia sabato che domenica il gruppo folk Drio le Peche farà dimostrazioni di antichi mestieri e insegnerà come cucinare un piatto caratteristico della tradizione culinaria lamonese, il pendolon. Non mancheranno le consuete e apprezzate dimostrazioni di tosatura della pecora. E domenica ci sarà anche una esposizione di uccelli rapaci sul colle di San Pietro con dimostrazione di volo alle 16.

Gli auguri di Zaia agli studenti

«Buon ritorno in classe, a bambini e ragazzi, ai docenti, e anche alle famiglie. Il primo squillo di campanella ha segnato l’avvio del nuovo anno scolastico che, pur tra tante incertezze, polemiche e difficoltà, ci vede tutti protagonisti di un grande investimento sul vero capitale della nostra regione: le nuove generazioni». Nel primo giorno di scuola, ieri, il presidente del Veneto Luca Zaia ha rivolto il suo augurio per la ripresa dell’anno scolastico agli studenti, ma anche agli insegnanti, alle prese con le tante novità di una riforma discussa. «Ai ragazzi ricordo che è sui banchi che si comincia ad allenarsi alla vita», scrive Zaia nel suo messaggio, «e ad allargare gli orizzonti della conoscenza e della capacità di relazione. So che magari la scuola può sembrare a volte una fatica dura e noiosa, ma senza allenamento nessuna meta è possibile. Abbiate a credere in quello che state facendo, lasciatevi guidare per mano nella scoperta di nuovi saperi, investite nello studio, perché il futuro è e sarà sempre più esigente». «Rivolgo un augurio particolare oggi agli insegnanti, in particolare ai nuovi ’arruolati’ dalla riforma», aggiunge Zaia, «a chi esulta per la sospirata conquista del posto fisso, ma soprattutto a chi si ritrova ’trapiantato’ in una regione lontana a causa di scelte centraliste, ai precari che sono rimasti tali, ai dirigenti scolastici chiamati ad applicare norme di complessa e dubbia interpretazione: questa scuola non piace a molti, e sapete che la Regione Veneto la vorrebbe diversa, più autonoma e flessibile e più rispettosa delle esigenze di chi la vive e dei suoi territori, ma la scuola rappresenta pur sempre la nostra prima ’fabbrica’ di futuro, la miglior industria del Veneto perché, grazie al vostro prezioso lavoro, sta investendo su oltre 700 mila nuovi cittadini. Sappiate che la Regione vuole essere al vostro fianco, per dare dignità al vostro ruolo e aiutare voi e le famiglie ad accompagnare al meglio il percorso dei nostri ragazzi». Infine, conclude Zaia, «un pensiero particolare va ai ragazzi disabili e alle loro famiglie, più di altri esposti alle incertezze della ’buona scuola’: la Regione Veneto si è impegnata a garantire il sostegno all’inserimento scolastico e manterrà fede alla promesse fatte. La scuola è un diritto per tutti, a cominciare proprio dai più deboli».

La Regione vuole puntare sulla banda ultra larga

La Regione punta decisamente sullo sviluppo di infrastrutture a banda ultra larga con reti di nuova generazione. In attuazione del programma di governo presentato a inizio legislatura dal presidente Zaia, la giunta regionale ha infatti dato indicazione alle strutture tecniche, con un provvedimento del vicepresidente Gianluca Forcolin, di indirizzare ulteriori risorse per incrementare la dotazione finanziaria fin qui assegnata alla Banda ultra larga in Veneto per i territori ancora non serviti dal mercato in quanto considerati «non appetibili». Nel provvedimento si dà conto più in generale dello stato di attuazione dei principali interventi avviati nell’ambito dell’Agenda Digitale del Veneto 2013–2015, progetti ritenuti strategici per l’economica digitale del Veneto. Oltre alla banda larga, la giunta regionale – sottolinea Forcolin – valuta favorevolmente anche un possibile incremento delle risorse da destinare ad altri due progetti che hanno riscosso particolare interesse da parte del territorio veneto: il cofinanziamento di progetti di realizzazione e ampliamento di reti Wi–fi pubbliche aperte sul territorio, finora finanziati con 3.749.011 euro, e i Centri per Artigiani Digitali (FAB Lab) ovvero progetti per l’avvio e l’animazione di centri destinati all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali in grado di realizzare in maniera flessibile e semiautomatica una ampia gamma di oggetti (come, a esempio, la «stampa 3D») per imprenditori «artigiani digitali» e start–up, finanziati con 1 milione e 800mila euro. «Con il progetto sulla Banda ultra larga in Veneto – spiega Forcolin – la Regione del Veneto intende finanziare un certo numero di iniziative territoriali per l’attivazione di servizi di connettività a banda larga, nei territori cosiddetti «a fallimento del mercato». La domanda di connettività, e quindi di velocità di accesso, che proviene da cittadini, imprese e istituzioni, è infatti sempre più crescente e tende ad aumentare nel tempo. A questa domanda potenziale e generalizzata risponde però un’offerta di servizi predisposta da operatori di telecomunicazioni solo nelle principali aree urbane della Regione. Tramite uno specifico avviso sono già state raccolte manifestazioni di interesse dal territorio per lo sviluppo di infrastrutture a banda ultra larga con reti di nuova generazione. Sono pervenuti sei progetti su cui è in corso l’istruttoria. Le risorse messe a diposizione per tale iniziativa, provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la Coesione (Fsc già Fas), ammontano a 6 milioni e 167mila euro ma non bastano a soddisfare le istanze pervenute». «Di qui l’orientamento – conclude il vicepresidente – di destinare ulteriori risorse per aumentare la dotazione finanziaria per questi progetti, dando attuazione all’impegno per conseguire gli obiettivi strategici individuati nel nostro programma di governo e contribuire in maniera più efficace a sostenere la competitività delle imprese del territorio, a incrementare i livelli di efficienza e efficacia della Pubblica Amministrazione e incidere positivamente sulla qualità della vita delle persone e delle famiglie». Per dotare di banda larga tutte quelle aree del territorio non servite dal mercato la Regione a oggi ha già realizzato 398 interventi di posa di fibra ottica e attivato un servizio di connettività a banda larga in 703 località della regione. Altri progetti avviati nell’ambito dell’Agenda Digitale sono «Digital Angels» per l’inserimento di giovani laureandi in discipline attinenti al mondo del digitale, nelle imprese venete, in particolare quelle di piccole dimensioni, al fine di «contaminare» le imprese con competenze digitali (118.500 euro); «Punti P3@ 2.0 Alfabetizzazione e acculturazione digitale per la cittadinanza» per il potenziamento e l’ampliamento del network dei P3@ Veneti aperti al pubblico (3 milioni e 900mila euro); «Cloud per le piccole e medie imprese venete (sostegno alla domanda) » per il cofinanziamento di progetti per l’attivazione di servizi informatici in modalità cloud computing (3 milioni e 281.696 euro).

Caccia, in Regione un progetto di legge per appostamenti precari a uso venatorio

Chiarire l’attuale situazione di incertezza relativa agli appostamenti a uso venatorio venutasi a creare con l’emanazione di alcune normative regionali e da una sentenza della Corte Costituzionale. Questo l’obiettivo di un Progetto di Legge presentato dal consigliere regionale Sergio Berlato, presidente della Commissione Caccia e Pesca. Partendo dal presupposto che la caccia da appostamento è una delle attività strettamente legate alla storia, alla cultura e alle tradizioni delle popolazioni del Veneto, Berlato ritiene importante che la Regione del Veneto tuteli una parte importante delle proprie tradizioni che affondano le loro radici nella cultura rurale. Il Progetto di legge intende porre definitivamente rimedio alla situazione di incertezza venutasi a creare in Veneto a seguito dell’emanazione della sentenza della Corte Costituzionale n.139/2013, che ha opinabilmente considerato gli appostamenti a uso venatorio come delle strutture fisse, assoggettandole quindi agli oneri di natura edilizia e di natura paesaggistica come se fossero dei manufatti fissi che rimangono stabilmente sul territorio. Nel corso della passata legislatura – ricorda Berlato – la Regione del Veneto aveva tentato di risolvere la questione approvando ben quattro leggi regionali e quattro delibere di Giunta, senza però riuscire nell’intento prefissato. Questo Progetto di legge intende ristabilire il concetto di precarietà degli appostamenti a uso venatorio, esonerando quindi i proprietari degli appostamenti dalle fastidiose e costose incombenze legate ai permessi di natura edilizia e di natura paesaggistica, purché i proprietari o i fruitori rispettino determinati requisiti stabiliti dalla legge in ordine al periodo di permanenza degli appostamenti, alle loro dimensioni massime, ai materiali di costruzione e alla loro adeguata mimetizzazione. Con l’approvazione da parte del Consiglio regionale del Veneto del Progetto di legge verrebbero abrogate le norme regionali precedenti e i proprietari degli appostamenti esonerati da tutti gli adempimenti di natura edilizia e di natura paesaggistica finora richiesti, sostituiti da una semplice comunicazione al comune territorialmente competente.

«Mato de guera» sabato all’auditorium dell’Istituto canossiano di Feltre

Dopo il rinvio a causa del maltempo, lo spettacolo teatrale «Mato de Guera» di Gian Domenico Mazzocato, con Gigi Mardegan, per la regia di Roberto Cuppone, andrà in scena sabato 19 settembre alle 21 all’Auditorium dell’Istituto Canossiano di Feltre. Il fante Ugo Vardanega, originario di Possagno, è uscito dal primo conflitto mondiale con la mente sconvolta dall’orrore della guerra (ma anche, come si dirà, con un peso inconfessabile sull’anima) e la sua vita di reduce folle/saggio si divide tra una miserabile attività commerciale e i ricoveri forzati al manicomio di Sant’Artemio di Treviso. Negli anni Trenta si rende conto che sulla pelle di tutti i suoi compagni morti sul Grappa e sul Piave si sta consumando l’ultima, ignobile speculazione. Vedendo passare i camion pieni di ossa e le pietre destinate a costruire gli ossari, non per pietà e riconoscenza verso tanti ragazzi morti, ma per sostenere la retorica della nuova guerra che si sta preparando, non regge e scoppia, consapevole di essere affetto da una malattia incurabile: la memoria. Decide di ricordare tutto, senza fughe nella follia, in una lucida disperazione che sarà il suo fardello per tutta l’esistenza. In questo contesto, il tempio del Canova di Possagno, da cui passava il fronte, diventa metafora del tracollo epocale di una società che distrugge la vita e la bellezza, portando al massacro un’intera generazione nel nome della retorica nazionalistica. E il problema di come curare la pazzia di un uomo diventa quello di curare la pazzia dell’Uomo. Lo spettacolo, scritto in un veneto essenziale, scabro e potente, con consonanze antiche e desuete, interpretato magistralmente da Gigi Mardegan, ha collezionato lusinghiere critiche e 27 premi in concorsi e festival nazionali. L’ingresso è libero. Per informazioni rivolgersi al Centro Giovani, al piano terra del Campus «Tina Merlin», in Borgo Ruga 40 (0439 885361, ufficio. giovani@comune. feltre. bl.it).

Vecchi mestieri e sapori tipici nel fine settimana a Chies

Continua lo scambio culturale tra il Comune di Chies d’Alpago (Belluno) e quello di Iliny (Ungheria). Nell’imminente fine settimana, una delegazione della cittadina magiara sarà a Chies in occasione della manifestazione «Aspettando la Fornace», rassegna biennale delle produzioni agro alimentari e dimostrazioni di vecchi mestieri.organizzata dal Gruppo Percorso Vecchi Mestieri, si terrà nelle località di Coe e Mussera, a San Martino, domenica 20 settembre. La delegazione magiara interverrà con i propri costumi tipici, esibendosi in balli tradizionali. Lunedì,21 settembre, con inizio alle 19.30, al Nuovo Teatro Minimo di Chies, ci sarà poi una proiezione sulla visita che una delegazione di Chies aveva fatto a Iliny, dal 23 al 26 luglio scorsi, per partecipare alla Festa dei Popoli, organizzata all’interno del programma Eacea – Europe for Citizens, che ha visto anche la partecipazione di rappresentanze lettoni, polacche e slovacche. La manifestazione è stata caratterizzata da due momenti principali. Uno, di carattere sportivo: una competizione di corsa campestre che ha visto Chies d’Alpago sul gradino più alto del podio nella 12 chilometri uomini grazie a Daniel De Battista. L’altro era di carattere gastronomico, con la presentazione di alcuni dei prodotti tipici locali. Anche in questo caso Chies ha primeggiato. Lo ha fatto presentandosi con salami nostrani, confetture fatte in casa, miele, sciroppo di sambuco, con i formaggi e le ricotte dell’azienda agricola di Lisa Calvi di Mussera (fraz. San Martino) e il Pinot Nero dell’azienda agricola Valdepol di Codenzano, primeggiando per qualità, sapore e genuinità dei prodotti sapientemente maneggiati da Paola Zanon, e presentati dal consigliere Domiziano Zanon. Diverse altre, nella trasferta di luglio, sono state le occasioni di condivisione con le altre realtà europee: a esempio sul piano musicale con un’orchestra mista che ha visto il contributo di Andrea Zanon alla fisarmonica. Protagonista sono state anche la storia e la natura: Lara Bortoluzzi, in rappresentanza dell’associazione Alpago Storia Natura, ha infatti presentato le realtà museali dell’Alpago, in particolare il Museo di Storia Naturale di Chies. A Iliny è stato protagonista anche l’artigianato grazie alla presenza dell’azienda Stencil Artelegno, che ha impreziosito lo stand alpagoto con il lavoro della sgorbia, regalando poi alle delegazioni le maschere tradizionali e i quadri religiosi realizzati incisi su tavole di ciliegio e rovere.

Il meteo

Il Centro valanghe di Arabba prevede per oggi, giovedì 17 settembre, tempo solo in parte soleggiato, sia per la probabile presenza di nubi basse spesso estese, ma meno persistenti di mercoledì, che per la formazione di qualche cumulo nelle ore centrali e al pomeriggio, che potrà portare a qualche fenomeno di instabilità. In serata possibile nuova intensificazione delle nubi basse. Fino a metà giornata precipitazioni assenti, in seguito possibilità di qualche rovescio o temporale, che non si esclude isolatamente possa risultare anche di forte intensità. Temperature In lieve aumento, specie in quota. Venti nelle valli deboli di direzione variabile; in quota tesi a 2000 m e da forti a molto forti da Sud–Ovest sulle vette più alte. Domani, venerdì 18 settembre, fino al mattino nuvolosità piuttosto intensa con possibili fenomeni di instabilità. Dalle centrali e al pomeriggio/sera attenuazione della nuvolosità con comparsa di schiarite. Calo termico in serata in quota. Per quanto riguarda le precipitazioni, fino alle centrali possibili rovesci sparsi e qualche temporale, in seguito generalmente assenti. Temperature minime stazionarie nelle valli, in lieve calo in quota alla sera; massime in lieve calo. Venti nelle valli deboli di direzione variabile; in quota tesi a 2000 m e forti da Sud–Ovest sulle vette più alte, in attenuazione. Dopodomani, sabato 19 settembre, tempo abbastanza soleggiato, con possibili nubi basse e qualche velatura al mattino e modesti addensamenti diurni che rimarranno perlopiù innocui. Clima mattutino più fresco, ancora piuttosto mite di giorno. Venti in ulteriore attenuazione in quota.

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