|
Una piazza intitolata a Giovan Battista Pellegrini
Giovan Battista Pellegrini.
Sabato 29 aprile alle 16 la città di Belluno intitolerà la piazzetta interna a palazzo Bembo alla memoria del glottologo Giovan Battista Pellegrini, a dieci anni dalla morte. Al termine della semplice cerimonia ci si sposterà a Palazzo Fulcis per un convegno sull’eredità di studio lasciata dal glottologo. Dopo il saluto del Comune di Belluno e l’introduzione di EsterCason Angelini, si avvicenderanno Giovanni Frau (Università di Udine, Rete Montagna), Giovanni Leonardi (Università di Padova Dip. Beni Culturali. Fondazione G. Angelini), Federico Vicario (Università di Udine, Società Filologica Friulana), Maria Teresa Vigolo, Paola Barbierato (Università di Padova – CNR, Fondazione G. Angelini), Enzo Croatto (Centro di dialettologia Università di Padova). Conclusioni di Renzo Poloni (Consiglio di Amministrazione Fondazione Cariverona) e moderazione di Luigi Guglielmi, giornalista e collaboratore della Fondazione G. Angelini. Nel 1990 il Comune di Belluno attribuì a Giovan Battista Pellegrini il premio San Martino con la seguente motivazione: «Quale glottologo insigne, studioso appassionato di molteplici discipline storico–linguistiche, onorato in campo nazionale e internazionale da prestigiosi riconoscimenti tra i quali la laurea "Honoris causa" dell’università di Budapest, la Città di Belluno grata per i molteplici studi da lui dedicati alla storia, al dialetto ed alla cultura bellunese in genere». Entrambi i momenti di sabato 29 saranno pubblici, ma limitatamente al convegno, si prega di confermare la presenza a info@comune.belluno.it Giovan Battista Pellegrini, note biografiche: Linguista (Cencenighe 1921 – Padova 2007) particolarmente legato alla città di Belluno, dove teneva casa e partecipava ai più importanti eventi culturali.
Ha studiato all’università di Padova alla scuola di C. Tagliavini e all’università di Pisa, dove è stato libero docente di glottologia (1951). È stato quindi professore straordinario di storia della lingua italiana all’università di Palermo (1957–58) e poi professore ordinario della stessa disciplina all’università di Trieste (1958–64); dal 1964 al 1996 ha tenuto la cattedra di glottologia all’università di Padova.
Membro di varie accademie, dottore honoris causa all’Università Eötvös Loránd di Budapest, rappresentante dell’Italia nel Centre international des sciences onomastiques di Lovanio, ha svolto un’intensa attività di ricerca, che è confluita in una vasta produzione scientifica riguardante principalmente le lingue romanze, quelle dell’Italia prelatina, il ladino, i dialetti veneti e friulani, la toponomastica e l’onomasiologia, i contatti linguistici arabo–romanzi, le lingue balcaniche e danubiane.
Nel campo della linguistica italiana ha applicato l’analisi fonematica e strutturale all’identificazione dei diversi sistemi in cui si possono raggruppare gli idiomi regionali e ha indagato le varietà fondamentali dell’italiano contemporaneo all’interno del repertorio linguistico nazionale, proponendo un modello di classificazione quadripartito (dialetto, koiné dialettale, italiano regionale e italiano standard), a cui si sono rifatti molti studiosi.
Tra i suoi principali temi di ricerca: le lingue dell’Italia prelatina (La lingua venetica, 2 voll., 1967, in collab. con A. L. Prosdocimi; Dal venetico/">venetico al veneto, 1991), il ladino (Schizzo fonetico dei dialetti ladino–veneti agordini, 1955; Saggi sul ladino dolomitico e sul friulano, 1972; La genesi del ladino o retoromanzo, 1991), i dialetti veneti e friulani (Studi di dialettologia e filologia veneta, 1977, ecc.) e la toponomastica (Toponomastica italiana, 1990).
Notevoli anche i saggi Gli arabismi nelle lingue neolatine con particolare riguardo all’Italia (2 voll., 1972); Studi di etimologia, onomasiologia e lingue in contatto (1992); Studi linguistici balcanico–danubiani (1992). Ha ideato e diretto l’Atlante storico–linguistico–etnografico friulano (6 voll., 1972–86).
Ottenne il dottorato honoris causa presso l’Università di Budapest (1989), il rango d’onore dell’Accademia delle Scienze d’Ungheria (1995), il Premio nazionale del Presidente della Repubblica per le Scienze morali, storiche e filologiche (1990).
Socio corrispondente dell’Accademia della Crusca (1990).
Nel volume "Giovan Battista Pellegrini e la sua montagna", edito dalla Fondazione Angelini con il patrocinio del Comune di Cencenighe che raccoglie gli atti del convegno organizzato il 19 aprile 2008 dalla stessa Fondazione G.Angelini – Centro Studi sulla Montagna, dal Comune di Cencenighe Agordino, dal Dipartimento di Scienze Linguistiche dell’Università degli Studi di Padova e dalla Comunità Montana Agordina con il patrocinio dell’Eim, è sottolineata l’importanza delle sue ricerche linguistiche dedicate all’ambito montano bellunese con proiezione anche sulle Dolomiti trentine, atesine, friulane e sull’intera cerchia delle Alpi.
|
|