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Mercoledì 3 gennaio 2018

Bellunoradici.net, Mattia Dal Borgo: «Belluno ha una grossa difficoltà: la comunicazione»






Mattia Dal Borgo è nato nel 1990 a Belluno, ha studiato all’Iti e oggi fa il ricercatore in Inghilterra.

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Mattia Dal Borgo, nato nel 1990 a Belluno, è cresciuto a Quers in Alpago e fa parte della rete Bellunoradici.net dell’Associazione Bellunesi nel Mondo. Dal Borgo Ha frequentato l’istituto tecnico industriale «G. Segato» a Belluno, con specializzazione meccanica. Dopo la maturità, nel 2009 si iscrive alla facoltà di Ingegneria meccanica all’Università degli studi di Udine, sia per la Laurea triennale (conseguita a luglio 2012) che per la Laurea magistrale (conseguita a luglio 2014). Dopo la laurea si concede due mesi di tempo per scegliere al meglio il suo futuro, sebbene le proposte di lavoro iniziassero già a «fioccare». Alla fine sceglie la migliore: ingegnere meccanico alla Deca Design di Deni De Cesero, a Belluno. Inizia a lavorare in Deca a fine settembre 2014. La Deca Design è uno studio tecnico di progettazione meccanica, specializzato in servizi di ingegneria per l’industria petrolifera e del gas (Oil & Gas); inoltre, progetta gru, sistemi di sollevamento, impianti automatici e macchine speciali operanti in tutto il mondo. In Deca Design ha l’opportunità di crescere e di imparare molto, grazie a una collaborazione tra colleghi eccellenti e a un datore di lavoro che crea costantemente le migliori condizioni affinché i propri dipendenti possano esprimersi al meglio. L’anno seguente gli arriva una proposta insolita. Gli chiedono di concorrere per una prestigiosa borsa di studio europea per il dottorato di ricerca all’estero. Senza alcuna aspettativa fa domanda e viene assunto dall’Institute of Sound and Vibration Research (Isvr) della University of Southampton, nel sud Inghilterra. Dispiaciuto di lasciare la Deca Design, l’Alpago e Belluno, nel settembre 2015 parte per questa nuova avventura. Il suo progetto di ricerca è interamente finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Marie Sklodowska-Curie Actions che ha come scopo primario la formazione delle persone. Oltre alla pura ricerca, quindi, questo programma permette di acquisire una esperienza all’estero e di integrare la propria formazione con competenze o discipline che sono utili per la propria prospettiva di carriera. All’interno di questo programma è inserito il progetto Antares, di cui Mattia fa parte assieme ad altri 13 ricercatori dislocati in altre università e aziende europee tra Olanda, Belgio, Germania, Spagna e Italia. Il suo lavoro consiste nella ricerca di soluzioni innovative per la riduzione delle vibrazioni in strutture meccaniche e civili. Una tecnologia che cha preso il nome di smart structures, ovvero: strutture intelligenti. Le applicazioni sono molte: dagli aeroplani agli elicotteri, alle strutture spaziali, alle imbarcazioni navali, ma anche ponti, stadi, grattacieli e abitazioni civili.

Per Bellunoradici.net Mattia Dal Borgo ha risposto ad alcune domande sulla sua esperienza di giovane bellunese nel mondo.
Quali sono dal tuo punto di vista le difficoltà del territorio bellunese?
«Nella comunicazione. È un problema da noi che colpisce tutti i settori. La realtà del mondo in cui viviamo è questa: se vuoi vivere, devi respirare; se vuoi lavorare, devi parlare inglese (almeno). Non deve essere visto come un ostacolo, ma come un’opportunità di crescita. Imparare una nuova lingua non significa dire le cose in modo diverso, significa imparare a pensare in modo diverso. Per questo bisogna responsabilizzare di più le persone, ma bisogna anche offrire loro migliori strumenti e risorse».
Un suggerimento per potenziare la provincia di Belluno.
«Aprendo le porte a chi ha idee e volontà di investire sul territorio, magari ampliando l’offerta turistica, oppure dando vita a nuove attività. Ciò creerebbe più occupazione, anche giovanile. È importante sostenere le persone che dedicano il proprio tempo a servizio del territorio. Ci vogliono delle regole semplici e trasparenti (senza sorprese) per chi vuole investire».
Un giorno tornerai a Belluno?
«Non posso giurartelo, ma ho tutta l’intenzione di farlo. Lì c’è la mia gioia, lì ci sono i miei amici, lì ci sono le mie montagne e lì sono le mie radici. Sono fiero di essere bellunese. Voglio che questa esperienza all’estero mi aiuti a crescere, a migliorare, per poi tornare a Belluno offrendo tutto ciò che ho imparato».
Cosa ti aspetti dall’Associazione Bellunesi nel Mondo?
«Mi aspetto che mi tenga sempre informato sulle continue eccellenze, conquiste e iniziative del popolo bellunese. Mi faccia sentire appartenente a una comunità che condivide tradizioni, valori e cultura ineguagliabili. E che non mi faccia mai sentire dimenticato».
Un messaggio ai politici.
«Credete nel Bellunese, portate investimenti a Belluno. Non ho mai visto nessuno che abbia gli stessi valori e che lavori con così tanta passione come i nostri conterranei. Siate ottimisti, propositivi, critici, ma costruttivi. La nostra gente non ha bisogno di politici che trasmettono sentimenti di vittimismo e di costanti lamentele, non portano a nulla. La gente ha bisogno di politici che si impegnano, che si danno da fare e propongono nuove idee».
...e uno ai giovani bellunesi.
«Vorrei ripetere una frase di Madre Teresa di Calcutta ’’La vita è una sfida, affrontala’’. Ognuno di noi ha una passione, un sogno, un desiderio. Bisogna rincorrerlo, bisogna provarci mettendoci tutta la volontà senza mai perdere la fiducia in noi stessi. Provate, sperimentate e createvi voi stessi il percorso di crescita che vi porterà al vostro obiettivo. Non c’è nessuno che lo farà per voi, ma non c’è nemmeno nessuno che vi possa negare di farlo».


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