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Al Bellunese servono risposte concrete

Nel momento in cui scriviamo (martedì 29 luglio) non siamo in grado di sapere se chi leggerà queste righe giovedì 31 (quando l’Amico arriverà nelle case) lo farà dopo che il consiglio regionale avrà approvato il progetto di legge di attuazione della specificità della provincia di Belluno dal momento che la discussione del provvedimento è stata programmata per mercoledì 30.
Per questo ci siamo anche chiesti se era il caso o meno di continuare a proporre il "contatore della specificità", che ormai da più di due anni l’Amico pubblica ogni settimana in prima pagina per tenere sempre viva la questione della montagna bellunese.
Certo è che l’approvazione del progetto in discussione è sì un passaggio fondamentale per l’attuazione della specificità, ma da solo non è sufficiente e la sua efficacia dipenderà, oltre che dai suoi contenuti, anche dalla volontà concreta di dare seguito a quanto sancito (e l’esperienza insegna che non mancano mai le leggi che, anche se ben costruite, poi rimangono solo sulla carta come lettera morta e inefficace).
Per evitare questo rischio il giorno prima della discussione in consiglio regionale il Tavolo provinciale dell’economia, costituito dai rappresentanti delle forze sociali ed economiche bellunesi, ha richiamato l’attenzione del consiglio regionale sull’esigenza (definita «imprescindibile») di fissare un chiaro e certo cronoprogramma di attuazione della norma che deve concludersi al massimo entro il 31 dicembre 2015. «Il testo licenziato dalla Commissione – fa presente infatti il Tavolo dell’economia – rinvia tale adempimento (cioè lo stabilire date certe per l’inizio e il termine del processo di trasferimento delle funzioni amministrative al Bellunese) a successive decisioni... lasciando aperto il dubbio sulla reale disponibilità della burocrazia regionale». Il Tavolo dell’economia ha chiesto anche che si stabilisca che «in nessun caso le disposizioni attuative della nuova legge regionale potranno essere interpretate nel senso di mantenere in capo alla Regione funzioni o compiti che non siano di carattere strettamente unitario». Altri amministratori hanno anche fatto presente la necessità di fornire subito adeguata copertura finanziaria al provvedimento e di evitare che i suoi contenuti vengano annacquati mettendo sullo stesso piano, come fossero la stessa cosa, la montagna bellunese e il resto della montagna veneta.
L’approvazione della legge è un passaggio fondamentale, ma è anche soltanto un passo di un cammino che deve proseguire e sul quale occorre certamente vigilare.

Leggi il "fondo" della settimana scorsa.

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