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Senza un lavoro ai giovani, non c’è futuro

La Cisl mette il dito dritto nella piaga: «dobbiamo interrogarci tutti di più e meglio sui giovani» (Anna Orsini, a pagina 34). La disoccupazione giovanile in provincia di Belluno viaggia poco sotto il 50%, ma è necessaria una puntualizzazione: per i giovani «disoccupazione» significa spesso «inoccupazione», cioè la situazione di chi il lavoro non solo non ce l’ha, ma non l’ha nemmeno mai avuto.
Lunedì gli Industriali bellunesi hanno confermato i dati del Sole 24Ore. Ci sono «timidi spiragli di luce» sulle previsioni di assunzione nelle imprese e il 2014, alla fine, dovrebbe dare un risultato migliore del 2013. «Certo: nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di assunzioni a tempo determinato», si affretta a chiarire la nota di Confindustria Belluno Dolomiti.
Bene ma non basta. Non è sufficiente perché i giovani possano ricominciare a “metter su casa”, e non solo per modo di dire. La crisi dell’edilizia è senza dubbio legata anche al fatto che i giovani non possono certo impegnarsi con i mutui, se sono senza stipendio fisso o senza stipendio e basta. E così non compreranno nemmeno i mobili. Per non dire che non metteranno su famiglia, e non si sentiranno di fare figli. La Cisl: in questa situazione, soprattutto quelli che hanno investito sulla propria preparazione e che qui non vedono possibilità di sbocchi se ne vanno. «E così ci priviamo anche di una classe dirigente futura. Autonomia? Sviluppo? Possiamo parlarne fin che si vuole, ma se ci mancano i giovani non serve a nulla».
Senza un lavoro ai giovani, non c’è futuro. Senza un lavoro ai giovani ci sarà anche più spopolamento della montagna (in “periferia” sta crescendo la percentuale dei disoccupati).
Che poi, a ben guardare, è anche assurdo che le statistiche parlino di «giovani» riferendosi alla popolazione tra i 18 e i 39 anni. Alla soglia dei quarant’anni, quando cullare un figlio in braccio o stare svegli la notte comincia a diventare pesante, quando si potrebbe tranquillamente essere nonni, la nostra società ci chiede ancora di pazientare per il lavoro, tanto, «siamo giovani».

Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

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