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Le scuole paritarie, un patrimonio sociale

Sarà stata la minaccia ventilata di una sospensione dell’esercizio delle più di mille scuole dell’infanzia paritarie del Veneto, sarà che si stanno avvicinando le elezioni regionali, sarà che forse qualcuno si è accorto che di tagli si può anche morire. Sta di fatto che martedì 11 novembre è arrivato il comunicato della Regione che annuncia che la situazione si è sbloccata. L’atteso incontro tra i vertici della Fism (la Federazione delle scuole materne cattoliche) e l’assessore regionale ai Servizi sociali Davide Bendinelli si è concluso positivamente. La Giunta guidata da Luca Zaia ha accolto tutte le richieste presentate a suo tempo dal presidente regionale Fism Stefano Cecchin. In particolare sono stati confermati gli stanziamenti degli ultimi anni (21 milioni per le scuole dell’infanzia e 21 milioni per gli asili nido) e c’è l’impegno a erogarne una buona parte entro la fine del corrente anno.
La sospensione del servizio, minacciata dalle scuole dell’infanzia, è annullata anche se permangono azioni di agitazione e sensibilizzazione perché adesso la battaglia si sposta a livello nazionale per bloccare l’ipotesi di taglio che c’è sul tavolo del ministero dell’Istruzione. C’è da augurarsi che anche su tale fronte si riesca ad ottenere il risultato minimo necessario per garantire l’esistenza delle scuole dell’infanzia e dei nidi nella nostra Regione: il mantenimento dei fondi così come sono stati previsti per gli anni precedenti.
Questo, in ogni caso, non può bastare.
Non è più possibile continuare così. Non è dignitoso. Non è rispettoso delle 90mila famiglie venete che mandano i propri figli alle scuole dell’infanzia paritaria. Non è rispettoso dei 9mila dipendenti occupati da queste strutture.
Da anni le scuole dell’infanzia garantiscono un servizio pubblico di assoluta qualità a un prezzo di molto inferiore a quello che costerebbe a Stato e Regione. Tali realtà educative devono essere messe in condizione di poter garantire la continuità del servizio con un minimo di serenità. Per questo le istituzioni a tutti i livelli devono impegnarsi a stabilizzare i fondi e alla regolarità delle loro erogazioni; per questo devono sentirsi impegnate anche le nostre comunità civili ed ecclesiali. Le scuole paritarie dell’infanzia sono un patrimonio sociale, culturale, educativo ed economico che non deve andare disperso e di cui il Veneto deve andare orgoglioso. La buona scuola che il Governo Renzi si è impegnato a portare avanti passa anche dalla garanzia di questo servizio.
Non vorremmo che passate le elezioni regionali tornassimo al punto di partenza.
I direttori dei settimanali diocesani del Veneto

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