Tengono banco in questi giorni in provincia, con grande evidenza, le notizie relative a ripetuti furti nelle abitazioni di varie località. I sindaci di Ponte nelle Alpi e di Longarone, due tra i Comuni colpiti, nei giorni scorsi hanno chiesto di incontrare il prefetto il quale ha indetto per la mattinata di giovedì 11 una riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica, finalizzato proprio all’analisi del fenomeno dei furti in provincia, invitando a parteciparvi, oltre ai rappresentanti delle Forze dell’ordine, il presidente della Provincia e i sindaci dei Comuni di Belluno, Feltre, Lentiai, Limana, Pieve d’Alpago, Ponte nelle Alpi, Puos d’Alpago, Santa Giustina, Sospirolo e Trichiana (le località più soggette ai furti in questo periodo).
Che i furti, specie se ripetuti, destino scalpore è più che comprensibile. È comprensibile anche che si arrivi a parlare di «emergenza furti», ma senza con questo però giungere a delineare una situazione tragica, quasi che la provincia fosse in preda alle scorribande dei ladri e si vivesse in una condizione di gravissimo pericolo.
Nessuna sottovalutazione del fenomeno, certamente, ma neanche nessuna sopravvalutazione che, tra l’altro, oltre a non raccontare la realtà, ha anche l’effetto di spaventare inutilmente e di rendere più pesante la vita per molti cittadini, oltre che offrire il destro a questo o quel politico di cavalcare le paure per gli interessi della propria parte.
L’indagine sulla qualità della vita appena pubblicata dal quotidiano «Il Sole 24 Ore» informa che nel 2013 la provincia di Belluno si è piazzata al 19° posto (su 107) nella classifica che riguarda i furti in casa. Nel Bellunese se ne sono contati 203 ogni 100mila abitanti (in pratica in tutto l’anno sono stati poco più di 400 visto che la popolazione provinciale supera di poco le 200mila unità). A Crotone, la provincia in cui ce ne sono stati meno, se ne sono contati 120 ogni 100mila abitanti. Ad Asti, la provincia con più furti, ce ne sono stati 921. La media nazionale è stata di 391 furti ogni 100mila abitanti.
I furti registrati in provincia di Belluno sono appena più della metà di quelli che mediamente si contano sul territorio nazionale. Ciò non significa che 400 furti in un anno non debbano mettere in guardia e mobilitare l’attenzione delle Forze dell’ordine, degli amministratori e anche dei cittadini, ma senza che si crei una sorta di psicosi che rende soltanto le cose più difficili perché fa perdere equilibrio e razionalità.
Importante invece è attivare tutte le iniziative che possono essere utili a ridurre il numero dei furti, da quelle tecnologiche (come l’installazione di sistemi di videosorveglianza che, se ben fatti, paiono essere efficaci), a quelle rivolte direttamente alle persone (per esempio informando i cittadini – oggi anche tramite il web – sui comportamenti più adeguati per evitare di correre rischi: non lasciare porte e finestre aperte o le chiavi inserite nelle toppe, essere a conoscenza degli orari prediletti dai ladri – quando viene buio e le persone non sono ancora rientrate dal lavoro – informare le Forze dell’ordine di ogni movimento sospetto).