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I sindaci molto preoccupati per i tagli

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’introduzione dell’Imu sui terreni agricoli anche per i Comuni che hanno la sede tra i 281 e i 600 metri di altitudine. Una decisione che ha scatenato la protesta di tanti sindaci bellunesi che, tra l’altro, in previsione di questa nuova entrata, si sono visti già decurtare i trasferimenti dello Stato. Ora, stando alle dichiarazioni di qualche esponente del Governo, pare che la nuova disciplina sull’Imu entrerà in vigore nel giugno 2015, ma intanto i tagli rimangono mettendo in grave difficoltà i Comuni che negli ultimi 4/5 anni si sono visti praticamente dimezzare i trasferimenti da Roma. Di fronte a una situazione ritenuta ormai insostenibile, oltre quaranta primi cittadini della provincia si sono radunati in assemblea a Belluno venerdì 5 dicembre, "marciando" poi sulla Prefettura per rappresentare tutte le loro difficoltà e chiedere una soluzione che consenta ai municipi di continuare a svolgere il loro ruolo senza dover pesare eccessivamente sulle tasche dei cittadini e senza essere costretti a tagliare servizi importanti per la collettività. Bisogna tenere conto – hanno sottolineato i sindaci – che i Comuni contribuiscono in minima parte a determinare il deficit dello Stato e che invece a loro viene richiesto un grosso sacrificio, senza tenere conto neppure se un ente è virtuoso oppure no.
Ascoltati i sindaci, il vice prefetto De Rogatis li ha invitati a sintetizzare le loro ragioni in un documento, assicurando poi di recapitarlo al Governo.
Sulla questione è intervenuto anche il deputato Roger De Menech facendo presente che in Parlamento con la legge di stabilità si sta operando «per chiudere per sempre la stagione dei tagli lineari e per applicare i costi standard adattandoli alle specifiche realtà di ogni territorio». D’altra parte, ha sottolineato il deputato, «il taglio dell’abnorme spesa pubblica italiana era atteso da anni, soprattutto per consentire l’abbassamento della tassazione più alta dei paesi Ocse», senza dimenticare che per i Comuni «l’impatto è stato contenuto» rispetto all’insieme della manovra e con l’introduzione anche di vantaggi come la possibilità di dirottare gli oneri di urbanizzazione sulla spesa corrente o ricontrattare i mutui, o allentare il patto di stabilità.

Leggi la "spalla" della settimana scorsa.

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