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Venerdì 7 agosto 2015

Dichiarato lo stato di calamità per le frane del Cadore

Dopo che il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha firmato lo stato di emergenza, nel pomeriggio di ieri il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di calamità per i Comuni del Cadore che sono stati colpiti dalle frane, a partire da San Vito di Cadore. Contestualmente il Governo ha stanziato anche 2 milioni per far fronte all’emergenza, milioni che vanno ad aggiungersi ai 150 che proprio ieri il Governo ha annunciato essere destinati al Veneto per la lotta al dissesto idrogeologico nell’ambito di uno stanziamento subito disponibile di 600 milioni a livello nazionale. L’impegno del Governo è arrivato grazie anche a una mozione approvata mercoledì pomeriggio dalla Camera dei deputati per far estendere anche ai Comuni del Cadore lo stato di emergenza previsto per i Comuni della Riviera del Brenta colpiti dal tornado l’8 luglio e per valutare la possibilità di allentare il Patto di stabilità anche per i Comuni che hanno dichiarato la loro disponibilità a impegnare risorse economiche a favore della ricostruzione, anche in riferimento agli spazi del Patto di stabilità del 2014. Al momento si pensa che a San Vito i danni ammontino a una decina di milioni, ma si tratta di una stima provvisoria che sarà verificata nei prossimi giorni dagli esperti.

San Vito, chiusa la fase dell’emergenza

La Prefettura di Belluno ha dichiarato chiusa la fase dell’emergenza a San Vito di Cadore facendo presente che non risultano altri dispersi e che tutti gli otto relitti delle macchine trovati sono stati ricondotti ai loro proprietari: due sono risultati essere di abitanti di San Vito, quattro di turisti, uno della coppia di turisti della Cechia di cui si è salvata solo la donna, l’ultimo con ogni probabilità dell’uomo morto che non è stato ancora identificato con certezza, ma che, da un documento trovato, pare possa essere un tedesco quarantenne di Monaco di Baviera. Non si hanno ancora notizie, invece, circa l’identità della terza vittima, una giovane donna, che forse potrebbe essere collegata al turista tedesco. Terminata l’emergenza, è cominciata l’opera di pulizia del torrente Ru Secco per evitare ulteriori problemi in caso di nuove precipitazioni. Ed è iniziata anche un’opera di comunicazione per rassicurare gli ospiti e i turisti che possono essere interessati a visitare San Vito, sottolineando che tutta la valle è perfettamente praticabile e che non c’è ragione per trasmettere l’immagine di un ambiente rischioso o addirittura ostile e pericoloso.

Regione, ddl per istituzione del comune "Val di Zoldo"

La giunta regionale, su relazione del vicepresidente Gianluca Forcolin, ha adottato ieri il disegno di legge per l’istituzione del nuovo Comune, denominato ’’Val di Zoldo’’, mediante la fusione dei Comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto. I due Comuni hanno chiesto alla Giunta regionale di rendersi promotrice di un disegno di legge di fusione e i due Consigli comunali hanno congiuntamente concordato che il nuovo Comune si chiamerà "Val di Zoldo", che la sede legale sarà a Zoldo Alto e che si provvederà a una riorganizzazione degli uffici e dei servizi al fine di giungere a soluzioni operative che valorizzino al meglio le professionalità presenti all’interno dei due Comuni. Lo spopolamento della Val di Zoldo ha portato negli ultimi trent’anni una diminuzione consistente di residenti effettivi. La fusione dei due Comuni creerà un nuovo ente locale con circa 3.500 abitanti, dislocati in un territorio di circa 141 kmq in un’area prettamente montana. Tra i vantaggi attesi dalla fusione, un contributo straordinario commisurato al 20% dei trasferimenti statali; l’esenzione dal patto di stabilità per 5 anni; il contenimento dei costi conseguenti alla realizzazione di economie di scala. Il disegno di legge passa ora al Consiglio regionale per la discussione e l’approvazione definitiva.

Ritrovato nella notte escursionista in Valle di Zoldo

È stato ritrovato qualche minuto dopo le 23 di ieri, sotto un salto di roccia di una decina di metri da dove era caduto, coperto di escoriazioni e botte, ma fortunatamente senza aver riportato alcun trauma, il 74enne di Chioggia le cui ricerche erano iniziate ieri alle 19, dopo l’allarme lanciato dai familiari. L’escursionista era partito con figlio, nuora e nipoti da Pian de Levina, in Zoldo, diretto con loro a Baita Darè Copada, dopo aver superato il Castelin. Arrivati a 20 minuti dalla Baita, l’uomo si era fermato dicendo al figlio di proseguire. Quando i famigliari erano però tornati indietro non lo avevano più trovato e, dopo essere scesi, averlo cercato e atteso invano avevano chiamato i soccorsi. Poiché la zona è al confine tra Forno di Zoldo e Cibiana di Cadore, sono partite per la ricerca le Stazioni del Soccorso alpino di Valle di Zoldo e Pieve di Cadore, assieme ai vigili del fuoco. Oltre una ventina di persone in tutto. Fatta base a Pian de Levina, i soccorritori sono risaliti e si sono ritrovati in cima al Copada con le squadre provenienti dal Cadore. Suddivisi in squadre hanno iniziato a perlustrare tutti i probabili sentieri che si incrociano attorno a Baita Darè Copada per rientrare a valle. Due soccorritori, per non escludere nessuna possibilità, hanno quindi deciso di percorrere anche la Val del Mulat, benché non vi siano itinerari segnati. Un canale molto ripido e scosceso che finisce con un salto di circa dieci metri. È da lì sotto che l’escursionista ha risposto ai loro richiami. Felicissimo di vederli, con grande partecipazione e reattività malgrado le ore passate e la scivolata nel vuoto, l’anziano è stato imbragato non appena sono arrivati altri due soccorritori, per essere calato di una trentina di metri a riprendere il sentiero fino alla Casera del Fagarè, dove passata la tensione, ormai al sicuro, l’uomo è stato abbandonato dalle forze. Caricato in barella, è stato quindi trasportato per circa tre quarti d’ora e affidato, in località I Ciompi, all’ambulanza diretta all’ospedale di Belluno per gli accertamenti del caso. L’intervento si è concluso alle 2.

Continuano le ricerche in Val di Gares

Sono riprese alle 6 di questa mattina le ricerche del 55enne di Rosà (VI), l’escursionista partito ieri alle 8 da Capanna Cima Comelle per una camminata in Val di Gares, in Comune di Canale d’Agordo, per l’Orrido delle Comelle, Banca delle Fede, Malga Stia e rientro. Un giro di 6 ore da dove non è rientrato. Dopo la chiamata della moglie preoccupata, nel tardo pomeriggio l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha inizialmente sorvolato l’itinerario descritto, per poi trasportare in quota 4 squadre che lo hanno percorso a piedi, per scendere verso le 22, purtroppo senza nessun nuovo indizio. Questa mattina stanno operando, per trasportare squadre e materiale, gli elicotteri della Guardia di finanza, militare e del Suem di Pieve di Cadore. Sono presenti le Stazioni del Soccorso alpino di Val Biois, Agordo, Alleghe, Val Pettorina, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato, vigili del fuoco.

Alpinista si infortuna sulla Tofana di Rozes

Poco prima delle 10 di ieri l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato inviato dal 118 sulla Tofana di Rozes, in seguito alla chiamata di un alpinista infortunatosi nella scalata della Via Eotvos–Dimai. Durante il sorvolo della parete l’equipaggio ha però scoperto che in realtà il rocciatore e la compagna di cordata avevano salito la Via della Julia, a destra rispetto a quella ipotizzata dai due, e, sbagliato itinerario, si erano infilati in un canale sotto uno strapiombo, impossibile da raggiungere dall’elicottero, dove era avvenuto l’incidente. Dopo essere stato verricellato in un punto accessibile e parallelo agli scalatori, bloccati 350 metri circa sopra l’attacco della via, il tecnico di elisoccorso si è avvicinato alla coppia attrezzando il traverso, per poi riportare entrambi gli alpinisti nel punto in cui l’eliambulanza ha potuto avvicinarsi e recuperarli con un verricello di 15 metri. L’infortunato, un 45enne residente a Barcellona, è stato accompagnato all’ospedale di Cortina per la sospetta frattura di una caviglia.

Diversi interventi di soccorso in montagna

Verso mezzogiorno e mezzo di ieri il 118 ha allertato i soccorritori di Feltre, facendo partire anche il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino e le unità cinofile, su richiesta della figlia di un anziano di Santa Giustina, uscito dalla propria abitazione in località Formegan alle 9.30, senza farvi più ritorno. Fortunatamente poco dopo l’uomo è stato rintracciato e l’allarme è rientrato. Il Soccorso alpino di Auronzo ha invece raggiunto in jeep il Rifugio Lavaredo dove una donna aveva riportato un trauma al volto. Accompagnata fino al Rifugio Auronzo, l’escursionista è stata affidata all’ambulanza diretta all’ospedale. Il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane e dell’Alpago è invece intervenuto nella zona di Crosetta del Cansiglio poiché un 49enne di Treviso si era smarrito lungo il sentiero 982 verso il Pizzoc. L’escursionista, ricevute indicazioni telefoniche, è poi riuscito a ritrovare l’itinerario e a ritornare alla propria auto. Nel primo pomeriggio, infine, una turista romana di 69 anni si è procurata la sospetta frattura della caviglia mentre percorreva il sentiero numero 401, a circa una ventina di minuti dal Rifugio Lagazuoi, a Cortina d’Ampezzo. Imbarcata sull’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, l’infortunata è stata trasportata al Codivilla.

Ancora Feltre la località più calda

L’Arpav ha reso note le temperature massime più significative misurate ieri in alcune località del Bellunese, temperature che rispetto al giorno prima sono aumentate di 2–4 gradi portandosi molto al di sopra della norma per questo periodo. Come già mercoledì, ieri la temperatura più elevata è stata misurata a Feltre dove sono stati registrati 36,3 gradi. A Santa Giustina i gradi sono stati 35.5, a Longarone 34.4, a Belluno 34, ad Agordo 33.7, a Valle di Cadore 31.6, ad Auronzo 31, a Santo Stefano 30.9, a Caprile 30.9, a Domegge 30.7, a Falcade 29.8, a Cortina 28.2, ad Arabba 25.5.

Cortina, imparare la storia divertendosi

Due giornate per imparare la storia divertendosi. Questa la proposta che vede nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 agosto un’occasione unica per farsi raccontare da appassionati la vita dei soldati impegnati sul fronte dolomitico nel corso della prima guerra mondiale. Sabato 8 agosto circa 15 rievocatori storici in divisa stazioneranno nelle trincee del museo all’aperto delle 5 Torri. A quanti lo desiderano, saranno ben lieti di spiegare le vicende e la vita dei soldati in trincea. Domenica 9 agosto circa 60 rievocatori storici in divisa d’epoca provenienti da tutto il mondo daranno il via alla rappresentazione vera e propria. Allestimenti museali e rappresentazioni racconteranno dal vivo la vita nei campi militari d’alta quota. Tra le altre cose, sarà esposto un cannoncino originale italiano da artiglieria da montagna di tipo 75B, una mitragliatrice italiana Maxim 1911 e l’ospedale da Campo curato dal capitano medico dott. Mauro Fiorentin. Sempre domenica alle ore 10.30 verrà celebrata la Santa Messa da don Alessandro in divisa militare su un altare originale da campo. Alle 12 i rievocatori consumeranno il "rancio" utilizzando gavette originali del tempo. Ricordiamo che il museo e le giornate a spasso con i rievocatori sono gratuiti e che il museo è raggiungibile a piedi o con la seggiovia delle 5 Torri (non occorre prenotazione ed aperto dalle 9 alle 17).

Alla scoperta del vero gelato artigianale

In queste giornate di caldo dove mangiare un vero gelato artigianale? Lo suggerisce il portale www.discoveringartigianato.com, che propone il percorso "Bellunese, terra dei gelatieri", ideato da Confartigianato Belluno, per far conoscere al turista, ma anche alla gente del luogo, la tradizione del gelato artigianale che vive dal 1800, tramandata di generazione in generazione. "Per fortuna i consumi del gelato artigianale non conoscono crisi", afferma il presidente dei gelatieri di Confartigianato Imprese Veneto, il bellunese Marco Viel, "soprattutto in annate di caldo come questa, ma le nostre imprese devono fare i conti con la concorrenza dei gelati industriali (che però nulla hanno a che vedere con il nostro prodotto) e con una normativa dalle maglie molto larghe, tanto che siamo costretti a chiedere a viva voce la tutela del nostro prodotto artigiano". Purtroppo, conclude Viel, l’Italia, patria del gelato e del diritto, non ha ancora una legge che metta precisi paletti tra le definizioni di gelato artigianale e industriale, tra un prodotto fresco e uno semilavorato.

Giovani volontari in azione con il progetto "Passi"

Con il periodo estivo è partita la fase attiva del progetto provinciale "Passi" (Partecipazione ambiente salute sostenibilità integrazione). Dopo la formazione nelle scuole di Belluno e Feltre dei mesi scorsi, una ventina di studenti sta prestando servizio volontario in diverse associazioni sparse in tutta la provincia. Tutti i ragazzi partecipanti, che a breve frequenteranno la quinta superiore, stanno svolgendo 30 ore di servizio che prevedono una supervisione e monitoraggio a cura delle due coordinatrici Laura De Riz e Anita Tisat del Centro studi ricerca e progettazione del Csv Belluno e di tre tutor (Enrico De Col, Sabrina Campigotto e Daniela Minella). Contestualmente lo staff effettuerà una raccolta dati sull’andamento dell’esperienza, analisi che sarà presentata durante l’evento conclusivo, in programma a fine settembre. Numerosi i sodalizi coinvolti che operano nei filoni interessati dal progetto. In primis il comune capofila di Ponte nelle Alpi che vedrà l’apporto di diversi giovani con la locale Pro loco che, insieme all’Amministrazione comunale, saranno coinvolti in un progetto tra turismo e valorizzazione territoriale. L’interazione con gli animali è invece il filo conduttore dell’azione presso il rifugio per cani abbandonati Apaca in zona aeroporto a Belluno, la squadra cinofila della protezione civile di Feltre (sodalizio coinvolto anche con altre squadre), il centro cinofilo "Qua la zampa" a Feltre e il campo estivo della Lav (Lega anti vivisezione) a Pedavena. L’assistenza socio–sanitaria invece è l’ambito di interesse del volontariato con l’associazione "Cucchini" di Agordo e Belluno, la casa di riposo di Seren del Grappa con l’associazione Anteas "La Cometa" e l’Ados (donne operate al seno) all’ospedale di Feltre e l’Aism (sclerosi multipla) presso la sede della ex casa del Sole a Ponte nelle Alpi. Infine ci sono anche la Pro loco di Canale d’Agordo e i Dottor Clown. L’iniziativa, finanziata con il bando regionale "Giovani, cittadinanza attiva e volontariato 2014", è stata promossa dal Comune di Ponte nelle Alpi con una vasta rete di partner tra cui Comitato d’Intesa, Csv Belluno, Ulss 1 e 2, Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e il patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco. Per tutti gli aggiornamenti è attiva la pagina Facebook "Progetto Passi".

Visita guidata a Belluno

In collaborazione con l’associazione "Il Margine", per il periodo estivo sono stati organizzati tre appuntamenti con la guida turistica Marta Azzalini dal titolo "I borghi di Belluno alle porte del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi". Il terzo e ultimo appuntamento (dedicato a Borgo Prà, lungo l’Ardo tra fontane, chiese, opifici e ponti) è previsto per domani, sabato 8 agosto, con partenza dal Centro Culturale Piero Rossi di Piazza Piloni a Belluno alle ore 17.
Da Borgo Prà si scenderà lungo le sponde del torrente Ardo, per secoli vero e proprio motore di numerose attività artigianali che sfruttavano le sue acque per muovere mulini, magli, segherie e per la follatura della lana. Percorrendo il sentiero dell’Ardo si incontrano ancora oggi i resti delle antiche industrie attraverso il piccolo borgo del Fol fino alla seicentesca chiesa di san Francesco di Paola. Il rientro al Centro Piero Rossi è previsto per le ore 19. A seguire il gruppo potrà fermarsi al Centro per un aperitivo insieme alla guida ed una chiacchierata conclusiva. In caso di maltempo con pioggia battente la visita verrà rimandata alla prima data utile. Ai partecipanti verrà distribuito un piccolo promemoria della visita con dei suggerimenti di approfondimento.

Festival di musica classica a Fornesighe di Zoldo

Sabato 8 e domenica 9 agosto, tra gli incantevoli tabià e i caratteristici vicoli di Fornesighe di Zoldo, sarà possibile ascoltare brani di musica classica e gustare specialità tipiche di montagna. Due giorni tra musica, arte e natura, in un contesto straordinario e unico. L’undicesima edizione di "Fornesighe in Musica", organizzata dall’associazione Al Piodech Zoldan e patrocinata dal Comune di Forno di Zoldo è davvero un evento da non perdere. Sabato 8 agosto sarà dedicato soprattutto ai bambini, con laboratori artistici e animazione lungo le vie del paese: alle 10.15 appuntamento a Col di Gos per iniziare il percorso creativo di "Musica è"; nel pomeriggio, dalle ore 15.30, i bimbi potranno ispirarsi all’armonia della natura e dare sfogo alla loro manualità in "Creare è musica" con Vincenzina e Carmen Dorigo. In serata, dalle 21, concerto jazz con Stefano Cattai & Trabucco Bross. Domenica 9 agosto, a partire dalle 11, la rassegna "Musica nella natura" incanterà i visitatori con esibizioni di musicisti di fama nazionale. La chiesetta di San Vito, alle 17, ospiterà il concerto di chiusura con il maestro Claudio Martignon, che eseguirà musiche di Verdi, Mozart, Haydn, Beethoven, Donizetti e Piazzolla. La festa si concluderà alle 21 con "Quelli che il liscio" e l’estrazione dei premi della lotteria. Per tutto il weekend, sia a pranzo che a cena, si potranno degustare prelibati piatti e dolci tipici (sabato a Col di Gos, domenica a Col di Gos e nell’ex–latteria). In occasione della manifestazione è previsto il servizio navetta gratuito con partenza dalla frazione di Ciamber (Forno di Zoldo), dalle ore 10 alle 22.30.

Sci d’erba, presentati i Campionati mondiali di Tambre

Quattro giorni di gare, un settimana di eventi, 12 nazioni, tra le quali Giappone, Iran e India, oltre all’Europa. Un centinaio di atleti al via. Sono questi alcuni dei numeri dell’edizione 2015 dei Campionati del Mondo di sci d’erba che andranno in scena dal 31 agosto al 5 settembre prossimi a Tambre e che sono stati presentati ufficialmente ieri nella Sala Affreschi di Palazzo Piloni, sede dell’amministrazione provinciale di Belluno. L’organizzazione è affidata a GrasskiTeamBell1, sodalizio che unisce le forze degli sci club Ponte nelle Alpi, Tambre, Limana, Slalom ski e Feltre e che, oltre che sul versante organizzativo, è impegnato nel far crescere le giovani leve della disciplina. "Fin dagli anni Settanta, Tambre, ma anche altri centri bellunesi come quello di Quantin, hanno sviluppato l’attività dello sci d’erba, proponendo manifestazioni di diverso livello", ha spiegato il coordinatore della manifestazione, Luigi Umberto Sommavilla. "Negli ultimi anni il centro alpagoto è divenuto uno dei centri italiani e internazionali: qui si sono svolte diverse gare Fis e gare valevoli per i Campionati italiani. Nel 2013, inoltre, ha ospitato la Coppa del Mondo. Qui si sono svolti anche raduni della nazionale italiana e, nel 2012, un camp internazionale giovanile che ha visto presenti dieci nazioni (Germania, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Cina Taipei, Giappone, Albania, Svizzera, Spagna e Italia per un totale di oltre sessanta atleti). "Ora", dice ancora Sommavilla, "siamo pronti per la massima rassegna iridata che vedrà confrontarsi un centinaio di atleti, in rappresentanza di dodici nazioni. Ci saranno diversi paesi d’Europa e anche Giappone e Iran. Stiamo aspettando proprio in queste ore, inoltre, la conferma della partecipazione di due atleti indiani". "La pista di Tambre–Col Indes è molto apprezzata dagli atleti, che la giudicano tecnica senza esasperazione, e dal pubblico, che può vedere tutto lo svolgimento della gara lungo i 400 metri del tracciato", aggiunge Fausto Cerentin, atleta azzurro capace più volte di salire sul podio di Mondiali e Coppa del Mondo, ma anche tecnico e organizzatore. "Abbiamo curato il terreno nei minimi dettagli, crediamo di poter offrire ai concorrenti un tracciato all’altezza".

Concluso il Circuito feltrino in bicicletta del Csi

Si è disputata mercoledì 5 agosto, con la Pedavena–Croce d’Aune, la quinta e ultima prova del Circuito feltrino in bicicletta 2015 alla quale ha partecipato, in qualità di ospite d’onore e "lepre", il campione di Lamen Alberto Cecchin che, quando gli impegni agonistici professionali glielo permettono, prende parte volentieri ai circuiti organizzati dal Centro Sportivo Italiano di Feltre, sia di ciclismo che di duathlon, dove protagonista è la bicicletta. 99 i ciclisti partiti dal piazzale antistante la Birreria Pedavena e il primo a tagliare il traguardo posto davanti all’Albergo Croce d’Aune è stato proprio lui, Alberto Cecchin, con il tempo di 27’57" (ovviamente non è stato classificato, come previsto dal regolamento del Circuito). Ha vinto la classifica assoluta Andrea Calza con il tempo di 28’10", seguito da Jarno Varesco, Alessandro Bond, Omar Pauletti e Gregorio Rech, tutti arrivati a meno di un minuto dal primo.
Le premiazioni finali si sono tenute nella sala degli elefanti della Birreria Pedavena, seguite dal tradizionale pasta party. La classifica finale del Circuito ha visto i seguenti vincitori: Categoria A, Alessandro Bond; Categoria B, Alberto De Carli; Categoria C, Ivan Sommacal; Categoria D, Luigi De Cesero; Categoria E, Davide Polli; Categoria F, Tiziana Celato. La famiglia del compianto Gianni Zallot, al quale è dedicato da 10 anni il Circuito del ciclismo Csi, ha voluto premiare con una targa il Centro Sportivo Italiano di Feltre, per l’impegno e la capacità organizzativa.

Il meteo

Un anticiclone di matrice africana sta interessando anche la montagna veneta, con un’avvezione di aria molto calda, ma tra domani e domenica l’alta pressione cederà, specie nei bassi strati, più che in quota, favorendo il transito di una piccola saccatura in quota e il formarsi di una modesta depressione al suolo. Domani tale configurazione potrebbe avere qualche effetto sui monti veneti con temporanea instabilità e lieve calo termico. Da domenica il promontorio di matrice africana sembra consolidarsi di nuovo, assieme ad un’alta pressione centrata sull’Europa, quindi il tempo sarà di nuovo molto soleggiato con rialzo delle temperature nelle valli, anche in quota da martedì in poi. Per quanto riguarda la giornata odierna il Centro valanghe di Arabba prevede tempo ancora prevalentemente soleggiato e molto caldo, con incremento della sensazione di afa nei fondovalle. Al pomeriggio modesto o al più moderato sviluppo di nubi cumuliformi, che ridurranno parzialmente il soleggiamento e rimarranno perlopiù innocue, anche se rispetto ai giorni precedenti aumenterà leggermente il rischio di qualche isolato fenomeno d’instabilità termo–convettiva, specie nel tardo pomeriggio/sera. Trattandosi di fenomeni convettivi, non si potrà escludere possano essere eventualmente intensi con associate grandinate. Temperature. Minime in lieve aumento, massime senza notevoli variazioni con punte di 33/35 gradi nelle conche prealpine. Venti. Nelle valli deboli o moderati per brezze; in quota deboli di direzione variabile. Per domani si prevede tempo in parte variabile, a tratti instabile, con qualche tratto soleggiato e annuvolamenti cumuliformi, anche intensi, associati a rovesci e temporali, specie sulle zone occidentali al confine con il Trentino e l’Alto Adige, altrove gli stessi fenomeni saranno più sparsi. Clima sempre caldo, nonostante il calo termico legato all’instabilità.

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