Dighe e altri impianti di grandi derivazioni d’acqua alla scadenza delle concessioni passeranno di proprietà alla Regione Veneto. Lo stabilisce il provvedimento di conversione in legge del decreto “semplificazioni”. «Per la provincia di Belluno», sottolinea il deputato bellunese Roger De Menech, «c’è il rischio concreto di sostituire al centralismo di Roma il centralismo di Venezia».
In Commissione, la notte scorsa, sono stati bocciati gli emendamenti presentati da De Menech e dai colleghi Borghi di Verbania e Del Barba di Sondrio che chiedevano il mantenimento del governo dell’acqua e dei suoi ritorni economici sul territorio. In aula, il governo ha posto la questione di fiducia sul testo annullando qualsiasi possibilità di intervento e di discussione.
«Siamo favorevoli a questa forma di federalismo e di regionalizzazione delle strutture di produzione energetica», puntualizza De Menech, «però avremmo voluto che le decisioni e i ritorni economici rimanessero ai territori di produzione». Il sistema di impianti bellunese produce oltre il 7 per cento dell’energia idroelettrica italiana e oltre l’80 per cento di quella veneta. «Comuni e Provincia», afferma il deputato, «devono poter decidere come e quando l’acqua deve essere impiegata per produrre energia e quando invece è opportuno lasciarla nei fiumi e nei laghi per scopi di ripristino ambientale e turistico. Inoltre devono poter beneficiare direttamente delle risorse economiche generate dalla produzione di energia».
Il governo, la Lega e il Movimento 5 Stelle la pensano diversamente, hanno bocciato gli emendamenti dei deputati di opposizione e trasferiscono alla Regione ogni competenza. Un pessimo affare per i Bellunesi, conclude De Menech: «Ogni volta che il centro decisionale si è spostato da Roma a Venezia, Province ed enti locali hanno perso autonomia, competenze e risorse. L’esperienza ci insegna che, per esempio, la Regione discute con il governo della propria autonomia ma trascura quella di Belluno al punto da non applicare la legge 25 approvata oramai da quattro anni e mezzo».
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2 commenti
Pier Luigi Caffese
Energia.Sappiate che il Veneto puo’ produrre 250-400 TWh di energia pulita in pompaggi e da esso metano rinnovabile pulito per industria e agricoltura.Significa ridurre le bollette del 50% e riavviare industria-agricoltura 4.0.Il Presidente Regione Veneto ha il mio progetto che leva 90% di smog in 10 regioni Nord.A me non interessa se vogliono la sede a Milano dove opero o Venezia o belluno,ma è certo che devo avere un calcolatore Quantum per gestire la piattaforma acqua e digitale energia con ricariche auto.Il progetto NORD-Po che contempla il Veneto con Adige e Piave costa 20 miliardi in 10 anni.Praticamente 10 regioni investono 200 milioni per 10 anni x 10 regioni e levano 90% di smog perchè si assicurano 100 anni di energia da acqua e mare.Poi se volete vi risolvo il problema di come recuperare 10 miliardi spesi male per il Mose ,producendo energia ogni giorno dal mare.Il Governo per bilanciare le rinnovabili con il gas e per non far mai diminuire le bollette,trascura i pompaggi per 3.000 TWh,il metano rinnovabile da 1040 TWh a 100 miliardi di m.3,i carburanti puliti da metano rinnovabile via FTS con catalizzatori manganese e lo syngas da plasma rifiuti.ll disegno di legge a parole prevede un’ampia delega al Governo, con l’obiettivo complessivo di migliorare la qualità e l’efficienza dell’azione amministrativa: si va dalle bollette all’efficienza energetica, passando per interventi in Arera ed Enea ma questi 2 sono fossili e poi sono contro i pompaggi.Sanno solo aiutare il gas,l’inutile TAP con gas russo e mai affrontare il problema di ridurre le bollette 50% e di instaurare la piattaforma digitale rinnovabili e ricariche elettriche che permette uno sconto del 40%,proponendo inutili aste che vanno deserte.
1.Attività economiche, energia e fonti rinnovabili. Ma anche agroalimentare, ambiente, infrastrutture e trasporti. Sono solo alcuni dei 19 settori strategici individuati dal ddl “recante deleghe in materia di semplificazione, riassetto normativo e codificazione” approvato un po’ un sordina dal Consigli dei Ministri lo scorso 12 dicembre e che procede parallelo al Dl semplificazioni. (qui la bozza di decreto)
2.AMPIA DELEGA AL GOVERNO PER MIGLIORARE LA QUALITÀ E L’EFFICIENZA DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA
“Il disegno di legge prevede un’ampia delega al Governo, con l’obiettivo complessivo di migliorare la qualità e l’efficienza dell’azione amministrativa, garantire la certezza dei rapporti giuridici e la chiarezza del diritto, assicurare i diritti fondamentali delle persone con disabilità, ridurre gli oneri regolatori gravanti su cittadini e imprese e accrescere la competitività del Paese – sottolineava la nota del cdm -. In base a tale delega, il Governo dovrà adottare diversi decreti legislativi di semplificazione, riassetto normativo e codificazione, agendo per settori omogenei o per specifiche attività o gruppi di attività, con l’obiettivo semplificare e coordinare sotto il profilo formale e sostanziale il testo delle disposizioni legislative vigenti”.
3.UN PROVVEDIMENTO COMPOSTO DA 24 ARTICOLI RAGGRUPPATI IN TRE CAPI
La bozza di provvedimento – che naturalmente potrebbe anche subire delle variazioni in sede di conversione – si compone di 24 articoli raggruppati in tre Capi e prevede una ventina di deleghe “con facoltà di intervenire anche limitatamente a specifiche attività o gruppi di attività intersettoriali”. E quindi dà al Governo la possibilità di intervenire con un semplice decreto legislativo, sulle disposizioni, ad esempio, dell’Autorità per l’Energia.
4.LA PROCEDURA PREVEDE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE PER ATTUARE LE MISURE DI SEMPLIFICAZIONE ma nessuno leva 17 miliardi di incentivi fossili annui e 3 miliardi di capacity market vero aito di Stato.
La procedura prevede che entro un anno dall’entrata in vigore della legge, venga istituita la ‘Commissione per l’attuazione delle misure di semplificazione’ con un decreto legislativo, che sarà presieduta da un magistrato e composta da non oltre dieci componenti. I decreti legislativi dovranno essere adottati entro due anni dalla data di entrata in vigore della legge su proposta del Premier, del ministro per la P.a., dei ministri con competenza prevalente nelle varie materie e di concerto con il Mef e gli altri ministri competenti. Sugli schemi dei decreti verranno acquisiti i pareri della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato che dovranno essere resi entro 45 giorni, decorso il quale il Governo potrà comunque procedere. Stessa tempistica anche per i pareri delle commissioni parlamentari.
5.UN COMITATO INTERMINISTERIALE PER IL “COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI SEMPLIFICAZIONE E UNA CABINA DI REGIA A PALAZZO CHIGI MA SONO TUTTI FOSSILI,NON C’E’ uno esperto di bilanciamente FER con pompaggi.
Inoltre, è previsto il riordino dell’“Unità per la Semplificazione” e l’istituzione di un Comitato interministeriale per il “coordinamento delle attività di semplificazione, riassetto e codificazione” presieduto dal Premier. Il Comitato, a sua volta, si avvarrà di una Cabina di regia istituita presso Palazzo Chigi con un Dpcm, che sarà presieduta dal capo Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi più una serie di esperti nell’ambito delle varie materie nelle quali verranno esercitate le deleghe.
6.LE DELEGHE AL GOVERNO IN MATERIA DI ENERGIA: DALLE BOLLETTE AL RISPARMIO ENERGETICO
La delega in materia di Sviluppo economico riguarda tra le altre cose le attività minerarie, la concorrenza, la liberalizzazione dei servizi. Ma è soprattutto l’articolo 6 (“Principi e criteri direttivi specifici in materia di energia e fonti rinnovabili”) quello di maggior interesse sotto il profilo energetico. In questo caso il governo sarà delegato a intervenire nella “politica e strategia energetica nazionale anche con riguardo a reti di trasporto, infrastrutture energetiche, sicurezza degli approvvigionamenti e gestione dei servizi energetici”. Ma anche più in generale nell’energia elettrica, nella produzione, trasporto e rete gas nazionale; nei prodotti da oli minerali e petroliferi; nella protezione dalle radiazioni ionizzanti e residue attività conseguenti all’avvenuto smantellamento delle ex centrali nucleari; nella riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra; nelle fonti energetiche rinnovabili, con particolare riferimento a quelle geotermiche, alla produzione di energia da fonte solare, da biomasse, biometano, biocarburanti e bioliquidi; nel mercato dell’energia e borsa elettrica; nel settore del risparmio energetico; sull’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente; sul Gestore servizi energetici; sull’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA); sullaliberalizzazione e disciplina del mercato del gas naturale e dell’energia; sulla somministrazione di energia alla popolazione (prezzi e tariffe dei prodotti energetici).
7.TAGLIO INCENTIVI ALLE FOSSILI-CAPACITY MARKET GAS e POMPAGGI RINNOVABILI E ARMONIZZAZIONE DELLA DISCIPLINA DELLA LORO CUMULABILITÀ
Nell’esercizio della delega il Governo dovrà inoltre attenersi ad alcuni princìpi e criteri direttivi specifici: “Armonizzare la disciplina della decurtazione degli incentivi per tutti gli impianti di energia elettrica da fonti rinnovabili, compreso il fotovoltaico, diversificandone, per quest’ultima, la misura, in ragione della potenza degli impianti”; “armonizzare, per il settore delle energie rinnovabili, la disciplina vigente sotto il profilo della cumulabilità degli incentivi, stabilendo altresì la misura della loro decurtazione per le ipotesi di violazione del divieto di cumulo degli incentivi erogati dal Gestore dei servizi energetici (GSE) nonché le modalità di recupero delle somme erogate, abrogando le disposizioni vigenti incompatibili”.
paolo de zen
quali sono le tecnologie più valide per produrre energia elettrica dal plasma con impianti per il trattamento dei rifiuti sia civili che industriali? grazie e saluti.