Cinquantacinque immagini dedicate alla figura della balia da latte arricchiscono il Centrostudialetheia.it. Le immagini spaziano, nell’arco temporale, dalla fine dell’Ottocento fino anni Trenta del Novecento. Scatti rari dal forte significato per quanto concerne una tipologia di emigrazione, quello della balia da latte, che ha coinvolto centinaia di donne bellunesi.
Tutte le foto sono arricchite da una didascalia che identifica l’anno e le persone rappresentate. Queste e molte altre foto si possono consultare visitando il sito www.centrostudialetheia.it, un progetto dell’Associazione Bellunesi nel Mondo che ha l’obiettivo di conservare la memoria della grande epopea migratoria bellunese, trasmetterne la conoscenza e valorizzarne gli aspetti più significativi.
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Corona Livia
La balia
Il seno gonfio di latte
di cupo dolore il cuore
la giovane mamma lascia
le azzurre vette del Cadore
per allattare giù in città
il figlio di un signore.
E’ avido il neonato
e non stacca mai la bocca
dal seno turgido, affittato.
La balia piange, silenziosa
pensando ad un bimbo lontano
che cerca il volto
della sua mamma, invano.
Intanto scivola lo sguardo
sulla piccola mano
spalancata sul suo seno
avida come labbra
ma candida, fiduciosa
e il nodo cattivo
che le chiude la gola
lentamente si scioglie
in un tenero sorriso.
Livia Corona, 80 anni – figlia di una balia veneta.