Belluno °C

venerdì 27 Giugno 2025,

I commercialisti bellunesi: basta con le proroghe dell’ultimo minuto

Quello che è successo ieri «ha il sapore della presa in giro», sottolinea Michela Marrone (nella foto), presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili della provincia.

«Una proroga che arriva a una manciata di ore dalla scadenza non può che farci sorridere. Ma è un sorriso amaro, perché purtroppo ha il sapore della presa in giro». È quello che è successo riguardo alla liquidazione periodica dell’Iva (4° trimestre 2018) e che viene denunciato dall’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Belluno tramite la sua presidente, Michela Marrone, facendo eco a tutti i professionisti italiani. La proroga di un adempimento in scadenza il 28 febbraio è stata pubblicata infatti nel pomeriggio del giorno precedente, quando il grosso del lavoro era ormai già stato completato.

«E non è la prima volta. Purtroppo è da anni ormai che le scadenze vengono prorogate a ridosso della scadenza stessa o con preavvisi assolutamente inadeguati», sottolinea Marrone. «La mole di lavoro che ha travolto gli studi dei commercialisti, all’indomani dell’entrata in vigore della normativa sulla fatturazione elettronica, ha creato un’infinità di problemi e ritardi nello svolgimento di tutti gli altri adempimenti e, in particolare, di quelli in scadenza nel mese di febbraio.
Sul fronte scadenze continua quindi a regnare il caos e nulla sembra cambiare, quando invece, come sostenuto in più occasioni, è urgente una riorganizzazione del calendario fiscale e una semplificazione degli adempimenti, quest’ultima anche in conseguenza dell’introduzione della fattura elettronica».

«Oltre alle difficoltà quotidiane di gestione degli studi professionali e all’annosa rincorsa delle innumerevole scadenze imposte», continua Marrone, «la professione vive altresì oggi un continuo smembramento delle proprie competenze a favore di altre figure professionali. Il ruolo dei professionisti economici è pesantemente svilito, costretto a fare i conti con provvedimenti inadeguati, responsabilità crescenti, riconoscimenti nulli. Questo, oltre a danneggiare la categoria, comporta il rischio di affidarsi a professionisti mancanti delle capacità necessarie, oltre a vanificare in alcuni casi il ruolo degli Ordini professionali, i percorsi formativi e le rigide regole per l’accesso, che devono garantire in ogni caso la competenza e la tutela della fede pubblica».

«Non possiamo che ribadire, come già fatto anche in sede nazionale», conclude Marrone, «la richiesta a chi di competenza di un maggior rispetto e di una riqualificazione del nostro ruolo. Qualcuno ci ha definito scherzosamente “Le nuove vittime del lavoro” e forse non ha tutti i torti».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *